Un’iniziativa promossa con le migliori intenzioni, ma da organizzare meglio

«L’“Inclusion Job Day” del 3 luglio – scrive Arianna Colonello – è stata certamente un’iniziativa organizzata con le migliori intenzioni, ovvero con l’obiettivo di fornire opportunità lavorative a chi normalmente ne è escluso. E tuttavia, tra aziende che non si sono presentate e problemi tecnici, oltre a un sito non accessibile alle persone ipovedenti, credo che eventi del genere, già così rari, debbano essere in futuro organizzati meglio, per non rischiare di far perdere solo tempo ai partecipanti con disabilità e di trasformarsi in un’ulteriore illusione di poter trovare lavoro»

Persona non vedente al computer

Una persona con disabilità visiva al computer

Evento online tenutosi il 3 luglio scorso, finalizzato all’inclusione lavorativa di persone con diversi tipi di disabilità, l’Inclusion Job Day [se ne legga la presentazione sulle nostre pagine, N.d.R.] prevedeva che i candidati, previa iscrizione e completando il loro profilo personale, avessero la possibilità di consegnare il proprio curriculum alle aziende aderenti all’iniziativa e di effettuare i relativi colloqui di lavoro, direttamente con le aziende. Ad aderire all’iniziativa sono state solamente 11 aziende, che hanno postato 56 offerte di lavoro, mentre i candidati con disabilità registrati all’evento erano 500.

L’iniziativa è stata certo organizzata con le migliori intenzioni, ovvero con l’obiettivo di fornire opportunità lavorative a chi normalmente ne è escluso, e tuttavia l’organizzazione della stessa non è stata per nulla efficiente. Nove aziende su undici, infatti, non si sono presentate ai colloqui con i candidati, che in quel momento stavano aspettando invano il loro turno per accedervi. Questo perché nella maggior parte dei casi le aziende o non avevano una stanza adibita ai colloqui, oppure all’interno della stanza non c’era il moderatore.
Nel primo pomeriggio, poi, alcune aziende hanno segnalato di avere incontrato dei problemi tecnici rispetto alla piattaforma dell’evento, e quindi in alcuni casi sono state impossibilitate a procedere con i colloqui. In tali situazioni, credo che per rispetto verso i candidati, i quali aspettavano il proprio turno senza avere alcuna notizia, si sarebbe dovuto fornire un contatto alternativo, per consentire ai candidati stessi di fare il proprio colloquio.
La maggior parte delle persone, quindi, è rimasta attaccata al PC per ore e ore, ed è stato davvero frustrante perdere una giornata intera per fare solo due o tre colloqui di lavoro.
Ritengo quindi che il tutto avrebbe dovuto essere più produttivo, perché più colloqui si fanno, più opportunità si possono avere di trovare lavoro.
Già in generale le opportunità di lavoro per le persone con disabilità sono pochissime, per questo credo che iniziative come Inclusion Job Day (in media due all’anno) dovrebbero essere programmate al meglio.
Durante l’evento, ho segnalato personalmente all’assistenza tecnica, nel primo pomeriggio, il problema delle molte aziende assenti, ma non ho ricevuto risposta. Ho deciso di procedere con questa segnalazione proprio per far sì che il prossimo Inclusion Job Day venga organizzato meglio, altrimenti questi eventi rischiano di far perdere solo tempo ai partecipanti e di trasformarsi in un’ulteriore illusione di poter trovare lavoro.

Altro elemento: il sito web dell’Inclusion Job Day non è purtroppo accessibile alle persone ipovedenti che hanno bisogno del cosiddetto “contrasto elevato”.
Durante la dimostrazione sul funzionamento della piattaforma, programmata nel giorno precedente sall’iniziativa, avevo segnalato questi problemi di accessibilità, in quanto c’erano dei pulsanti di colore verde scuro con una scritta nera, difficili da leggere anche per i normovedenti. Mi è stato quindi suggerito di attivare il “contrasto elevato”, funzione che ho su ogni dispositivo da me utilizzato. Ma non mi ha risolto il problema.
Chissà, forse ero l’unica persona ipovedente partecipante all’iniziativa e quindi non avevano tutto questo interesse a trovare una soluzione…

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