I Protocolli Opzionali delle Convenzioni ONU e le donne con disabilità

Una volta ratificati dai vari Stati, i Protocolli Opzionali delle Convenzioni ONU consentono di presentare ai Comitati delle Nazioni Unite che ne monitorano l’attuazione di ricevere anche ricorsi individuali – di singoli o di gruppi di individui – e di avviare eventuali procedure d’inchiesta. Durante l’utile e importante incontro online promosso per il 10 maggio dal Forum Europeo sulla Disabilità e dall’Alleanza Internazionale sulla Disabilità, si spiegherà come utilizzare al meglio quegli stessi Protocolli Opzionali, in difesa dei diritti delle donne e delle ragazze con disabilità

Ana Peláez Narváez

Donna con disabilità visiva, Ana Peláez Narváez è vicepresidente del Forum Europeo sulla Disabilità e membro del Comitato ONU che monitora la Convenzione ONU sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne

Lo scorso anno avevamo dato spazio, sul nostro giornale, a un’ampia trattazione dedicata al significato di una Convenzione delle Nazioni Unite, e a cosa comporti la ratifica di essa da parte di uno Stato (se ne legga a questo link).
Nello specifico della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ci eravamo soffermati anche sul Protocollo Opzionale approvato assieme ad essa e costituito da 18 articoli. Il significato di quest’ultimo, avevamo annotato, è racchiuso nel suo primo articolo, ove si dice che «ogni Stato Parte del presente Protocollo riconosce la competenza del Comitato sui Diritti delle Persone con Disabilità [l’organismo preposto a monitorare l’attuazione della Convenzione nei vari Stati, N.d.R.] a ricevere e ad esaminare comunicazioni presentate da individui o gruppi di individui o in rappresentanza di individui o gruppi di individui soggetti alla sua giurisdizione che pretendano di essere vittime di violazioni delle disposizioni della Convenzione da parte di quello Stato Parte».
Per la cronaca, ad oggi, 7 maggio 2021, sono stati ben 181 (più l’Unione Europea) i Paesi che hanno ratificato la Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità e 99 quelli che lo hanno fatto anche per il Protocollo Opzionale. In calce proponiamo entrambi gli elenchi.

Anche la Convenzione ONU sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne (CEDAW) dispone di un Protocollo Opzionale, che in questo caso assume la dicitura ufficiale di Protocollo Facoltativo ed è a proprio a questi testi integrativi dei due Trattati che sarà dedicato, il 10 maggio, l’utile e importante incontro online intitolato Using the UN Optional Protocols to defend the rights of women and girls with disabilities (“Utilizzare i Protocolli Opzionali delle Nazioni Unite, per difendere i diritti delle donne e delle ragazze con disabilità”), promosso dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità e dall’IDA, l’Alleanza Internazionale sulla Disabilità.

«Si stima – sottolineano i promotori dell’incontro – che una donna su 5 sia una donna con disabilità. In tutto il mondo le donne e le ragazze con disabilità continuano a subire discriminazioni multiple e intersettoriali in tutti i settori della vita, dalla segregazione e istituzionalizzazione, alla violenza, agli svantaggi socio-economici e all’assistenza sanitaria inadeguata. Esistono diversi Trattati internazionali sui diritti umani per proteggere i loro diritti, come la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e la Convenzione ONU sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne. Queste Convenzioni sono integrate da accordi denominati Protocolli Opzionali i quali stabiliscono un meccanismo di ricorso, per individui o per gruppi di individui, che abbiano visto i loro diritti violati nel proprio Paese. Con il seminario online del 10 maggio, cercheremo di informare i partecipanti sul ruolo e sul funzionamento dei Protocolli Opzionali, come strumenti per difendere i diritti delle donne e delle ragazze con disabilità».

Ad animare l’incontro interverranno rappresentanti ed esperti legali dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, dell’IDA, dell’IWRAW-AP (International Women’s Right Actions Watch-Asia Pacific) e della Validity Foundation. A introdurre e a moderare i lavori sarà Ana Peláez Narváez, vicepresidente dell’EDF e membro del Comitato ONU che monitora la CEDAW.
È prevista anche l’esposizione di esempi specifici di reclami e richieste di informazioni ricevute dagli organismi dei Trattati delle Nazioni Unite. (S.B.)

Oltre a fornire l’interpretazione dei segni internazionali e la sottotitolazione in tempo reale (in inglese), nonché l’interpretazione audio in francese e spagnolo, l’incontro verrà registrato e condiviso in seguito per coloro che non vi potranno partecipare. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@edf-feph.org.
Per approfondire il tema Donne e disabilità, oltre a ricordare il lungo elenco di testi da noi pubblicati, presente a questo link, nella colonnina a destra dell’articolo Voci di donne ancora sovrastate, se non zittite, si faccia riferimento anche alle Sezioni Donne con disabilità e La violenza nei confronti delle donne con disabilità, nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa).

