“Guardiano di notte”, ovvero disabilità, filosofia, caregiver e molto altro

«Disabilità, filosofia, vita goliardica degli Anni Sessanta e Settanta, problematiche dei caregiver, psichiatria spicciola (“rimbambimento senile”), politica, dinamiche familiari, arte marinaresca, storia del Bel Paese e del paesello natio e molte altre cose ancora»: sono i temi di una nuova pubblicazione di Giorgio Genta, intitolata “Guardiano di notte” ovvero “Le diecimila e una notte con Silvia, non con Sherazade”, scritta “complice il lockdown” e definita da lui stesso come “L’ultimo suo libro”, senza però crederci più di tanto…

Copertina di Giorgio Genta, "Guardiano di notte"Dopo libri celebri come L’ultimo dei Mohicani e L’ultima spiaggia ecco, complice il lockdown, “L’ultimo libro”!
Qualcuno, anche in famiglia, subdolamente insinua che io menta spudoratamente, essendo ben conscio che non smetterò mai di scrivere o almeno di tentare di farlo, finché avrò la forza di pigiare lievemente i tasti del vecchio PC “fine millennio”. Resta per altro lecito il dubbio sull’esistenza di lettori…

Voleva essere una sorta di instant-book, quest’ultimo libro, piccolo e breve come tutti gli altri (14 o 15) che lo hanno preceduto. Poi ho scoperto che durante il ritiro collegiale imposto dal “vairus” (come lo chiama un mio dotto amico ex insegnante di inglese), i vispi nipotini impongono ritmi di sorveglianza e di intrattenimento che si sommano a quelli di Silvia [la figlia con grave disabilità di Giorgio Genta, N.d.R.] e quindi le cose sono andate un po’ per le lunghe. Adesso finalmente è pronto.

I libri in Italia – parlo dei libri che non vanno in televisione – solitamente si vendono poco e male. Io risolvo il problema dell’invenduto stampando, ovvero facendone stampare, poche copie. Pochissime. Cento o poco più.
Di solito il beneamato Comune ove risiedo (Loano, in provincia di Savona) concede un piccolo contributo a favore della ONLUS DopoDomani, alla quale sono destinati i proventi delle vendite e incredibilmente i conti dei libri non sono in rosso. Anzi.

Il libro si intitola Guardiano di notte ovvero Le diecimila e una notte con Silvia, non con Sherazade e inizia con parole che sembrano un monito severo («Voi che di notte dormite…»), ma che in realtà nascondono una umoristica e malcelata invidia per il sonno perduto.
Cancellata causa Covid-19 la tradizionale pre-presentazione estiva (il Comune ha saggiamente dirottato i fondi per le manifestazioni estive a favore dell’emergenza in atto) resterà la tradizionale presentazione pre-natalizia, in un sabato ai primi di dicembre.
Se non volete/potete venire a Loano per tale evento ed assicurarvene una copia con dedica autografa dell’Autore, potreste prenotarla ugualmente per regalarla a qualche vostro nemico!
Sarete informati per tempo e intanto iniziate a mettere qualche spicciolo nel solito salvadanaio.

Ah, volete sapere di che tratta il libro? Disabilità, filosofia, vita goliardica degli Anni Sessanta e Settanta, problematiche dei caregiver, psichiatria spicciola (= rimbambimento senile), politica, dinamiche familiari, arte marinaresca, storia del Bel Paese e del paesello natio e molte altre cose ancora.
Se fosse un libro di cucina, sarebbe un trattatello sul fritto misto all’italiana.

abcliguria@gmail.com.

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