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Flessibilità e apertura per le esigenze di ogni singolo alunno con disabilità

Alunno con disabilità in carrozzinaGentile Ministra Lucia Azzolina, l’apertura del nuovo anno scolastico, dopo la lunga interruzione imposta dall’emergenza sanitaria, è alle porte: un momento carico di aspettative e anche di preoccupazioni per molti studenti e le loro famiglie.

A tornare sui banchi di scuola saranno anche molti alunni che convivono con una disabilità o una patologia. Tra questi, i bambini/e e i giovani che fanno parte della comunità di pazienti con distrofia muscolare di Duchenne e Becker, grave patologia genetica rara, che comporta la degenerazione dei tessuti muscolari, non ha ancora una cura, e richiede una complessa presa in carico multidisciplinare per garantire la migliore qualità di vita possibile.

I giovani pazienti che convivono con la distrofia di Duchenne o con quella di Becker rappresentano una fetta di popolazione particolarmente vulnerabile a complicanze di tipo respiratorio anche gravi, specie a partire dall’adolescenza, e devono, quindi, essere particolarmente tutelati rispetto al rischio di contrarre il Covid-19.

Come potrà immaginare, le famiglie dei nostri ragazzi stanno affrontando l’inizio dell’anno scolastico con apprensione. Da una parte, è prioritario che i ragazzi vengano protetti in ogni modo dai rischi di contagio, dall’altra, il ritorno a scuola rappresenta per loro, come per tutti i coetanei, un’opportunità fondamentale di socializzazione, un elemento non sostituibile da esperienze di insegnamento a distanza.

Siamo consapevoli che non esista una ricetta ideale, applicabile a tutte le diverse situazioni degli studenti che rientreranno in aula in questi giorni. Facciamo appello alle Istituzioni perché tengano in considerazione le esigenze dei bambini e giovani che vivono una situazione come quella dei nostri figli nel caso di una seconda ondata del virus e, in generale, nel corso di questo anno scolastico così delicato.
Riteniamo che sia fondamentale un atteggiamento di pragmatica flessibilità e apertura nei confronti delle esigenze del singolo alunno, che potranno variare nel tempo a seconda dell’evoluzione dello scenario e del quadro di salute generale.

Auspichiamo che possano essere prese in considerazione queste indicazioni:
° garantire la didattica in presenza, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, in assenza di un aumento dei contagi significativo;
° vigilare sulle misure di distanziamento interpersonale e l’utilizzo dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), evitando che queste misure diventino motivo di allontanamento degli alunni con disabilità dalla classe;
° assicurare, sin dai primi giorni di scuola tutti i sostegni e le risorse necessari per il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici indicati nel PEI (Piano Educativo Individualizzato);
° programmare la costruzione del PEI sin dai primi giorni di scuola, promuovendo il coinvolgimento e la corresponsabilizzazione dei genitori e delle figure di riferimento dell’alunno. La partecipazione delle famiglie e dell’équipe che segue l’alunno risulta infatti fondamentale per pianificare le strategie adeguate ad affrontare i bisogni educativi emersi a causa della pandemia;
° valutare la possibilità di frequentare le lezioni a distanza in caso di aumentato rischio per il paziente (ad esempio casi di coronavirus in istituto);
° ridefinire la modalità di frequenza nel corso dell’anno, in base alla mutevole situazione sanitaria e allo stato di salute dello studente;
° organizzare dettagliatamente e preventivamente l’attività formativa, in presenza e a distanza, così da renderla il più possibile omogenea in tutto il territorio nazionale ed evitare eventuali momenti di interruzione della didattica in caso di nuovo lockdown.

Presidente dell’Associazione Parent Project, aderente alla FISH (federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

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