Nominato “sindaco sul campo” per il suo impegno civico

Non si tratta ancora di un vero sindaco, come già accaduto in altri Paesi europei, ma è una notizia che fa davvero bene quella riguardante Davide Antonelli, trentanovenne con sindrome di Down, che gli abitanti e le abitanti di Creda, frazione di Castiglione dei Pepoli (Bologna), hanno voluto premiare con la carica simbolica di “sindaco sul campo”, per il proprio impegno, ovvero per la passione e l’attenzione che l’uomo ha sempre avuto verso la propria comunità, soprattutto durante la pandemia

Davide Antonelli

Davide Antonelli, “sindaco sul campo”, intervistato da un’emittente locale

Accade a Creda, frazione di Castiglione dei Pepoli, un Comune italiano di poco più di cinquemila anime della Città Metropolitana di Bologna, in Emilia Romagna, che Davide Antonelli, 39 anni, sia stato nominato “sindaco” della frazione stessa.
A prendere la decisione sono stati gli/le abitanti del luogo per premiare la passione e l’attenzione che l’uomo ha sempre avuto verso la propria comunità, soprattutto durante la pandemia. Antonelli infatti, anche durante i due lockdown, non ha mai trascurato i suoi impegni: andare a Castiglione dei Pepoli ogni mercoledì per accogliere i cittadini e le cittadine assieme al sindaco Maurizio Fabbri e aggiornare la sua seguitissima pagina Facebook con i dati sulla pandemia divulgati dell’Azienda USL, senza mai lesinare parole di conforto e sostegno alla popolazione. Insomma, un cittadino responsabile e presente anche nelle difficoltà… talmente presente da venire simbolicamente nominato dai suoi concittadini/e “Sindaco di Creda”, come lui stesso ha precisato sulla sua pagina Facebook.

Antonelli è una persona con sindrome di Down e lavora come aiuto-cuoco alla Casa di Riposo di Roncobilaccio e presso la Cooperativa Agricola di Sasso Marconi, e ha una passione per la politica, per la Juventus e per Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna.
«Davide – ha raccontato il sindaco Maurizio Fabbri alla stampa locale – è una persona davvero sensibile e seria. Ha una grande passione politica, tramandata dal nonno partigiano della Stella Rossa. Tutti i mercoledì viene in ufficio con me per ricevere i cittadini. È molto attento, e non gli sfugge nulla. Ha la stima e l’affetto di tutti, e lo ringrazio perché è un esempio di come si dovrebbe vivere, dando priorità alle cose che contano, con un pensiero sempre rivolto a chi ha più difficoltà». (Simona Lancioni)

Non può non tornare alla mente, come avevamo raccontato a suo tempo, che nel 2015, in una città inglese di 14.000 abitanti, era stato realmente nominato sindaco un trentanovenne con disabilità intellettiva, che aveva presentato un programma basato sulla sicurezza, la promozione del commercio e l’attenzione ai giovani. In tale occasione avevamo concluso il nostro resoconto augurandoci che questo accadesse un giorno anche in Italia, senza più essere considerato come un “fatto eccezionale”, tanto più ricordando anche le storie del professor Pablo Pineda, persona con sindrome di Down e docente di Educazione Speciale all’Università di Malaga o, sempre in Spagna, di Ángela Covadonga Bachiller Guerra, giovane donna con sindrome di Down, consigliera comunale a Valladolid.
Davide Antonelli è solo un “sindaco simbolico”, ma, almeno per il momento, va benissimo così, specie tenendo conto di come ne sia stato riconosciuto l’impegno civico nei confronti della comunità in cui vive. (S.B.)

Il presente contributo di Simona Lancioni è già apparso nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso – con minimi riadattamenti al diverso contesto – per gentile concessione.

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