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Come dovrà essere il nuovo Piano Educativo Individualizzato

Alunno con disabilitàCon l’approvazione del Decreto Legislativo 66/17 sull’inclusione scolastica e del successivo Decreto Legislativo correttivo del precedente 96/19, il PEI (Piano Educativo Individualizzato) degli alunni e delle alunne con accertata condizione di disabilità di ogni ordine e grado di scuola è divenuto sostanzialmente parte integrante del progetto individuale di cui all’articolo 14 della Legge 328/00. Per questo la redazione del PEI ha subito una serie di modifiche rispetto alla normativa precedente, formalizzate ora dal Ministero dell’Istruzione in una bozza di Linee Guida, che è stata attentamente esaminata dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dalle varie organizzazioni ad essa aderenti.
In questi giorni, dunque, la Federazione ha proposto alla Consulta dell’Osservatorio Ministeriale Permanente sull’Inclusione, nonché al Comitato Tecnico-Scientifico dell’Osservatorio stesso, un proprio ampio documento di Considerazioni sulla bozza di Linee Guida per la compilazione del nuovo PEI, «esplicitando – come si legge nella parte introduttiva – una serie di rilievi, specie laddove con queste bozze di Linee Guida sembrano introdursi elementi del tutto contrastanti o comunque assolutamente nuovi rispetto ai modelli di PEI», oltreché «facendo seguire specifiche osservazioni e spesso proponendo anche una già ben determinata soluzione».

Rimandando i Lettori alla consultazione integrale del documento prodotto dalla FISH (disponibile a questo link), vale la pena menzionare in questa sede quanto sottolineato da Vincenzo Falabella, presidente della Federazione, ovvero «i tre punti che riteniamo assolutamente da modificare, imprescindibili per poter fornire un parere positivo a queste bozze di Linee Guida, perché ritenuti centrali per l’attuazione di un innovativo sistema di inclusione, che non perpetui alcune dinamiche che hanno dato prova di poca efficacia ed efficienza nell’intervento inclusivo».
Si tratta rispettivamente «della necessità della verifica di fine anno del PEI, con la proposta sia del sostegno didattico, sia dell’assistenza di base e di quella per l’autonomia e la comunicazione; della necessità di rendere co-protagonisti i genitori in tali scelte; di quella, infine, di superare il concetto stesso di esonero da una o più materie degli alunni e alunne con disabilità, nonché di svolgere attività, per loro, che siano esterne alla classe». Questo, ricorda Falabella, «per non lasciare mai più alcuno spazio a rischi di discriminazione, esclusione e negazione delle pari opportunità». (S.B.)

Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile il documento della FISH di cui si parla nella presente nota. Per ulteriori informazioni: presidenza@fishonlus.it.

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