Perché penso che non siamo tutti fragili

«In riferimento alla replica di Pietro Barbieri alla mia precedente posizione – scrive Salvatore Nocera – riguardante il fatto che noi persone con disabilità non siamo tutte fragili, voglio solo precisare che, per dire quanto ho detto, mi sono basato e mi baso sull’attuale normativa vigente e specie su quella di àmbito scolastico. Ringrazio dunque l’amico Barbieri per avermi dato la possibilità di chiarire il perché della mia posizione e la redazione di “Superando.it” per avermi consentito di esplicitarla»

Eliora Bousquet, "Le souffle fragile" ("Il respiro fragile"), acrilico, 90x90 cm, collezione privata

Eliora Bousquet, “Le souffle fragile” (“Il respiro fragile”), acrilico, 90×90 cm, collezione privata

In riferimento alla replica di Pietro Barbieri, apparsa ieri su queste stesse pagine, alla mia precedente posizione riguardante il fatto che noi persone con disabilità non siamo tutte fragili, non intendo assolutamente replicare ancora, perché Barbieri, data la sua carica a livello europeo, segue gli orientamenti e le argomentazioni degli organismi continentali – tra i quali l’importantissimo EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità -, per i quali tutte le persone con disabilità sono fragili.
Devo però ugualmente precisare che, per dire quanto ho detto, mi sono basato e mi baso sull’attuale normativa vigente e specie su quella di àmbito scolastico.

Ovvero: sia il Decreto del Ministero dell’Istruzione 39/20, sia il successivo Decreto Ministeriale 89/20 hanno previsto che gli alunni con disabilità possano non essere obbligati a tenere la mascherina qualunque sia il grado di scuola.
Inoltre, già dal citato Decreto 89/20 e poi con il Decreto del Presidente del Consiglio (DPCM) del 3 novembre, nonché con la Nota Ministeriale Protocollo n. 1990 del 5 novembre, gli alunni con disabilità di scuola superiore hanno diritto a frequentare in presenza in situazione di reale inclusione, cioè con alcuni compagni e con i docenti in classe.
E ancora, l’Ordinanza Ministeriale 134/20 ha stabilito inequivocabilmente che solo gli alunni certificati con fragilità, in modo più complesso di una semplice certificazione, abbiano diritto all’istruzione domiciliare.

Quindi per legge, in Italia, non tutte le persone con disabilità sono fragili e quindi non tutti abbiamo diritto alla priorità di vaccinazione.
Se l’EDF ritiene pertanto che siamo tutti fragili, la normativa italiana da me citata dev’essere o modificata (ma non è previsto per legge) oppure essa crea un’eccezione rispetto alla posizione dell’EDF stesso.

Questa è la mia convinzione, ed essendo prossimi al Natale, non intendo dibattere ulteriormente e ringrazio l’amico Pietro Barbieri per avermi dato la possibilità di chiarire il perché della mia posizione e la redazione di «Superando.it» per avermi consentito di esplicitarla.
Auguri sinceri a tutti.

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