Il frisbee in carrozzina, che migliora una serie di abilità delle persone

«Questa attività può far migliorare una serie di abilità in carrozzina che i pazienti, specie in fase acuta, hanno solo in parte, tra cui l’equilibrio e la rotazione del tronco e di conseguenza l’attivazione di diversi muscoli per la gestione dell’equilibrio stesso»: a dirlo è Roberta Vannini, coordinatrice della Terapia Occupazionale all’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola, a proposito del Wheelchair Flying Disc, definibile all’italiana come “frisbee in carrozzina”, disciplina arrivata felicemente nella struttura emiliana, consentendo ai pazienti di apprenderne le nozioni basilari

Montecatone: frisbee in carrozzina

Un giovane seguito dall’Istituto Riabilitativo Montecatone, alle prese con il Wheelchair Flying Disc (“frisbee in carrozzina”)

È arrivata  una bella novità per i pazienti dell’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola (Bologna), la nota struttura di riferimento per la riabilitazione di persone mielolese o con grave cerebrolesione acquisita: nel parco storico della struttura, infatti, essi hanno potuto sperimentare nei giorni scorsi una nuova disciplina sportiva, il Wheelchair Flying Disc, che all’italiana si può definire come frisbee in carrozzina, insieme ai tecnici della FIFD di Bologna (Federazione Italiana Flying Disc), che in sinergia con i terapisti occupazionali di Montecatone, hanno fatto provare ad alcuni pazienti dell’Unità Spinale questa attività e insegnato le nozioni basilari di lancio.

Ma di che cosa si tratta esattamente? Il Wheelchair Flying Disc è un insieme di discipline sportive relativamente nuove che prende spunto da quelle praticate all’interno della Federazione Mondiale Flying Disc (WFDF – Word Flying Disc Federation), come il Wheelchair Ultimate, sport di squadra in cui i partecipanti devono passarsi la palla con regole simili a quelle del basket, il Wheelchair Disc Golf, in cui i dischi rimpiazzano palline e mazze e le buche sono sostituite da canestri e il Wheelchair Accuracy, sorta di tiro a segno con cui colpire i bersagli con il disco.

La proposta di questa nuova disciplina nel percorso riabilitativo ha l’intento di adattarsi ai diversi livelli di autonomia raggiunti dalle persone. Per le loro caratteristiche queste discipline sono in grado infatti di accompagnare il percorso riabilitativo a vari livelli, potendo passare dallo sport in carrozzina in movimento allo sport in carrozzina statico, fino ad arrivare allo sport in piedi. Una proposta, quindi, modulabile a seconda delle autonomie di ogni persona.
«Il Wheelchair Flying Disc – spiega Roberta Vannini, coordinatrice della Terapia Occupazionale a Montecatone – è un’attività interessante per migliorare una serie di abilità in carrozzina che i pazienti, soprattutto in fase acuta, hanno solo parzialmente, tra cui ad esempio l’equilibrio e la rotazione del tronco e di conseguenza l’attivazione di diversi muscoli per la gestione del proprio equilibrio».

«Le lezioni – commentano dal conto loro i tecnici della FIFD – hanno dato delle ottime risposte e numerosi spunti di miglioramento; in particolare, abbiamo cercato di approfondire sempre di più l’offerta didattica, per cercare di trovare ogni volta nuovi spunti su cui poter spingere i pazienti a migliorarsi. Siamo molto contenti e stupiti del fatto che riescano a fare ottimi lanci, cosa che per noi non era scontata. Cosi come abbiamo notato che giocando, con la scusa di volere a tutti i costi afferrare il disco, tendono involontariamente a staccarsi dalla carrozzina e perdere un po’ quella “paura” di ribaltarsi; si staccano quindi da questa concezione di essere legati alla sedia ed essere un po’ più liberi».

«Questa attività sportiva è una sorpresa positiva – conclude Paolo Martinelli, infermiere della Terapia Occupazionale dedicato alle attività sportive di Montecatone – perché stimola equilibrio del tronco con presa a due mani, coordinazione del gesto e delle distanze e le sensibilità personali che sono migliorate progressivamente nelle quattro lezioni di prova. Sarebbe interessante, in futuro, sperimentarla anche in palestra utilizzando carrozzine sportive».

Già riconosciuta dal CONI, grazie anche alle attività condotte a Montecatone, la FIFD ha avviato il processo di riconoscimento del Wheelchair Ultimate all’interno del CIP (Comitato Italiano Paralimpico). (V.C. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Vito Colamarino (vito.colamarino@montecatone.com).

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo