I caregiver familiari chiedono una Legge che li tuteli come lavoratori

«In Europa è previsto lo stipendio e tutta una serie di agevolazioni per i caregiver familiari il cui lavoro di assistenza è riconosciuto e ritenuto prezioso. Qui in Italia invece siamo ignorati. Chiediamo dunque di essere riconosciuti e tutelati attraverso una Legge dello Stato, come lavoratori»: lo ha scritto l’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti in una lettera inviata a numerosi Parlamentari di Camera e Senato, aperta a chiunque altro vorrà aderirvi, spedendola a propria volta ai medesimi destinatari

Assistenza a una persona con disabilità grave

Una caregiver familiare assiste una persona con disabilità grave

Giace al Senato, dall’agosto 2019, il Disegno di Legge S.1461 (Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare) che è in attesa di essere discusso. Esso dovrebbe riguardare il riconoscimento del caregiver familiare e quindi l’attribuzione dello status di lavoratore che beneficia di stipendio, malattia, ferie, riposo e pensione, nonché il riconoscimento della rete di servizi che va organizzata per il suo sostegno, in quanto il caregiver familiare si occupa di assistere il proprio caro al suo domicilio, sollevando lo Stato dai costi di un ricovero in una struttura specializzata.

Moltiplicando il costo giornaliero medio di un ricovero per qualche milione di persone, si ha un dato di partenza utile a valutare l’importanza sociale ed economica dell’opera dei caregiver familiari, ma, al contempo, anche l’improrogabile dovere da parte della società e, quindi, dello Stato, di tutelare quello che è un vero e proprio lavoro di una categoria di persone che al momento è senza alcun tipo di tutela, invisibili e quindi ignorati. Invece, gli emendamenti accolti nel testo del Disegno di Legge lo stravolgono del tutto, andando a premiare, per l’ennesima volta, le strutture (private) e gli enti che gestiscono tali strutture, ignorando, tra l’altro, il diritto civile e sociale garantito in primo luogo dalla Costituzione.

Chiediamo perciò un urgente interessamento e attivazione per impedire ancora (la Legge è attesa da 30 anni!) l’ennesima ingiustizia a danno di persone che hanno scelto (spesso dovuto scegliere) di occuparsi del loro caro. Che può essere un figlio, un coniuge, un fratello e non sempre e necessariamente un genitore anziano, anche smettendo di lavorare.
La situazione tipica presenta il 90% di questi caregiver donne, già discriminate in partenza sul lavoro e di nuovo come caregiver.

In Europa è previsto lo stipendio e tutta una serie di agevolazioni per i caregiver familiari il cui lavoro di assistenza è riconosciuto e ritenuto prezioso. Qui in Italia invece siamo ignorati: persone senza nessun reddito, non possiamo “smontare mai dal turno” perché non c’è nessun altro che ci sostituisca; spesso rinunciamo a curarci, altrimenti il nostro caro sarebbe solo; spesso moriamo di stenti e prima del tempo oppure “scegliamo” l’omicidio-suicidio, per porre fine ad una vita la cui durezza la conosce solo chi è costretto a condurla.
Per porre fine a tutto ciò chiediamo di essere riconosciuti e tutelati attraverso una Legge dello Stato, come lavoratori.

Il presente testo corrisponde nei contenuti a una lettera inviata dall’Associazione Genitori Tosti in Tutti i Posti a numerosi Parlamentari di Senato e Camera, dopo che l’appello di tono analogo, lanciato all’inizio di maggio dall’Associazione stessa (se ne legga anche su queste pagine) non ha avuto risposte. Il tutto in vista dei lavori parlamentari sull’iter del Disegno di Legge di cui si parla, previsti a partire dal 21 giugno prossimo. In tal senso i Genitori Tosti in Tutti i Posti aprono il presente messaggio a quanti vorranno aderirvi, inviandolo a propria volta ai Parlamentari che ne sono destinatari (per ogni informazione: genitoritosti@yahoo.it).

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