Dare sempre più visibilità all’ADHD e sfatarne i pregiudizi che lo avvolgono

Da sempre attiva anche in Umbria, l’AIFA (Associazione Italiana Famiglie ADHD) organizza soprattutto in ottobre, Mese della Consapevolezza Europea dell’ADHD, iniziative volte a dare sempre più visibilità al disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), sfatarne i pregiudizi, stimolare un confronto con i Cittadini, le Cittadine e le Istituzioni. Il prossimo evento, in programma per il 2 ottobre a Perugia (e anche in diretta Facebook), si chiamerà “Le parole e la vita raccontano l’ADHD” e avrà come filo conduttore il romanzo di Sandra Ceccarelli “Io, Pajatosta”

"Io, Pajatosta" di Sandra Ceccarelli, copertina

Il libro di Sandra Ceccarelli “Io, Pajatosta”, che sarà il filo conduttore dell’incontro del 2 ottobre a Perugia

Da sempre attiva anche sul territorio umbro, l’AIFA (Associazione Italiana Famiglie ADHD) continua ad organizzare negli anni, e in particolare in ottobre, che è il Mese della Consapevolezza Europea dell’ADHD, iniziative nella propria Regione, per dare sempre più visibilità al disturbo da deficit di attenzione e iperattività (l’ADHD, appunto), sfatarne i pregiudizi, stimolare un confronto con i Cittadini, le Cittadine e le Istituzioni.
Il prossimo evento – in programma per il pomeriggio di dopodomani, sabato 2 ottobre, a Perugia (Sala della Fondazione Sant’Anna, Viale Roma, 15, ore 16, diffuso anche in diretta Facebook a questo link), si chiamerà Le parole e la vita raccontano l’ADHD e sarà centrato su voci ed esperienze che si fondono con il vissuto quotidiano delle persone, avendo come filo conduttore il romanzo Io, Pajatosta, scritto dall’insegnante ternana Sandra Ceccarelli e pubblicato da Bertoni Editore, in cui si narra la storia romanzata di una famiglia che nel 2000 ha celebrato il proprio Giubileo con un’adozione internazionale.
«Dopo qualche tempo dall’arrivo in Italia del bimbo – spiegano dall’AIFA -, si scopre che quest’ultimo, oggi giovane adulto, ha l’ADHD e in quel momento la famiglia entra in contatto con la nostra Associazione, con la quale è impegnata da allora per far sì che anche in Italia il disturbo da deficit di attenzione e iperattività possa essere appropriatamente valutato, diagnosticato e trattato secondo la letteratura scientifica, con specifiche linee guida e una normativa di riferimento. Per divulgare, quindi, la conoscenza dell’ADHD in modo semplice e con l’auspicio di sfatare i falsi miti esistenti su tale disturbo, Sandra Ceccarelli attraversa la vita di Vlad, il protagonista, con leggerezza e profondità nello stesso tempo, dando al lettore e alla lettrice la possibilità di conoscere una storia complessa, ma traboccante di amore e gioia di vivere».

Hanno assicurato la loro presenza all’incontro del 2 ottobre Leonardo Varasano, assessore alla Cultura del Comune di Perugia; Francesca Barbanera, neuropsichiatra dell’Azienda USL Umbria 1; l’editore Jean Luc Bertoni; Tommaso Bori, consigliere della Regione Umbria; Paola Casucci dirigente regionale della Programmazione Sanitaria; Sandra Ceccarelli, autrice di Io, Pajatosta; Paolo De Luca, referente dell’AIFA per l’Umbria; Paola Fioroni, consigliera e vicepresidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria; Maria Pia Serlupini, insegnante e già Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Umbria. Sono previste anche alcune testimonianze di persone e/o familiari con ADHD. (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: Ufficio stampa AIFA (Francesca Mezzelani), ufficio.stampa@associazioneaifa.it.

L’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività)
L’ADHD, acronimo inglese che sta per “disturbo da deficit di attenzione e iperattività”, è inserito nel DSM5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, quinta edizione del 2013), tra i disturbi del neurosviluppo, che ne indica una prevalenza di circa il 5% nei bambini e di circa il 2,5% negli adulti.
Il disturbo è caratterizzato da difficoltà di attenzione, di controllo della motricità e da impulsività. Esso, inoltre, può assumere nelle persone diverse traiettorie evolutive, sia a seconda di eventuali altri disturbi associati, sia principalmente per l’appropriatezza/inappropriatezza della presa in carico terapeutica.
Tra le conseguenze più diffuse di un ADHD non trattato vi sono l’abbandono degli studi, la perdita del lavoro, separazioni, frequenti incidenti e ritiro della patente, trascurare la propria salute, fino ad arrivare all’uso di sostanze e al commettere reati. Un corretto trattamento, invece, può consentire alla persona sia un regolare svolgimento degli studi, sia l’avvio di un buon percorso lavorativo, favorendo il raggiungimento dii una soddisfacente vita affettiva e sociale.

ADHD in Italia e in Umbria
Secondo stime dell’AIFA, basate sui dati ISTAT, nel nostro Paese si stimano circa 68.000 minori tra i 6 ed i 17 anni con ADHD grave (su circa 340.000 minori con ADHD da lieve a grave), mentre gli adulti con ADHD tra i 18 e i 67 anni (maggiorenni in età lavorativa) sarebbero circa 974.000.
Sempre secondo l’AIFA, in Umbria la stima è di 930 minori tra i 6 ed i 17 anni con ADHD grave (su 4.650 minori con ADHD da lieve a grave), mentre gli adulti tra i 18 e i 67 anni sarebbero circa 13.600.

L’AIFA
L’Associazione Italiana Famiglie ADHD è nata nel 2002, sulla base del progetto Parents for Parents di aiuto, sostegno e reciproco supporto tra genitori di bambini e bambine con ADHD. Essa promuove su tutto il territorio nazionale numerose attività, tra cui quella principale è favorire l’attivazione di percorsi di appropriata presa in carico terapeutica delle persone con ADHD, nell’àmbito del Servizio Sanitario Nazionale.
L’Associazione realizza anche iniziative di formazione per i genitori e per gli insegnanti, seminari informativi e convegni, oltre a dare vita a sportelli di ascolto e a gruppi di auto mutuo aiuto.

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