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Test sierologici: meglio fare da sé

Test sierologiciL’Officina delle Abilità, il nostro Centro Diurno, ha riaperto ai bambini lo scorso 14 maggio [se ne legga anche sulle nostre pagine, N.d.R.], appena la riapertura è stata possibile. Abbiamo stilato un protocollo e norme sanitarie e chiesto l’approvazione all’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di nostro riferimento [l’Associazione L’abilità ha sede a Milano, N.d.R.].
Approvazione concessa: il Centro Diurno può riaprire, ma sotto la nostra totale responsabilità. Va bene. Decidiamo di procedere, i bambini hanno bisogno di ripartire con le attività educative in presenza. Si inizia con circa la metà dei bambini, per tutti gli altri continua il lavoro da remoto.

Alla fine di maggio arrivano finalmente dalla Regione Lombardia le nuove linee guida territoriali per la riapertura dei centri diurni, la “fase 2” che alla nostra Associazione era già cominciata da un pezzo.
Per allinearsi alla relativa Delibera di Giunta Regionale, è necessario attivarsi su un lungo elenco di adempimenti, uno su tutti: l’obbligo di effettuare i test sierologici per utenti e gli operatori del servizio. E nonostante alla data della Delibera il nostro servizio abbia riaperto da oltre due settimane, è stato necessario adeguarsi perché, per un paradosso, quello che era valido fino al giorno prima non lo sarebbe più stato.

La comunicazione dell’ATS è chiara: i test sierologici per i nostri bambini vanno effettuati al Laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano per competenza territoriale. Ma abbiamo capito immediatamente che lasciare questa cosa alla gestione delle famiglie sarebbe stato un ulteriore aggravio dei loro compiti.
Ancora una volta dobbiamo trovare una soluzione, una soluzione che tuteli i bambini, affatichi il meno possibile le famiglie già provate e che possa essere svolta in sicurezza.
I prelievi vengono affidati al personale infermieristico della nostra comunità (la Delibera Regionale lo consente), coadiuvato dagli operatori dell’Officina. Ancora una volta uno sforzo interno per colmare una lacuna del sistema, che non tiene conto che gli utenti sono bambini dai 6 ai 10 anni con disabilità intellettiva, e fare loro un prelievo non è poca cosa e va pensata e gestita nei minimi dettagli.

Minimi dettagli che sono stati curati dal nostro staff, e da quello del centro diurno in particolare, ciò che ha comportato un notevole sforzo organizzativo prima e un grosso impegno durante lo svolgimento dei prelievi.
Per preparare i bambini, sono stati inviati alle famiglie video e agende visive: insomma, anche questa volta il massimo sforzo per cercare di ridurre lo stress che questa nuova situazione avrebbe sicuramente portato.
E adesso che i test sono fatti, una domanda non può fare a meno di riproporsi, la stessa che ci hanno fatto le nostre famiglie e a cui abbiamo faticato a rispondere: ma sono davvero utili?

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