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Una buona prassi per comunicare l’arte a tutti in modo semplice e inclusivo

Mappa tattile realizzata alla Galleria GAM di Torino

Una delle mappe tattili realizzate alla Galleria GAM di Torino

Come abbiamo segnalato nei giorni scorsi, d’ora in poi il percorso del Novecento visitabile alla GAM di Torino (Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea) sarà ancora più inclusivo, grazie alle dieci schede multisensoriali che proprio questa mattina, 10 settembre, sono state pubblicamente presentate nel corso di una conferenza stampa.
L’iniziativa è stata finanziata dalla Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino), nell’àmbito del bando Esponente, che sostiene le attività espositive e di riordino delle collezioni dei musei che tengano conto di una maggiore fruibilità da parte del pubblico, soprattutto dei giovani, e che pongano un’attenzione particolare allo sviluppo di strumenti operativi per favorire l’accessibilità alla cultura di persone con disabilità e con bisogni speciali. Dal canto suo, il Dipartimento Educazione della GAM, da sempre attivo nel garantire l’accessibilità all’arte e nel proporre progetti per l’inclusione sociale, ha partecipato a quel bando ed è stato appunto selezionato con questo progetto, denominato GAM for ALL.
La realizzazione, infine, è stata attuata con la collaborazione dell’Associazione Tactile Vision, dell’Istituto dei Sordi di Torino e dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), nel quadro del progetto itinerante Operatori museali e disabilità, sostenuto e ideato anch’esso dalla Fondazione CRT con la Fondazione Paideia, allo scopo di formare agli operatori del GAM stesso nel condurre un’iniziativa che migliorasse e aumentasse l’accessibilità, tentando in qualche misura di “annullare” qualsiasi tipo di disabilità.

Vediamo nel dettaglio, insieme al Dipartimento Educazione della GAM, in cosa consistono esattamente le schede multisensoriali realizzate.
«GAM for ALL – viene spiegato – ha impegnato il nostro Dipartimento, insieme al Direttore e agli esperti del settore dell’accessibilità, nell’identificazione di otto opere pittoriche della collezione che potessero essere fruibili da tutti, con una particolare attenzione alle persone con difficoltà sensoriali (ciechi, ipovedenti, sordi, ipoacusici). Altre due schede raccontano invece il progetto, l’allestimento del Novecento e la storia della GAM. È stato necessario, a tal proposito, un lungo lavoro di stesura e traduzione di testi con caratteristiche specifiche di alta leggibilità, registrazione di audiodescrizioni in italiano e inglese, riprese video con traduzioni in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e realizzazione di immagini in rilievo».

A proposito delle collaborazioni con le Associazioni sopra citate, «le traduzioni in LIS – viene sottolineato – sono state realizzate da insegnanti sordi dell’Istituto: non si tratta quindi di una trasposizione dall’italiano al LIS, ma di una descrizione che segue le regole grammaticali e le tempistiche della Lingua dei Segni perché realizzate appunto da persone “madrelingua”. Inoltre, l’apporto e la collaborazione con Tactile Vision e con alcuni soci dell’UICI ha permesso di verificare la qualità e la comprensione tattile delle immagini e, sul piano linguistico, la validità dei testi che guidano l’esplorazione. Attraverso accorgimenti di natura multimediale e multisensoriale, quindi, questi dieci supporti sono in grado di comunicare l’opera d’arte in modo semplice e inclusivo, rivolgendosi a un pubblico il più ampio possibile, per età e abilità, con una particolare attenzione alle persone con difficoltà sensoriali».

«Il nostro Dipartimento – si aggiunge ancora – propone quotidianamente attività rivolte a diverse tipologie di disabilità, fisiche e cognitive e tuttavia il tema dell’accessibilità è un argomento più complesso, che comprende ad esempio anche l’agevolazione sul prezzo del biglietto, per consentire a tutta la cittadinanza di accedere al museo, e per favorire una cultura di inclusione e accoglienza. Queste stesse schede, infatti, sono a disposizione di tutto il pubblico, a uso gratuito, e si possono utilizzare in completa autonomia con il solo ausilio di un comune cellulare».

«I musei – è la conclusione – sono sempre più chiamati a immaginare metodi e azioni efficaci per arricchire la qualità dei servizi a favore di tutti i pubblici. Questo progetto, realizzato anche grazie al supporto delle nuove tecnologie, non è che un altro piccolo tassello per raggiungere grandi obiettivi». (S.B.)

Le dieci schede multisensoriali realizzate alla GAM di Torino
In formato A3, in materiale leggero e agili da consultare, esse contengono:
° Immagine visiva ad alta qualità dell’opera selezionata a colori (o di mappe se si parla della struttura museale).
° Immagine dell’opera in rilievo, realizzata con una resina trasparente, per agevolare l’esperienza tattile delle persone ipovedenti e cieche.
° Testo ad alta leggibilità (sia per il carattere e il font utilizzato sia per il lessico semplificato ed essenziale), contenente informazioni sull’opera o sul museo.
° Titoli e autori tradotti in Braille.
° QR code o NFC (sensori di prossimità Near Field Communication), per accedere a contenuti di audiodescrizione per persone non vedenti o per chiunque sia agevolato all’ascolto di un audio piuttosto che alla lettura di un testo, in italiano e inglese.
° QR code o NCF per accedere al video descrittivo in LIS (Lingua dei Segni Italiana).
Il tempo di analisi di un’opera dura tra i cinque e i sette minuti e le dieci schede sono collocate in appositi contenitori ad altezza agevole, posizionati nelle sale della collezione permanente del Novecento accanto all’opera esposta.

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it (Daniela Matteu).

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