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Il diritto inalienabile al gioco, per i bambini con e senza disabilità

Realizzazione grafica dedicata al giocoSi concluderà nel pomeriggio di domani, martedì 24 maggio (ore 16.30), il ciclo di incontri online dedicati all’educazione, all’inclusione, alla disabilità e ai diritti dei più piccoli, rassegna di cui ci siamo già occupati sulle nostre pagine, voluta da CBM Italia, l’organizzazione da sempre impegnata nella prevenzione e nella cura della cecità e della disabilità evitabile, oltreché nell’inclusione delle persone con disabilità nel Sud del mondo e in Italia.
Tema del webinar di domani, che verrà diffuso in diretta Facebook (a questo link), sarà Non è mai solo un gioco. Il diritto di essere bambini, «con il quale approfondire – come spiegano i promotori – la tesi del gioco come diritto biologico e psicologico dei più piccoli, spazio fisico e relazionale in cui ci si incontra con gli altri, ambiente in cui divertirsi a sperimentare, creare mondi nuovi, sprigionare la creatività e approcciarsi anche alle sconfitte».

Organizzato in prossimità della Giornata Internazionale del Gioco del 28 maggio, l’incontro è rivolto a genitori di bambini e bambine con e senza disabilità, ad educatori e insegnanti, per affrontare appunto il tema del gioco come luogo di incontro, divertimento e sperimentazione, e quindi come strumento educativo per la crescita e per l’inclusione, cornice ideale attraverso cui ogni bambino e bambina dovrebbe conoscere il mondo.

Ospiti del webinar saranno la storica dell’arte esperta in accessibilità Sara Maccioni e la progettista culturale Irene Turcato dell’Associazione LopLop, che da dieci anni utilizza i linguaggi universali del mondo dell’arte per creare, imparare e divertirsi, e che da tempo collabora con CBM. A tal proposito, il pubblico in collegamento – che potrà anche porre quesiti durante il webinar – scoprirà l’approccio metodologico di Lop Lop, basato sull’integrazione tra arte e gioco, che permette ai bambini e alle bambine di imparare divertendosi. Una dimensione ludica delle attività dedicate all’arte pensata anche con un’attenzione specifica all’inclusione, garantendo ad esempio la partecipazione di bambini con disabilità visiva, utilizzando altre discipline come la danza e la musica per scoprire un’opera d’arte.

«Il gioco – commenta Massimo Maggio, direttore di CBM Italia – è dove la vita avviene: per i bambini e le bambine è un luogo di crescita e confronto, ancora di più se reso inclusivo. Giocare permette infatti ai più piccoli di trovare punti di incontro importanti tra somiglianze e diversità, con l’incredibile caratteristica di unire, di facilitare l’inclusione al di là di tutte le differenze. Come CBM lavoriamo ogni giorno per sensibilizzare adulti e bambini sui valori dell’integrazione e della solidarietà e questa volta abbiamo scelto di farlo riflettendo insieme sul significato del gioco come diritto inalienabile». (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento. ufficiostampa@leacrobate.it (Caterina Argirò).

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