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Ventisette persone con disabilità costrette a scendere dal treno

Uomo disperato, con le mani sulla facciaAlla stazione ferroviaria di Genova Principe, ventisette giovani con sindrome di Down sono stati costretti a scendere dal Treno 325 perché il vagone riservato e prenotato per loro e per i loro accompagnatori, regolarmente indicato come tale nella cartellonistica, era occupato da altri passeggeri che si sono rifiutati, malgrado l’intervento di sette tra agenti Polfer e personale ferroviario, di liberare i posti.
Sulla vicenda è andato in onda anche un breve servizio su Rainews 24 con una dichiarazione del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che ha parlato di «episodio vergognoso», chiedendo chiarimenti a Trenitalia su questa ennesima lesione ai diritti delle persone con disabilità, sulla quale l’organizzazione Assoutenti ha anche ipotizzato un esposto alla Procura della Repubblica per violenza privata.

Il Treno Regionale 325 per Milano era già stato vandalizzato ad Albenga (Savona), con  un vagone reso inutilizzabile per la distruzione delle colonnine disinfettanti e altri danni; quello di testa, invece, riservato appunto alle persone con disabilità, era stato successivamente occupato illecitamente da “un’orda di passeggeri”, malgrado gli avvisi di prenotazione da Genova  a Milano.
I giovani e i loro accompagnatori hanno  poi raggiunto Milano con un pullman sostitutivo messo a disposizione dalle Ferrovie.
Che tristezza! (Giorgio Genta)

«Questo ennesimo episodio di discriminazione nei confronti di persone con disabilità ci indigna profondamente – commenta Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – e chiederemo spiegazioni direttamente ai principali responsabili nazionali e locali di Trenitalia, per capire se si sia trattato solamente di uno spiacevole episodio isolato, dovuto magari al grande afflusso di passeggeri dei giorni pasquali, ma che richiederà in ogni caso almeno le pronte scuse da parte dell’Ente. Avrebbero infatti dovuto essere quei passeggeri che avevano occupato posti già riservati a utilizzare il pullman sostitutivo e non le persone con disabilità. Ci riserviamo altresì di valutare a nostra volta ogni eventuale azione, anche a livello legale».
«Siamo allibiti – aggiungono a una voce Giampiero Griffo, coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità e Benedetta Demartis, componente della Giunta Nazionale FISH – sia per il comportamento dei turisti, sia per quello delle Forze dell’Ordine che non hanno fatto rispettare i sacrosanti diritti delle persone con disabilità. Ma quei turisti hanno avuto almeno una multa? E non è secondario nemmeno il tema della difesa dei propri diritti: perché infatti le persone con disabilità e i loro accompagnatori non si sono ribellati, decidendo ad esempio di salire comunque sul treno, per rendere almeno sgradevole il viaggio di quelle persone?».

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