Un prestigioso e meritato riconoscimento per la Compagnia Teatro La Ribalta

«Formata in maggioranza da attrici e attori “svantaggiati”, che vivono il teatro come necessità, luogo di relazioni e di riscatto sociale, affronta da sempre con coraggio temi forti del nostro contemporaneo con un’estetica visionaria ed empatica»: è quanto si legge tra l’altro nelle motivazioni con cui è stato assegnato il prestigioso “Premio Nazionale Hystrio Altre Muse 2021” alla Compagnia Teatro La Ribalta-Kunst der Vielfalt (Accademia Arte della Diversità) di Bolzano, costituita da uomini e donne con e senza disabilità

Antonio Viganò e Maria Magdolna Johannes

Il direttore artistico Antonio Viganò e l’attrice Maria Magdolna Johannes ritirano a Milano il “Premio Hystrio Altre Muse 2021”, a nome della Compagnia Teatro La Ribalta

Composta dai critici di teatro delle maggiori testate giornalistiche, da intellettuali e operatori del settore, è una giuria nazionale prestigiosa quella da trent’anni assegna il Premio Hystrio, destinato a personaggi, attori, attrici, compagnie di teatro e danza che si distinguono per il loro valore artistico e la qualità delle proposte.
Il 12 settembre scorso, al Teatro Elfo Puccini di Milano, il Premio Hystrio Altre Muse 2021 è andato al Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt (Accademia Arte della Diversità) di Bolzano, con la seguente motivazione: «Il Teatro la Ribalta ha saputo articolare il suo lavoro non solo nella realizzazione di spettacoli, ma anche di laboratori e di rassegne. Formata in maggioranza da attrici e attori “svantaggiati”, che vivono il teatro come necessità, luogo di relazioni e di riscatto sociale, la compagnia da sempre affronta con coraggio temi forti del nostro contemporaneo con un’estetica visionaria ed empatica, che spesso sconfina, con poesia e rigore, in eccellenti performance di teatrodanza. Nel repertorio figurano quattordici produzioni che hanno ottenuto premi e riconoscimenti anche internazionali, come Ali (2017), Il ballo (2017), Otello Circus (2018) fino all’originale e crudele Un peep show per Cenerentola (2021)».

Questo importante riconoscimento si aggiunge alla bacheca di quelli già acquisiti dalla Compagnia, dove ci sono già un Premio speciale UBU, il Premio della Critica Teatrale ANCT, due Premi Eolo per le creazioni destinate al settore infanzia e gioventù e un Premio per il teatro di Figura.
«Tutto questo – sottolinea Antonio Viganò, direttore artistico della Compagnia – è un patrimonio culturale e teatrale che non appartiene solo al Teatro la Ribalta-Kunst er Vielfalt, ma a tutta una comunità, alla città di Bolzano come alla sua Provincia, che hanno creduto a questa “concreta utopia”. Ovunque ci siamo esibiti, infatti, abbiamo portato il valore di una città e di una Provincia che sostengono attività culturali di inclusione sociale con sistemi nuovi e innovativi, che aprono nuove porte e nuove possibilità di vita e lavoro a chi viene definito “diverso” e creano nuovi mondi per i cittadini/spettatori che incontrano questo valore». (S.B.)

Il Teatro La Ribalta-Kunst der Vielfalt (Accademia Arte della Diversità) di Bolzano
Già spesso presente sulle nostre pagine, anche con spettacoli come Superabile, il pluripremiato Teatro La Ribalta-Kunst der Vielfalt (Accademia Arte della Diversità) di Bolzano è una compagnia teatrale professionista costituita da uomini e donne con e senza disabilità.
I suoi attori non dissimulano in alcun modo la loro condizione, piuttosto vi fondano la ricerca di un’identità artistica. In scena, dunque, si vede sia la disabilità, sia un teatro dove la preparazione e la tecnica non costituiscono un involucro, né un sostegno esterno, ma sono tutt’uno con l’espressione, organicamente legati alla condizione del rappresentare.
Le capacità del tutto “speciali” degli attori e dei danzatori dell’Accademia non intervengono a “mettere in forma” la comunicazione, ma costituiscono la natura stessa della comunicazione, sostanziandone possibilità e verità. In altre parole, non c’è contenuto e contenitore (un’esistenza che abitualmente chiameremmo “svantaggiata” portata fuori di sé dallo strumento efficace di un corpo addestrato), perché l’organicità della presenza è tale che fonde corpo e mente, intenzione e azione, risorse tecniche e contenuti personali.
«Questi attori e queste attrici – è stato ribadito in diverse occasioni dalla Compagnia – non chiedono indulgenza e ci invitano a tenere la commozione a distanza; non rivendicano, nel loro agire sulla scena, alcuna azione terapeutica, perché la terapia è costretta a fermarsi sulla soglia di un mistero che appartiene all’inesplicabilità dell’arte».

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@teatrolaribalta.it (Martina Zambelli).

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