La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità: le ratifiche
Ad oggi, 7 maggio 2021, hanno ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (l’ordine cronologico è quello ufficiale, indicato dal portale delle Nazioni Unite):
Giamaica (30 marzo 2007) – Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Cuba (6 settembre 2007) – Gabon (1° ottobre 2007) – India (1° ottobre 2007) – Bangladesh (30 novembre 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – Nicaragua (7 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Giordania (31 marzo 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Egitto (14 aprile 2008) – Honduras (14 aprile 2008) – Filippine (15 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Qatar (13 maggio 2008) – Kenya (19 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Australia (17 luglio 2008) – Thailandia (29 luglio 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Cina (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Turkmenistan (4 settembre 2008) – Nuova Zelanda (25 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008) – Vanuatu (23 ottobre 2008) – Lesotho (2 dicembre 2008) – Corea del Sud (11 dicembre 2008) – Ruanda (15 dicembre 2008) – Svezia (15 dicembre 2008) – Oman (6 gennaio 2009) – Azerbaijan (28 gennaio 2009) – Uruguay (11 febbraio 2009) – Germania (24 febbraio 2009) – Yemen (26 marzo 2009) – Guatemala (7 aprile 2009) – Marocco (8 aprile 2009) – Sudan (24 aprile 2009) – Isole Cook (8 maggio 2009) – Mongolia (13 maggio 2009) – Italia (15 maggio 2009) – Gran Bretagna (8 giugno 2009) – Belgio (2 luglio 2009) – Siria (10 luglio 2009) – Haiti (23 luglio 2009) – Burkina Faso (23 luglio 2009) – Danimarca (24 luglio 2009) – Serbia (31 luglio 2009) – Repubblica Dominicana (18 agosto 2009) – Malawi (27 agosto 2009) – Portogallo (23 settembre 2009) – Laos (25 settembre 2009) – Repubblica Ceca (28 settembre 2009) – Turchia (28 settembre 2009) – Seychelles (2 ottobre 2009) – Iran (23 ottobre 2009) – Montenegro (2 novembre 2009) – Tanzania (10 novembre 2009) – Bolivia (16 novembre 2009) – Algeria (4 dicembre 2009) – Mauritius (8 gennaio 2010) – Zambia (1° febbraio 2010) – Ucraina (4 febbraio 2010) – Francia (18 febbraio 2010) – Lettonia (1° marzo 2010) – Canada (11 marzo 2010) – Bosnia-Erzegovina (12 marzo 2010) – Emirati Arabi Uniti (19 marzo 2010) – Maldive (5 aprile 2010) – Nepal (7 maggio 2010) – Slovacchia (26 maggio 2010) – Etiopia (7 luglio 2010) – Malaysia (19 luglio 2010) – Lituania (18 agosto 2010) – Senegal (7 settembre 2010) – Moldavia (21 settembre 2010) – Armenia (22 settembre 2010) – Nigeria (24 settembre 2010) – Sierra Leone (4 ottobre 2010) – Saint Vincent e Grenadine (29 ottobre 2010) – Unione Europea (23 dicembre 2010) – Romania (31 gennaio 2011) – Togo (1° marzo 2011) – Colombia (10 maggio 2011) – Belize (2 giugno 2011) – Cipro (27 giugno 2011) – Pakistan (5 luglio 2011) – Bahrein (22 settembre 2011) – Lussemburgo (26 settembre 2011) – Capo Verde (10 ottobre 2011) – Indonesia (30 novembre 2011) – Myanmar (7 dicembre 2011) – Macedonia (29 dicembre 2011) – Bulgaria (22 marzo 2012) – Mozambico (30 gennaio 2012) – Mauritania (3 aprile 2012) – Estonia (30 maggio 2012) – Grecia (31 maggio 2012) – Gibuti (18 giugno 2012) – Nauru (27 giugno 2012) – Benin (5 luglio 2012) – Liberia (26 luglio 2012) – Ghana (31 luglio 2012) – Afghanistan (18 settembre 2012) – Swaziland (24 settembre 2012) – Polonia (25 settembre 2012) – Russia (25 settembre 2012) – Israele (28 settembre 2012) – Dominica (1° ottobre 2012) – Malta (10 ottobre 2012) – Cambogia (20 dicembre 2012) – Albania (11 febbraio 2013) – Barbados (27 febbraio 2013) – Iraq (20 marzo 2013) – Norvegia (3 giugno 2013) – Palau (11 giugno 2013) – Singapore (18 luglio 2013) – Kuwait (22 agosto 2013) – Zimbabwe (23 settembre 2013) – Venezuela (24 settembre 2013) – Papua Nuova Guinea (26 settembre 2013) – Kiribati (27 settembre 2013) – Tuvalu (18 dicembre 2013) – Costa d’Avorio (10 gennaio 2014) – Giappone (20 gennaio 2014) – Andorra (11 marzo 2014) – Georgia (13 marzo 2014) – Stato di Palestina (2 aprile 2014) – Svizzera (15 aprile 2014) – Angola (19 maggio 2014) – Burundi (22 maggio 2014) – Grenada (27 agosto 2014) – Repubblica Democratica del Congo (2 settembre 2014) – Guyana (10 settembre 2014) – Guinea Bissau (24 settembre 2014) – Vietnam (5 febbraio 2015) – Isole Marshall (17 marzo 2015) – Kazakistan (21 aprile 2015) – Madagascar (12 giugno 2015) – Trinidad e Tobago (25 giugno 2015) – Gambia (6 luglio 2015) –Bahamas (28 settembre 2015) – São Tomé e Príncipe (5 novembre 2015) – Antigua e Barbuda (7 gennaio 2016) – Sri Lanka (8 febbraio 2016) – Brunei (11 aprile 2016) – Finlandia (11 maggio 2016) – Comore (16 giugno 2016) – Paesi Bassi (13 luglio 2016) – Islanda (23 settembre 2016) – Repubblica Centrafricana (11 ottobre 2016) – Bielorussia (29 novembre 2016) – Samoa (2 dicembre 2016) – Corea del Sud (6 dicembre 2016) – Stati Federati di Micronesia (7 dicembre 2016) – Suriname (29 marzo 2017) – Isole Figi (7 giugno 2017) – Principato di Monaco (19 settembre 2017) – Libia (13 febbraio 2018) – Irlanda (20 marzo 2018) – Kirghizistan (16 maggio 2019) – Ciad (20 giugno 2019) – Somalia (6 agosto 2019) – Saint Kitts e Nevis (17 ottobre 2019) – Santa Lucia (11 giugno 2020).

