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E se avrai fortuna, a due giorni dal concerto saprai se avrai il biglietto…

Vasilij Kandinskij, "Impressione III (Concerto)", 1911, Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco di Baviera

Vasilij Kandinskij, “Impressione III (Concerto)”, 1911,
Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco di Baviera

La nostra Associazione [Genitori Tosti in Tutti i Posti, N.d.R.] ha lanciato nel giugno scorso una campagna per i concerti accessibili [se ne legga anche sulle nostre pagine a questo link, N.d.R.], con l’obiettivo di arrivare ad un protocollo da applicare ai luoghi in cui si svolgono i concerti, stilato da tutti i portatori d’interesse coinvolti, cioè da esponenti del mondo dello spettacolo, dei tecnici, dell’associazionismo delle persone con disabilità, con i rappresentati delle Istituzioni.
Da giugno in qua molte cose sono accadute, ci sono state tante espressioni di solidarietà e supporto sincero alla nostra campagna, ma anche molti e inspiegabili boicottaggi, e quelli che vengono dalle persone con disabilità fanno anche più riflettere. Noi comunque proseguiamo, ritenendola una causa è giusta e nobile e per informare tutti sull’avanzare di questa battaglia abbiamo anche aperto una specifica pagina Facebook.

Tra le varie segnalazioni relative ai concerti che ci sono giunte da parte di persone con disabilità, quella che più ci ha più colpito riguarda il prossimo concerto di Mario Biondi in Piazza Trento e Trieste a Ferrara.
L’evento era stato annunciato a mezzo comunicati stampa agli inizi di agosto, informando sui relativi rivenditori dei biglietti. La persona che ci ha segnalato il problema ci ha detto di avere subito telefonato e che gli è stato risposto di richiamare. Se non fosse invece stato una persona con disabilità, avrebbe potuto acquistare i biglietti anche online.
Per farla breve: solo il 9 settembre, quindi un mese dopo la sua telefonata, gli è stato inviato un regolamento stilato dal promoter (lo si può vedere integralmente a questo link), che dice in sostanza: «1) puoi accedere alla zona riservata per i disabili motori solo se hai il 100 per cento di invalidità e hai un accompagnatore; 2) in base alla gravità viene fatta una classifica, a prescindere da quando fai la richiesta, e il biglietto ce l’hanno solo quanti stanno in pole position, fino all’esaurimento dei posti; 3) vieni a sapere se hai diritto al biglietto solo due giorni prima del concerto».

Varie domande sorgono spontanee: quanti posti per persone sulla sedia rotelle ci sono? E tutte le altre persone, con altre disabilità? Si prendono un biglietto normale? Una persona sorda ce l’ha i sottotitoli o l’interpretariato LIS? Ma la zona riservata dove si trova? E per accedere al concerto? I parcheggi? E i bagni attrezzati?
Insomma, poiché tante cose non vanno, tento di capirci qualcosa, cercando innanzitutto un riferimento normativo che mi dica, inequivocabilmente, quanti posti possono essere destinati alle persone con disabilità e scopro che la legge dice lo 0,5 % del totale. Bene, adesso devo sapere quanti posti contiene la piazza di Ferrara allestita per i concerti.
Navigo per il sito del Comune di Ferrara, scoprendo che esiste una manifestazione estiva, mentre il concerto di Mario Biondi è un evento slegato dalla programmazione istituzionale. Sul sito trovo anche l’informazione che cerco ma non c’è scritto altro, nessuna indicazione per spettatori con disabilità e nemmeno un generico “accessi per disabili”: i posti in base alle precauzioni imposte dal Covid-19 sono 1.800. Quindi solo 9 persone in sedia a rotelle possono assistere al concerto. Provo a fare il numero che compare sulla pagina, ma mi attaccano il telefono per ben due volte.
Chiamo allora il centralino del Comune, chiedendo di poter parlare con qualcuno che si occupa degli eventi per sapere come una persona in sedia a rotelle può andare a un concerto in piazza, a Ferrara. Mi passano il Settore Commercio. La signora che risponde gentilissima, pure spiazzata, si attiva e poi mi fornisce i contatti della pagina che avevo trovato; non sa però dirmi nulla, a parte che sul sito esiste la planimetria della piazza. Vado a vedermela e confesso che faccio fatica a capire dove sia e quanto grande sia e come sia la zona riservata.
Provo allora a cercare il sito del promoter, la Madeventi. Non c’è assolutamente nulla sulla disabilità, manco il sito è accessibile, è un’agenzia che allestisce gli eventi e cura anche l’ufficio stampa.
Provo allora con l’Associazione Culturale che in un articolo è indicata come l’organizzatrice (anche qui è tutto molto confuso: l’evento è annunciato dal Sindaco, ma non è inserito tra quelli comunali; compare un promoter che non è quello dell’artista e un’Associazione Culturale. Mi domando, da ex organizzatrice di eventi musicali: se succede qualcosa chi risponde? E a chi andranno i guadagna?): nessun sito, nessun numero di telefono (possibile?), provo a mandare un messaggio dalla pagina Facebook. Miracolosamente rispondono e mi danno un numero.

