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Quel treno di Genova: la voce dei diretti interessati

Treno regionale veloce di Trenitalia

Un treno regionale veloce di Trenitalia

Anche il nostro giornale aveva dato spazio – come si può vedere dall’elenco di testi qui a fianco – a vari commenti, basati su racconti giornalistici, dedicati a ciò che era successo il 18 aprile alla Stazione di Genova Piozza Principe, dove, a quanto si era letto, era stato impedito a numerose persone con disabilità di salire su un treno per Milano. L’auspicio, naturalmente, era quello di poter disporre anche della versione dell’Associazione e delle persone direttamente coinvolte, ciò che oggi siamo in grado di fare, grazie alla collaborazione della Federazione lombarda LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) e del portale Persone con disabilità.it.
Ben volentieri, dunque, cediamo la parola al Direttivo dell’Associazione HACCADE!.

La nostra Associazione è stata coinvolta nei fatti accaduti il 18 aprile presso la stazione di Genova Piazza Principe; esperienza spiacevole di cui si è parlato abbondantemente. Abbiamo deciso di rivolgersi alla LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), per avere un supporto nella gestione della comunicazione e in eventuali azioni future, con il fine unico di tutelare tutte le persone coinvolte e la nostra stessa Associazione, con la volontà di offrire la narrazione reale dei fatti, rispettando il diritto di cronaca e la trasparenza dell’informazione.

Lunedì 18 aprile siamo arrivati alla Stazione di Genova Piazza Principe con un’ora di anticipo rispetto al Treno Regionale Veloce 3075 delle ore 15.48 che avremmo dovuto prendere per recarci a Milano Centrale. Il personale di assistenza presente con noi al binario ci ha informato di generici sovraffollamenti dei treni, come spesso ci siamo sentiti dire in passato, e ha proposto, a noi come agli altri passeggeri sul marciapiede, di viaggiare con un autobus. L’autobus, però, non garantiva la discesa alle fermate intermedie, pertanto non abbiamo potuto accettare l’offerta, in quanto era previsto che una persona del gruppo sarebbe dovuta scendere alla fermata di Milano Rogoredo.

Il treno è arrivato al binario colmo di passeggeri ammassati in piedi sia nei vagoni che nei passaggi tra una carrozza e l’altra, rendendo impossibile la salita del gruppo, nonostante l’intervento del personale di Trenitalia a bordo. Nel mentre, il gruppo riceveva dimostrazioni di solidarietà dagli stessi viaggiatori ammassati sul vagone che vivevano lo stesso disagio.
A quel punto lo stesso personale presente nel treno ci ha comunicato, dopo mezz’ora dall’arrivo del treno, che lo stesso sarebbe ripartito e che la nostra unica soluzione era quella di prendere un autobus che avrebbe effettuato tutte le fermate previste dal Regionale Veloce.

Siamo giunti a Milano più di due ore dopo l’arrivo previsto, in un autobus privo di servizi igienici, in condizioni climatiche non adeguate e senza informazioni precise su quale fosse il lato della Stazione Centrale di Milano ove saremmo arrivati (informazione necessaria per avere assistenza una volta scesi e per comunicarlo alle famiglie delle persone del gruppo). L’autobus ha sostato in Piazza Duca D’Aosta in una fermata dei Bus ATM. Alla discesa non era presente alcun servizio di assistenza, nonostante fosse prevista.

La nostra Associazione non intende dar seguito all’accaduto, la nostra posizione è quella di non procedere contro nessuno. Non identifichiamo l’accaduto come atto discriminatorio nei confronti di persone con disabilità. I nostri ospiti si autorappresenteranno con il supporto delle loro famiglie, se riterranno di farlo, relativamente al disagio che loro e gli altri passeggeri presenti hanno subìto; per loro restiamo a disposizione.

Il presente contributo è già apparso nel portale «Persone con disabilità.it» e viene qui ripreso, con minimi riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

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