I seguenti Stati hanno ratificato anche il Protocollo Opzionale alla Convenzione:
Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Bangladesh (12 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008) – Ruanda (15 dicembre 2008) –  Svezia (15 dicembre 2008) – Azerbaijan (28 gennaio 2009) – Germania (24 febbraio 2009) – Yemen (26 marzo 2009) – Guatemala (7 aprile 2009) – Marocco (8 aprile 2009) – Sudan (24 aprile 2009) – Isole Cook (8 maggio 2009) – Mongolia (13 maggio 2009) – Italia (15 maggio 2009) – Belgio (2 luglio 2009) – Siria (10 luglio 2009) – Haiti (23 luglio 2009) – Burkina Faso (23 luglio 2009) – Serbia (31 luglio 2009) – Gran Bretagna (7 agosto 2009) – Repubblica Dominicana (18 agosto 2009) – Australia (21 agosto 2009) – Portogallo (23 settembre 2009) – Turchia (28 settembre 2009) – Montenegro (2 novembre 2009) – Tanzania (10 novembre 2009) – Bolivia (16 novembre 2009) – Nicaragua (2 febbraio 2010) – Ucraina (4 febbraio 2010) – Francia (18 febbraio 2010) – Bosnia-Erzegovina (12 marzo 2010) – Nepal (7 maggio 2010) – Slovacchia (26 maggio 2010) – Honduras (16 agosto 2010) – Lituania (18 agosto 2010) – Lettonia (31 agosto 2010) – Nigeria (24 settembre 2010) – Saint Vincent e Grenadine (29 ottobre 2010) – Turkmenistan (10 novembre 2010) – Togo (1° marzo 2011) – Cipro (27 giugno 2011) – Lussemburgo (26 settembre 2011) – Uruguay (28 ottobre 2011) – Macedonia (29 dicembre 2011) – Mozambico (30 gennaio 2012) – Mauritania (3 aprile 2012) – Estonia (30 maggio 2012) – Grecia (31 maggio 2012) – Gibuti (18 giugno 2012) – Benin (5 luglio 2012) – Ghana (31 luglio 2012) – Afghanistan (18 settembre 2012) – Swaziland (24 settembre 2012) – Dominica (1° ottobre 2012) – Malta (10 ottobre 2012) – Palau (11 giugno 2013) – Zimbabwe (23 settembre 2013) – Andorra (11 marzo 2014) – Angola (19 maggio 2014) – Burundi (22 maggio 2014) – Gabon (26 giugno 2014) – Repubblica Democratica del Congo (2 settembre 2014) – Danimarca (23 settembre 2014) – Turchia (26 marzo 2015) – Gambia (6 luglio 2015) – Finlandia (11 maggio 2016) – Comore (17 giugno 2016) – Thailandia (2 settembre 2016) – Nuova Zelanda (4 ottobre 2016) – Repubblica Centrafricana (11 ottobre 2016) – Guinea-Bissau (22 ottobre 2018) – Canada (3 dicembre 2018) – Stato di Palestina (10 aprile 2019) – Monaco (27 giugno 2019) – Santa Lucia (11 giugno 2020) – Georgia (12 aprile 2021).

Per ulteriori approfondimenti: https://www.un.org/development/desa/disabilities.

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