Chiamo e faccio la mia richiesta. «Se gentilmente può mandare un’email…», inizia a dirmi chi sta dall’altra parte. Spazientita replico che sono già in possesso del regolamento, della planimetria, che ho visto il modulo richiesto da compilare, ma quello che voglio sapere è: Se tu non hai il 100% di invalidità? Risposta: «Prendi un biglietto normale». Quanti biglietti sono disponibili? Risposta: «1.800». La zona dedicata alle persone in sedia a rotelle è a livello strada o su una pedana? Risposta: «Ma signora, sono tutti seduti!». Mi rendo conto che il mio interlocutore non migliora la media degli interlocutori e quindi ringrazio e chiudo.
Ricapitolando: se sei fortunato, forse, ma forse, a 48 ore dal concerto ti faranno sapere se potrai avere un biglietto.

Vado allora a leggermi il modulo obbligatorio da compilare e inviare (ma che come è specificato, « non garantisce l’accesso allo spettacolo») e scopro un altro particolare anomalo: “La Ticketing Policy è pubblicata e resa disponibile sul sito sottomuraopenair.it in ogni sua parte, nonché tutti i termini e le condizioni di acquisto, accesso e partecipazione allo spettacolo in essa contenuti». Viene quindi tirato in ballo un altro evento (?) e facendo ricerche, scopro che l’organizzatore è il medesimo che organizza il Summer Festival per conto del Comune di Ferrara. Non vi dico il mal di capo che mi è venuto!

Non è sin troppo chiaro, a questo punto, che debba esistere un protocollo condiviso, da applicare a ogni evento, onde evitare i salti carpiati tripli a chi vuole andare ad un concerto senza essere discriminato? Non è possibile che ancora nel 2020 non ci siano le informazioni accessibili direttamente sui siti web ma sia necessario telefonare e quindi mandare una’e-mail cui si risponde con regolamenti chilometrici e moduli obbligatori da compilare con la percentuale di disabilità, oltreché con rimandi ad altri siti e con l’incertezza di conquistare il biglietto fino a 48 ore prima dell’evento! Un protocollo servirebbe anche a organizzatori e promoter per offrire un servizio eccellente e sicuro.
Tutto questo stiamo cercando di farlo con la nostra Associazione attraverso la citata campagna sui concerti accessibili che ha come strumento efficace una petizione, che ci auguriamosiano in tanti a sottoscrivere, perché più siamo più chi di dovere capisce che l’accessibilità e il diritto a divertirsi esistono per tutti, che le persone con disabilità non possono più essere maltrattate.

Mi domando anche: e se Mario Biondi sapesse di tutto questo, come reagirebbe?
Nel frattempo ci è anche giunta la segnalazione che la consigliera del Comune di Ferrara Deanna Marescotti ha presentato un’interrogazione per sapere perché al prossimo concerto di Mario Biondi non ci siano i parcheggi dedicati. Complimenti, perché è la prima interrogazione del genere che vedo da quando mi occupo di diritti delle persone con disabilità, e parliamo del 2008.

Presidente dell’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti.

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