Cresce meno la pensione d’invalidità, se si percepisce quella di reversibilità

«La pensione di reversibilità – scrive Monica Capotosti – è risarcitoria della mancanza del sostegno del genitore ed è data dal versamento di contributi. Perché, quindi, essa deve fare reddito, determinando una riduzione dell’aumento della pensione d’invalidità? In tal modo, infatti, ci sono persone come mio figlio, giovane di 20 anni con invalidità al 100% e orfano di padre, che oltre ad essere penalizzato perché gli manca il supporto di un familiare, viene anche penalizzato economicamente»

Particolare di persona in carrozzinaPer sollevare la questione della riduzione dell’aumento della pensione d’invalidità a chi percepisce anche la pensione di reversibilità, vorrei partire da una situazione reale e concreta, che è quella di mio figlio, giovane di 20 anni con invalidità al 100% e orfano di padre, per cui io e lui percepiamo 513 euro al mese, ovvero la minima pensione di reversibilità, che però fa reddito; per questo a mio figlio vengono detratti dalla pensione d’invalidità circa 130 euro al mese, corrispondenti alla sua parte della pensione di reversibilità.
Ci sono tuttavia figli di miei conoscenti, che hanno tutti e due i genitori in vita, i quali percepiscono per la pensione d’invalidità più di mio figlio. Lui, quindi, oltre ad essere penalizzato perché gli manca il supporto di un familiare, in questo modo viene anche penalizzato economicamente.
Posso capire quando i redditi da lavoro e da fabbricati determinano una riduzione dell’aumento della pensione d’invalidità, ma la pensione di reversibilità è risarcitoria della mancanza del sostegno del genitore ed è data dal versamento di contributi.

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