Garantire la continuità didattica per gli alunni e le alunne con disabilità

«Tante famiglie – scrivono dal Comitato Uniti per l’Autismo Marche – si chiedono se sarà possibile garantire la continuità didattica ai ragazzi e alle ragazze con disabilità, anche alla luce delle circostanze eccezionali di questo nuovo anno scolastico segnato dalla pandemia. Chiediamo pertanto che, in deroga alle procedure di selezione vigenti, sia data la possibilità, alle famiglie che lo richiederanno, di mantenere lo stesso insegnante di sostegno nell’interesse dell’alunno/a con disabilità, per non comprometterne ulteriormente il percorso formativo»

Insegnante di sostegno con due allievi

Un’insegnante di sostegno con due allievi

Il nuovo anno scolastico sta per iniziare con molti dubbi e incertezze. Per i ragazzi e le ragazze con disabilità gli interrogativi sono ancora maggiori. Le famiglie si chiedono se sarà possibile garantire la continuità didattica, perché solo pochi bambini/e o ragazzi/e hanno la fortuna di essere affiancati da un insegnante di sostegno di ruolo. Su tutti gli altri pende il rischio dell’ennesimo cambio di insegnante di sostegno. Le famiglie, infatti, che fanno richiesta di continuità didattica per un insegnante precario si sentono sempre rispondere che ci sono delle graduatorie da rispettare. Ogni anno, dunque, è sempre la solita storia delle graduatorie, senza rendersi conto che il sistema scolastico da questo punto di vista ha delle falle enormi.
Gli insegnanti di sostegno difficilmente sono in classe dal primo giorno di scuola, se va bene arrivano dopo una settimana, o persino dopo un mese. Quando infine il nuovo insegnante precario arriva in classe, spesso non ha mai avuto esperienza pratica nel sostegno oppure l’ha avuta con una disabilità completamente differente e non ha una preparazione specifica per il caso che dovrà seguire.
Il continuo cambio delle figure di riferimento comporta danni ulteriori all’apprendimento dell’alunno/a con disabilità, ciò che è già così difficoltoso.

In quest’anno così particolare a causa della pandemia gli studenti di tutta Italia sono stati lontani dai banchi di scuola per diversi mesi. La difficoltà sarà ulteriore per gli studenti e le studentesse con disabilità che dovranno riabituarsi all’ambiente classe e alle modifiche degli spazi introdotte quest’anno.
Il rispetto delle norme di prevenzione dal Covid potrà essere meglio garantito da un insegnante che nel tempo abbia già maturato un buon controllo educativo dell’alunno, che cosi risponderà più facilmente alle istruzioni (ad esempio rispettare le distanze interpersonali, lavare frequentemente le mani ecc.). Se poi dovesse ripartire la didattica a distanza già sperimentata nello scorso anno scolastico con così tanta difficoltà, quale alunno con disabilità sarebbe capace di interagire per mezzo del PC con un insegnante che non conosce e che non ha guadagnato nel tempo la sua fiducia? La barriera comunicativa diventerebbe insormontabile se dall’altra parte dello schermo ci fosse una persona sconosciuta.

La complicata procedura di reclutamento degli insegnanti precari da quest’anno è ulteriormente appesantita dall’introduzione delle graduatorie provinciali, che hanno priorità sulle graduatorie di istituto. Le Organizzazioni Sindacali hanno già segnalato molti errori nell’attribuzione delle posizioni in tali graduatorie e questo inconveniente rischia di paralizzare l’inizio dell’anno scolastico. Soltanto quando il sistema di reclutamento funzionerà alla perfezione si potrà parlare di graduatorie.

In questo settembre così particolare bisognerà dunque andare incontro alle famiglie che hanno già avuto un carico elevato durante lo scorso anno scolastico, a valle della pandemia che ha tenuto i loro figli lontani non solo dai banchi di scuola, ma anche dalle terapie.
Lo scorso 6 agosto il Ministero dell’Istruzione e le Organizzazioni Sindacali hanno sottoscritto un protocollo d’intesa in cui si riconosce l’importanza di garantire in sede di reclutamento la necessaria continuità didattica, con particolare attenzione all’insegnante di sostegno. Purtroppo al momento gli Uffici Scolastici Regionali non hanno ancora diramato le Direttive per dare attuazione a tale accordo.
Viste pertanto le attuali circostanze eccezionali, le famiglie che fanno parte del nostro Comitato [Comitato Uniti per l’Autismo Marche, N.d.R.] chiedono che, in deroga alle procedure di selezione vigenti, sia data la possibilità, a coloro che lo richiederanno, di mantenere lo stesso insegnante di sostegno nell’interesse dell’alunno/a con disabilità, per non comprometterne ulteriormente il percorso formativo.

Di Uniti per l’Autismo Marche (unitiperlautismo.marche@gmail.com) fanno parte le organizzazioni ANFFAS Marche (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), ANGSA Marche (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), La Mano Tesa, Omphalos, Ragazzi Oltre e Un Passo Avanti.

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