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Appartenere al mondo LGBT+ e avere una disabilità: un tema assai poco esplorato

Primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, cui costantemente si rifanno anche le organizzazioni impegnate nell’àmbito del mondo LGBT+

Questo mese di novembre, come avevamo segnalato a suo tempo, è stato caratterizzato da una serie di videoconferenze, nell’àmbito del progetto Disabilità: la discriminazione non si somma, si moltiplica – Azioni e strumenti innovativi per riconoscere e contrastare le discriminazioni multiple, promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e già ampiamente presentato su queste stesse pagine.

Dopo quindi l’incontro del 12 novembre sulla discriminazione correlata al genere, quello del 19 novembre sulla discriminazione legata all’età e quello di oggi, 24 novembre, sulla cittadinanza, nel pomeriggio di dopodomani, 26 novembre (ore 15-18), il ciclo si concluderà con il seminario intitolato Favolose abilità – LGBT+ e disabilità, con il quale ci si propone di rendere visibile un tema ancora assai poco esplorato, quale quello della disabilità nel mondo LGBT+ (acronimo che sta per Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender).
In questo caso, a collaborare con la FISH per l’organizzazione dell’incontro sono stati il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli di Roma, il MIT di Bologna (Movimento Identità Trans), il Gruppo Jump LGBT – Cassero di Bologna, la Rete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBTI di Bergamo e il Progetto Arcobaleno dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti).

«Ancora oggi – scrivono dalla FISH, presentando l’incontro -, troppe persone vengono discriminate per la loro disabilità e, quando queste vivono un’identità LGBT+, si trovano ad affrontare un ulteriore stigma. Si parla quindi di discriminazione multipla. Alle dinamiche legate alla disabilità si possono sommare stigma, azioni discriminanti, violenze e abusi intrisi di una cultura gravida di pregiudizi rispetto all’orientamento sessuale e all’identità di genere». (S.B.)

La videoconferenza di cui si parla nella presente nota sarà aperta a tutte e tutti, a partecipazione gratuita e con il servizio di sottotitolazione. Per partecipare sarà sufficiente collegarsi pochi minuti prima dell’inizio tramite le modalità indicate a questo link, nel quale si può anche visionare il programma completo dell’incontro . Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

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