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I rifugiati e i richiedenti asilo con disabilità in Italia

Giovane migrante con disabilitàCome avevamo ampiamente scritto qualche anno fa e successivamente approfondito in una lunga intervista con Ciro Tarantino, «Minority Reports» è un periodico di Mimesis Edizioni il cui nome si ispira esplicitamente al racconto di fantascienza Minority Report, pubblicato nel 1956 da Philip K. Dick, da cui Steven Spielberg ha liberamente tratto nel 2002 un noto film.
Si  tratta di un progetto editoriale di carattere internazionale, che mette al centro il punto di vista di fasce di cittadini discriminati e senza pari opportunità e che è stato avviato dal CeRC (Centre for Governmentality and Disability Studies “Robert Castel”) dell’Università napoletana Suor Orsola Benincasa.
In parallelo alla rivista è nata anche l’omonima collana “Minority Reports”, nell’àmbito della quale segnaliamo oggi la recente interessante uscita, intitolata I rifugiati e i richiedenti asilo con disabilità in Italia, curata da Giampiero Griffo, coordinatore del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, nonché presidente di DPI Italia (Disabled Peoples’ International) e da Lavinia D’Errico, ricercatrice del CeRC.

Scaricabile in modo pressoché gratuito in vari formati accessibili (a questo link), il volume costituisce la prima opera organica in italiano sulla condizione delle persone migranti con disabilità, che vivono quasi sempre in una condizione di vera e propria “invisibilità”, sia da parte dei Servizi e delle Associazioni che si occupano di migranti, sia dalle Associazioni di persone con disabilità.
Il nostro Paese, per altro, è stato pioniere sul tema degli aiuti umanitari legati anche alle persone con disabilità, ad esempio con la cosiddetta Carta di Verona del 2007 (Sul salvataggio delle persone con disabilità in caso di disastri) o con il Vademecum sugli aiuti umanitari del Ministero degli Esteri, i quali, come il libro di cui si parla, si rifanno all’approccio dell’ONU e ai vari documenti internazionali che negli ultimi anni hanno incluso le persone con disabilità – e quindi anche i migranti con disabilità – all’interno degli interventi di emergenza (se ne veda un elenco nel box in calce).
Su linee analoghe, in realtà, si sono mossi anche l’Unione Europea e il Consiglio d’Europa, pur essendo le posizioni del Vecchio Continente condizionate in parte dal rigido atteggiamento del “Gruppo di Visegrad” (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria), ciò che porta a centrare gli interventi soprattutto sulla limitazione del flusso dei migranti.

Tornando al libro curato da Griffo e D’Errico, esso prende le mosse dal progetto europeo AMID (Access to Services for Migrants with Disabilities), ritenuto una delle buone pratiche in questo settore, e tratta tutti i temi fondamentali legati al modo in cui le persone migranti con disabilità che arrivano in Italia vengono trattate all’interno dei servizi di accoglienza, valutando a quale livello si collochi il rispetto dei diritti umani nei loro confronti.
L’obiettivo, oltre a quello di informare su realtà assai poco note, è quello di aprire una serie di dibattiti su nuove prospettive di lettura della condizione e della tutela riguardante le persone coinvolte, avanzando varie raccomandazioni, centrate ad esempio sull’accessibilità dei centri di prima e seconda assistenza, sui permessi umanitari, sull’inclusione nei progetti di sostegno alla partecipazione e alla promozione dei diritti, sulla formazione del personale pubblico e privato che si occupa appunto dell’assistenza ai migranti.
Auspicabile, inoltre, viene ritenuta la costruzione di Associazioni di rappresentanza delle persone migranti con disabilità, tentando di superare i vari ostacoli che si possono presentare, ricordando per altro l’importanza di coinvolgere le organizzazioni di persone con disabilità in tutte le fasi dell’accoglienza, come indicato dagli stessi documenti internazionali.

Segnalando che presto approfondiremo ulteriormente i contenuti del libro, intervistandone i curatori, segnaliamo qui che nelle prossime settimane sono previste presentazioni del volume a Macerata, Agrigento, Rimini e quasi certamente anche a Roma (gli interessati possono scrivere all’indirizzo minorityreports@unisob.na.it). (S.B.)

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