L’accessibilità è la base di ogni altro diritto: la Camera approva una Mozione

«Il diritto all’accessibilità è sia diritto in sé e per sé, sia diritto fondamentale “funzionale”, presupposto imprescindibile per il godimento di tutti gli altri diritti della persona umana, perché la sua garanzia consente alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente, di compiere le proprie scelte e di partecipare a tutti, gli aspetti della vita su base di eguaglianza con gli altri»: è uno dei tanti passaggi della lunga e importante Mozione concernente “Iniziative volte al superamento delle barriere architettoniche”, che la Camera ha approvato ieri, 6 maggio, all’unanimità

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Merita certamente di essere letto con grande attenzione il testo della Mozione che è stata approvata ieri all’unanimità alla Camera (disponibile integralmente a questo link), unificando altre tre Mozioni, presentate in modo separato da diversi gruppi parlamentari.
Al di là del titolo, infatti (Mozione concernente iniziative volte al superamento delle barriere architettoniche), si tratta di un testo che tratta il tema dell’accessibilità in ogni suo aspetto, ponendo le proprie basi innanzitutto sulla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, nonché sulla principale produzione normativa nazionale e internazionale riguardante tale settore. E con concetti analoghi a quelli espressi dalla citata Convenzione, si puntualizza che «il diritto all’accessibilità è sia diritto in sé e per sé, sia diritto fondamentale “funzionale”, presupposto imprescindibile per il godimento di tutti gli altri diritti della persona umana, perché la sua garanzia consente alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente, di compiere le proprie scelte e di partecipare a tutti, gli aspetti della vita su base di eguaglianza con gli altri».
Che l’accessibilità, inoltre, sia da intendere nel senso più ampio possibile, lo si legge esplicitamente, quando si dichiara che il diritto ad essa è «da intendere in senso ampio, come accessibilità non soltanto fisica o materiale, ma anche all’informazione e alla comunicazione».
E infine, si sottolinea che «la mancanza di accessibilità non è soltanto una violazione dei diritti umani, ma anche un pesante deficit per il nostro tessuto economico e produttivo, in quanto non permette a milioni di persone – italiane e di Paesi esteri – di accedere al lavoro e produrre reddito nel nostro Paese, nonché di fruire dei più svariati servizi e beni di consumo, elemento che è particolarmente significativo in un Paese ad altissima vocazione turistica, come l’Italia».

La Mozione impegna il Governo a numerose azioni, articolate in ben 25 punti, a partire dal primo, che richiama l’Esecutivo «ad adottare iniziative per effettuare, in accordo con Regioni ed Enti Locali, un censimento degli immobili ed edifici pubblici non in regola con le norme relative al superamento delle barriere architettoniche e all’accessibilità, nonché a realizzare una mappatura dei Comuni che hanno adottato i piani di eliminazione delle barriere architettoniche e di accessibilità urbana».
Oltre poi al passaggio dedicato alla necessità di dare regolarità al finanziamento della Legge 13/89 (Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati), «onde favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’accessibilità anche negli edifici privati», citiamo altri due punti particolarmente significativi, il primo dei quali impegna al Governo «ad assicurare il funzionamento di un tavolo permanente di coordinamento interministeriale sul tema dell’accessibilità, della progettazione universale, del ragionevole accomodamento e dell’abbattimento delle barriere architettoniche, così da garantire una costante azione d’integrazione tra i vari comparti e le varie amministrazioni statali e periferiche».
E quindi, calandosi nella più stretta attualità, la Mozione chiede «di vigilare sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, affinché il grande piano di ammodernamento e investimento previsto nei prossimi anni tenga sempre conto delle norme che assicurano una piena accessibilità all’ambiente fisico, ivi inclusi edifici, luoghi pubblici e privati, trasporti, nonché all’ambiente virtuale, quali tecnologie di informazione e comunicazione, servizi informatici ed altri servizi aperti e/o forniti al pubblico».

Torniamo quindi a suggerire senz’altro ai Lettori e alle Lettrici la consultazione di questo documento, segnalando nuovamente il link al quale è disponibile. (S.B.)

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