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Vaccinazioni e disabilità: silenzio a livello nazionale, silenzio in Piemonte

Sperimentazione di vaccino per il Covid-19«Mentre la tabella di marcia della somministrazione dei vaccini per il Covid-19 sta subendo rallentamenti importanti a causa dei ritardi nelle forniture da parte delle ditte produttrici, le persone con disabilità continuano ad attendere informazioni e chiarimenti sull’annunciato inserimento della loro categoria tra quelle che riceveranno l’immunizzazione appena terminerà il primo ciclo dedicato a operatori sanitari, ospiti e operatori delle RSA. Ma l’attesa finora è stata vana, sia a livello nazionale che a livello della nostra Regione»: la denuncia arriva dalla FISH Piemonte (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), tramite il proprio presidente Pericle Farris (componente dell’APRI di Torino, l’Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti) e il vicepresidente Giancarlo D’Errico (ANFFAS Piemonte e ANFFAS Torino-Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), che aggiungono: «Le persone con disabilità e chi le assiste, in primo luogo le famiglie, le residenze per disabili e addirittura le strutture residenziali sanitarie per disabili gravi sono state completamente dimenticate nel Piano Strategico Nazionale dei Vaccini. Speravamo, dunque, che la Regione Piemonte intervenisse per colmare questa lacuna, ma finora solo Chiara Caucino, assessora al Welfare, ha dimostrato di rendersi conto del problema, dando continuità alla collaborazione in atto nel Tavolo Regionale Permanente sulle Disabilità, mentre sia le forze di maggioranza che quelle di opposizione ci stanno semplicemente, e colpevolmente, ignorando».

Come già sottolineato da più parti, «le persone con disabilità – ricordano dalla FISH Piemonte – rappresentano una delle categorie fragili più a rischio nello scenario epidemiologico attuale, non solo perché a causa della loro condizione clinica e fisica hanno maggiori probabilità di contrarre il virus e di subirne complicanze gravi, ma anche perché necessitano di una costante assistenza. Senza contare le conseguenze psicologiche e l’aumento dei comportamenti disadattivi dovuti alle ristrettezze sociali imposte dai protocolli sanitari adottati per la loro tutela».

«Le persone con disabilità – conclude Giancarlo D’Errico – non possono e non devono più continuare a rimanere invisibili: il Piano di Vaccinazione dev’essere necessariamente rivisto, vista la scarsità di dosi attualmente disponibili, ma non inserire una categoria così fragile tra le priorità è una scelta inaccettabile, che esprime la miopia della politica e l’incapacità di prendersi carico delle persone con disabilità stesse». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: media@inspirecommunication.it (Daniele Pallante).

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