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Niccolò deve entrare a scuola insieme agli altri compagni

Ginevra e Niccolò Risaliti

Ginevra Risaliti insieme al figlio Niccolò, che non può entrare a scuola insieme ai compagni

Una scuola moderna, efficiente, una scuola tanto attesa, ma senza la rampa per le persone con disabilità motoria, che pure era prevista in origine nel progetto. Una scuola, quindi, non inclusiva come avrebbe dovuto essere.
Questa scuola è la nuova Dino Compagni al Campo di Marte di Firenze e l’assenza di quella rampa non è passata inosservata a molti. Soprattutto a una mamma battagliera. Da oltre un anno, infatti, Ginevra Risaliti, supportata da tanti concittadini, a cominciare dal Gruppo Facebook Noi di Campo di Marte con la sua amministratrice Chiara Giovannini, ma anche dal Consigliere del Quartiere 2 Simone Sollazzo, conduce quella che per molti è una battaglia di civiltà: la realizzazione di una rampa per il figlio con disabilità Niccolò, che non può accedere all’edificio insieme agli altri bambini, perché appunto non vi è una rampa di accesso all’entrata principale. Egli deve quindi accedere dall’entrata posteriore.

Un gruppo di cittadini, quindi, ha preso a cuore la vicenda, facendo da tramite con le due avvocatesse Ginevra Bardazzi e Maria Rosaria Pizzimenti, da sempre sensibilo a problemi come questo, che hanno consigliato una strategia per far valere il diritto di Niccolò ad accedere alla scuola insieme agli altri.
Le spese richieste per l’iscrizione del ricorso sono state sostenute tramite una raccolta fondi di quartiere e l’atto è stato depositato il 3 dicembre scorso, in coincidenza con la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. L’udienza è stata fissata per il 20 gennaio prossimo.

A questo punto, dunque, vi è la soddisfazione di avere contribuito a dare una svolta significativa a una battaglia apprezzabile come quella di Ginevra Risaliti, perché una società più inclusiva non può accettare e nemmeno concepire che una persona con disabilità sia costretta ad entrate a scuola dall’accesso posteriore o, ancora peggio, con un montacarichi.
Un ringraziamento, dunque, va a tutti i concittadini di Ginevra e Niccolò che hanno supportato l’iniziativa.

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