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Libri digitali per gli studenti con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)

Disegno di ragazzo che ha problemi di letto-scrittura (dislessia)

Disegno dedicato a un ragazzo con problemi di dislessia, il principale tra i DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)

Servizio garantito grazie a un protocollo siglato con l’AIE (Associazione Italiana Editori) e alla collaborazione degli editori aderenti che forniscono gratuitamente i propri volumi digitali, è disponibile anche per l’imminente anno scolastico 2020-2021 LibroAID, iniziativa promossa dall’AID (Associazione Italiana Dislessia), attraverso la quale gli studenti e le studentesse con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) possono fruire della versione digitale dei libri testo scolastici.

«Il libro digitale – spiegano dall’AID – che è in formato .pdf aperto, consente ai ragazzi e alle ragazze di interagire con i testi, utilizzando i software di sintesi vocale e i programmi per realizzare le mappe concettuali. Gli studenti e le studentesse con DSA possono in tal modo compensare le proprie difficoltà e affrontare lo studio in condizioni di maggiore autonomia».

Durante lo scorso anno scolastico, va ricordato, sono stati ben 12.406 gli alunni e le alunne a usufruire di LibroAID, richiedendo in totale 155.795 libri.
I libri scolastici digitali possono essere richiesti in autonomia dal genitore/tutore o dallo studente/studentessa maggiorenne, solo ed esclusivamente attraverso il sito dedicato. (S.B.)

Per accedere al servizio LibroAID è richiesta l’iscrizione all’AID, con le quote associative che contribuiscono a coprire i costi di organizzazione e gestione del servizio stesso, garantendone così la continuità. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: a.morabito@gruppolife.com (Anna Morabito); comunicazione@aiditalia.org (Gabriele Brinchilin).

La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.

L’AID (Associazione Italiana Dislessia)
È nata con la volontà di fare crescere la consapevolezza e la sensibilità in particolare verso il disturbo della dislessia evolutiva, che in Italia si stima riguardi circa 2 milioni di persone.
L’Associazione conta oltre 18.000 soci e 98 Sezioni attive distribuite su tutto il territorio nazionale. Essa lavora per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate a questi disturbi. È aperta ai genitori e familiari di bambini con DSA, alle persone adulte con DSA, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici).

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