La pandemia nelle strutture sanitarie e sociosanitarie

«Riflettendo sulle conseguenze della pandemia nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, ci chiediamo se non si debba rivedere alla radice l’intero sistema dei servizi di sostegno alle persone in condizione di fragilità, visto che quello attuale non coglie la persona nella sua interezza e fa prevalere la dimensione organizzativa su quella relazionale»: lo scrivono dal Gruppo Solidarietà, a proposito dell’incontro online “Persone malate e non autosufficienti. La pandemia nelle strutture sanitarie e sociosanitarie”, organizzato per il 24 maggio su un tema di stringente attualità

Persona in carrozzina fotografata di spalle davanti a una vetrata«Ad oltre un anno dall’inizio della pandemia, sentiamo il bisogno di trovare risposte condivise ad alcune domande sempre più pressanti»: lo dicono dal Gruppo Solidarietà, presentando l’incontro online organizzato per il pomeriggio di lunedì 24 maggio (ore 17), intitolato Persone malate e non autosufficienti. La pandemia nelle strutture sanitarie e sociosanitarie.
E le domande poste dall’organizzazione marchigiana sono numerose e tutte di stringente attualità: «La prevenzione del contagio è motivo sufficiente per giustificare il blocco delle visite in presenza nelle strutture residenziali per persone malate e non autosufficienti? Non c’è asimmetria tra l’attenzione al rischio biologico rispetto a quello derivante dall’isolamento? Oppure esistono ragioni più profonde, connesse alla sottovalutazione delle relazioni interpersonali significative nei processi di assistenza e cura? Non è forse questa una delle ragioni della crisi dell’attuale modello residenziale rivolto alle persone non autosufficienti?».
«Se così fosse – concludono dal Gruppo Solidarietà -, andrebbe forse rivisto alla radice l’intero sistema dei servizi di sostegno alle persone in condizione di fragilità, visto che quello attuale appare schiacciato sull’offerta di prestazioni, che non riescono a cogliere la persona nella sua interezza e fanno prevalere la dimensione organizzativa su quella relazionale. L’esito, infatti, è la negazione della dignità e la violazione dei diritti umani».

Ad animare l’incontro, con la loro partecipazione, saranno due autorevoli esperti, vale a dire Luca Fazzi, docente di Sociologia all’Università di Trento e Alfredo Zuppiroli, presidente della Commissione di Bioetica della Regione Toscana. (S.B.)

Per partecipare all’incontro online del 24 maggio è necessario iscriversi tramite questo link (si potrà anche partecipare dalla pagina Facebook del Gruppo Solidarietà). Per ulteriori informazioni: grusol@grusol.it.

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