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Una piacevole conversazione tra “SLA…cciati” e non solo

Francesco Pucciarelli insieme agli amici dell'AISLA (©Mario Scelza)

Francesco Pucciarelli insieme agli amici dell’AISLA (©Mario Scelza)

È tornato in libreria con una nuova proposta letteraria Francesco Pucciarelli, già autore del libro Pensieri Sla…cciati. SLA silenziosa ladra di Anime, raccolta di racconti, spunti di riflessione e sogni realizzata nel 2017.
Nato a Caggiano, in provincia di Salerno, nel 1963, Pucciarelli, amante della letteratura e della scrittura, da sempre ha dedicato buona parte del suo tempo libero a mettere in fila le parole per far danzare le emozioni, pagina dopo pagina. Nel 2015, una nuova “compagna di vita” ha animato le sue idee, i suoi progetti e il suo quotidiano: con la SLA (sclerosi laterale amiotrofica) ha dovuto abbandonare le sue attività lavorative senza poter troppo decidere. In questo tempo, scandito da un ritmo lento, tra giorni e notti di attese, ha potuto nutrirsi di tutto quello che offre la cultura in generale, con la medicina in particolare. Ed è così che, paradossalmente, ha potuto far conoscere meglio e con più intensità i suoi pensieri e riflessioni sul suo e il nostro quotidiano.
A quattro anni dalla sua opera prima, dunque, Pucciarelli continua la sua battaglia quotidiana contro la SLA e con l’aiuto del fraterno amico Mimmo, è riuscito a pubblicare questa seconda raccolta di pensieri.

Il suo nuovo libro, intitolato Prigionieri della vita: una piacevole conversazione tra slacciati e non solo (Atelier de création libertaire, 2021), è stato presentato il 26 dicembre scorso nell’atrio della sede comunale di Caggiano, alla presenza di Pina Esposito, segretaria nazionale dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica).
«Non conoscevo la SLA – racconta la stessa Esposito -, poi una delle mie migliori amiche si è ammalata ed è così che questa malattia è entrata nella mia vita, ma anche nel mio cuore, diventando un impegno che non posso mancare di onorare, che mi ha totalmente coinvolto. Da allora, quel gruppo di amiche non si è più separato e abbiamo costituito la Sezione AISLA di Salerno-Avellino-Benevento. Oggi il mio impegno continua con la stessa forza e determinazione, affinché nessuno si senta mai solo di fronte alla malattia, con l’ascolto e la vicinanza, con le battaglie per difendere i diritti, la dignità e la qualità di vita delle persone. Sono i loro sorrisi e gli occhi del cuore che rinnovano ogni giorno la scelta di essere una loro compagna di viaggio. Donare è bello quanto ricevere, anzi di più. Ringrazio davvero Francesco, che attraverso le sue pagine, con la sua cura delle parole, riesce a dare una testimonianza concreta di una vita “slacciata”».

Pucciarelli combatte con la SLA dal 2014: «Un giorno – scrive – la bastarda si è presa gioco di noi e ci ha trasformati in balocchi con cui gli altri possono quasi giocare: alzandoci un braccio, una gamba, cambiare vestito seguendo il loro volere. Essere prigionieri. Del tempo che scandisce le notti e i giorni, costringendoci a pazientare. Prigionieri di noi stessi che come profughi vorremmo sfuggire alla disperazione, imbarcarci verso l’ignoto sfidando con coraggio il destino, ma catene robuste e invisibili hanno imbrigliato per sempre la nostra vita. Prigionieri della vita che, come una bella donna che conosce l’arte della seduzione, ammicca con occhiate maliziose, fa correre l’immaginazione, prima che ti accorgi che il suo sorriso è rivolto agli altri e non a te, a cui ormai è riservato per sempre solo il ruolo di spettatore sotto il palcoscenico della vita, su cui tutti siamo stati chiamati a fare almeno un provino».

Il libro di Pucciarelli può essere acquistato direttamente dal sito della casa editrice. (Simona Lancioni)

Ci si può mettere direttamente in contatto con Francesco Pucciarelli, scrivendo a rosariadeborahpucciarelli@gmail.com oppure si può scrivere all’Ufficio Stampa dell’AISLA (Valentina Tomirotti): ufficiostampa@aisla.it.
Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa), e viene qui ripreso – con alcune modifiche dovute al diverso contenitore – per gentile concessione.

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