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Vaccini e disabilità: succede nelle Regioni

Operatrice sanitaria prepara un vaccino anti-CovidCome si legge nel sito istituzionale della Regione, da lunedì 22 febbraio in Emilia Romagna si procederà alle vaccinazioni anti-Covid delle persone con disabilità, dando priorità, viene reso noto «a quelle presenti in strutture residenziali (circa 3.000), poi a quelle nei centri diurni (circa 4.000) e a quelle in carico ai servizi (circa 13.000)». Esse, si legge ancora, «saranno vaccinate a cura delle AUSL competenti per territorio, che si occuperanno di organizzare direttamente l’operazione». «Le restanti persone con disabilità, infine, verranno individuate insieme alle Associazioni che le rappresentano e invitate a rivolgersi ai medici di medicina generale o ai servizi delle AUSL».
«Si tratta di un passo in avanti importante – ha commentato sulla propria pagina Facebook Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna -. Avevamo chiesto da principio un’attenzione particolare a queste fasce di popolazione, ora siamo in condizioni di partire».

Si presenta invece all’insegna dell’incertezza la situazione in Campania, dove è la FISH Regionale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), dopo settimane di silenzio da parte delle proprie Istituzioni, a chiedere notizie circa i tempi e le modalità di vaccinazione delle persone con disabilità.
A suo tempo – come avevamo riferito anche sulle nostre pagine – la Federazione campana si era dichiarata soddisfatta per la decisione della propria Regione di avere incluso, nella prima fase del piano vaccinale, gli operatori sanitari che prestano la propria opera nei servizi residenziali e semiresidenziali; ora, tuttavia, è tornata nuovamente a interpellare la Giunta e il Consiglio Regionale, «anche in virtù delle numerose sollecitazioni che stanno arrivando in questi giorni dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie – si legge in una nota – sconfortate da tutto questo silenzio. Riteniamo infatti doveroso che la politica si faccia carico delle istanze che provengono dai cittadini, soprattutto da quelli che vivono in condizioni di fragilità».
La FISH Campania chiede dunque formalmente che la propria Regione «inserisca tra le priorità per la vaccinazione le persone con disabilità e i loro caregiver o assistenti personali». «Infatti – viene sottolineato – dopo la vaccinazione degli operatori delle strutture, questa sarebbe la prosecuzione naturale e logica». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: federhand.fishcampania@gmail.com.

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