La storia di Sainey, giovane non vedente, che “apre gli occhi” ai vedenti

«Opera che apre gli occhi!», come è stato scritto, “Un giorno la notte” è un film che ha al centro la vita del ventenne Sainey, arrivato in Italia da un Paese africano, con la speranza di trovare una soluzione per la retinite pigmentosa di cui soffre e che sa reagire anche contro le difficoltà più grandi. Dopo le proiezioni dei mesi scorsi a Reggio Emilia, Piacenza e Modena, a cura delle locali Sezioni UICI, l’UICI di Reggio Emilia torna a promuovere un nuovo evento centrato sulla proiezione del film, dopodomani, 10 marzo, presso un Istituto Professionale di Guastalla

Sainey Fatty

Sainey Fatty, protagonista del film “Un giorno la notte”

Dopo le proiezioni di ottobre a Reggio Emilia, di novembre a Piacenza e di dicembre a Modena, a cura delle locali Sezioni dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), l’UICI di Reggio Emilia torna a promuovere, in collaborazione con il locale Istituto Garibaldi per i Ciechi, con Zalab Film, con l’Associazione Arca di Noè e con il patrocinio e il contributo della Regione Emilia Romagna, un nuovo evento dedicato al film Un giorno la notte di Michele Aiello e Michele Cattani, con l’autonarrazione visiva di Sainey Fatty e l’audiodescrizione di Andrea Pennacchi, opera prodotta da ZALAB Film, vincitrice del Premio Giuseppe Folchi come miglior documentario del 2021.
Accadrà nella mattinata di dopodomani, giovedì 10 marzo, presso la Classe IV dell’Istituto Professionale Statale per i Servizi e l’Industria Mario Carrara di Guastalla (Reggio Emilia) e al termine della visione è in programma un dibattito per approfondire la tematica della disabilità visiva. Nello specifico l’iniziativa sarà tra le tante promosse dall’UICI in tutta Italia, in collaborazione con IAPB Italia, la Sezione Nazionale dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, per la Settimana Mondiale del Glaucoma, in corso fino al 12 marzo e della quale abbiamo già riferito in altra parte del giornale.

Un giorno la notte, come avevamo scritto a suo tempo, è un prezioso film biografico, «un’opera che “apre gli occhi!”», come è stato scritto, e che ha al centro la vita del ventenne Sainey, arrivato in Italia dal Paese africano del Gambia, con la speranza di trovare una soluzione per la retinite pigmentosa di cui soffre. Dopo avere scoperto che anche qui non esiste una cura, cerca di imparare più cose possibili per prepararsi alla cecità, ma in questo viaggio verso l’oscurità, incontra un nuovo amico e scopre la passione per un nuovo sport, il baseball. Decide così di filmare la sua storia in prima persona e di mostrare al mondo che bisogna reagire anche contro le difficoltà più grandi, finendo con il coinvolgere lo spettatore in un turbinio di relazioni umane, moti d’animo e conquiste silenziose.
«A partire dalla quotidianità di Sainey – sottolineano dall’UICI di Reggio Emilia – e dal binomio auto-rappresentazione/rappresentazione, disabilità/normalità, impossibilità/possibilità, sogno/realtà, il pubblico avrà la speciale occasione di potere sperimentare la percezione degli stessi testimoni del film, anche grazie alla scelta dei registi del formato 4:3. Inoltre, il film viene presentato nella versione audiodescritta a cura di Andrea Pennacchi, per consentire a tutti i presenti, vedenti e non vedenti, di vivere un’esperienza inconsueta, peculiare e d’impatto». (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione: Marzia Mecozzi (m.mecozzi@audiotre.com).

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