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Per la sicurezza delle persone con autismo di fronte al web

Ragazzo con autismo con un tablet

Un ragazzo con autismo davanti a un tablet

«Tutti dovrebbero potersi sentire al sicuro online», scrive John Bennet, ingegnere esperto di dati e comunicazioni, su WizCase, un blog gestito da esperti nel testare e valutare gli strumenti e i prodotti della cybersicurezza. Ma navigare in internet espone a molte insidie, dal bullismo ai crimini virtuali, e se questo è vero per chiunque, a prescindere dalla propria estrazione sociale, lo è ancora di più per le persone con disturbi dello spettro autistico. Pubblicata sul blog, la Guida alla Sicurezza su Internet per Individui con disturbo ASD, ove l’acronimo ASD sta per “disturbo dello spettro autistico”, nasce proprio per andare incontro alle esigenze delle persone con autismo ed è fruibile online.

L’autismo, com’è noto, è una disabilità dello sviluppo che influisce sul modo in cui una persona comunica e si rapporta con le altre persone. In concreto, proprio perché si parla di “spettro”, esso si può manifestare con modalità più o meno severe. Semplificando molto, si può distinguere tra forme di autismo “ad alto funzionamento”, nelle quali la persona è capace di comunicare verbalmente ed è dotata di un’intelligenza normale o, in alcuni casi, addirittura superiore alla media, e forme di autismo “a basso funzionamento”, nelle quali la persona non riesce ad usare il linguaggio in modo appropriato e la capacità cognitiva risulta compromessa. La Guida presentata da Bennet si riferisce alle prime, nel momento in cui definisce il disturbo dello spettro autistico come «un disordine dello sviluppo che impatta il comportamento e la comunicazione. Chi presenta questo tipo di disturbo tende a vivere una vita relativamente normale, ma può necessitare di supervisione ed avere una capacità di giudizio non matura: tale tratto è stato identificato come pericoloso, se questi individui non vengono sorvegliati durante l’utilizzo dei loro dispositivi nel cyberspazio».
Queste caratteristiche non influiscono solo sulla capacità delle persone con autismo di riconoscere e fronteggiare i rischi delle diverse interazioni sociali, ma le espongono anche a quelli di «sviluppare abitudini compulsive online e dipendenze da internet», e di «essere più influenzabili dall’esposizione ai contenuti inappropriati».
Partendo dunque da questi elementi, la Guida sviluppa i seguenti argomenti: cyber-bullismo; comprendere il contesto dei messaggi online; diventare una vittima di truffe, manipolazione o hackeraggio; esposizione a contenuti inappropriati; sovraccarico sensoriale su internet; dipendenza da internet; come proteggerti sui social network più famosi; appuntamenti online e disturbo dello spettro autistico: come capire se una persona è davvero chi dice di essere; i segnali che qualcosa possa essere sbagliato online; i modi per incrementare la sicurezza online del tuo bambino; le conclusioni.

La Guida è ben articolata e fornisce indicazioni semplici su come affrontare le diverse situazioni. Essa fa spesso ricorso a realizzazioni grafiche con disegni esplicativi, e sebbene i testi di queste ultime siano in inglese, tutti i contenuti delle scritte sono tradotti in lingua italiana nella parte discorsiva.
Nel complesso vi si tenta di trovare il giusto equilibrio tra divertimento e attenzione alle minacce. «Goditi il tuo tempo trascorso online, ma ricorda: sii sempre attento e tieni gli occhi aperti!», è infatti l’istruzione conclusiva. (Simona Lancioni)

Il presente testo è già apparso nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

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