La forza di misurarsi insieme, tra atleti con e senza disabilità

Ha coinvolto circa trenta partecipanti, tra persone con disabilità di tipo cognitivo-relazionale e persone senza disabilità, misuratisi in gruppi misti nelle discipline del calcio e della pallanuoto, il progetto denominato “Spinability”, iniziativa promossa dal CUS Palermo, in collaborazione con gli atleti dei Delfini Blu, Associazione Sportiva Dilettantistica impegnata nelle attività della FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali)

FISDIR, Palermo, "Spinability", 2021

Foto di gruppo, a bordo piscina, per il progetto palermitano “Spinability”

Ha coinvolto circa trenta partecipanti, tra persone con disabilità di tipo cognitivo-relazionale e persone senza disabilità, nelle discipline del calcio e della pallanuoto, il progetto denominato Spinability, iniziativa promossa dal CUS Palermo in collaborazione con gli atleti dell’Associazione Sportiva Dilettantistica del capoluogo siciliano Delfini Blu, impegnata nelle attività della FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali).

Due le fasi progettuali sulle quali si è articolato Spòinability, la prima delle quali ha riguardato la strutturazione delle lezioni, tanto individuali quanto collettive, con l’ausilio di istruttori specializzati e volte alla valutazione sia delle capacità condizionali e coordinative dei destinatari, sia delle loro potenzialità e dei miglioramenti in merito all’apprendimento delle discipline della pallanuoto e del calcio.
La seconda fase, invece, è stata focalizzata sull’organizzazione degli eventi volti a mettere in pratica le competenze acquisite e a stabilizzare e far crescere, nella coscienza dei partecipanti, l’autostima utile a ricondurli in un’ottica di sana e leale competizione.
In particolare, punti di forza del progetto sono stati la creazione di gruppi misti, composti da persone con e senza disabilità, in un confronto costante tra i destinatari e le famiglie.

«A volte bisogna andare oltre tutti i limiti – commenta Lucia Pollina, vicepresidente del CUS Palermo, con delega ai progetti europei e alla disabilità -, limiti che spesso ci poniamo noi e che, nella realtà non hanno fondamento. Grazie infatti a questa iniziativa, gli atleti ci hanno insegnato questo. È stata davvero un’esperienza molto bella e i ragazzi sono stati attenti e bravi nello svolgimento nelle attività, ricevendo dei palloni da parte dei ragazzi del CUS, il tutto in un clima familiare, accogliente e propositivo». (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: Ufficio stampa FISDIR Sicilia (Sabrina Longi), sabrinaottavialongi1982@gmail.com.

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