Partono due nuovi progetti della Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone

È in programma per dopodomani, 27 maggio, la cerimonia di posa della prima pietra per un edificio in cui la Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone realizzerà due nuovi progetti, vale a dire l’UUPA (Unità di Urgenza e Prevenzione per le persone con Autismo) e una casa modello per persone con autismo severo, in linea, quest’ultima, con quanto previsto dalla Legge 112/16 sul “Durante e Dopo di Noi”

Bambini e Autismo, Pordenone, prima pietra, 27 maggio 2022«Siamo nuovamente, nonostante tutto, a posare la prima pietra di un edificio in cui realizzeremo due nostri nuovi progetti: l’UUPA (Unità di Urgenza e Prevenzione per le persone con Autismo) e la casa modello per persone con autismo severo»: così dalla Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone presentano la cerimonia in programma per dopodomani, venerdì 27 maggio nella città friulana (Via Roggiuzzole, 7/a, ore 17), su un terreno messo a disposizione dal Comune. Spiegando poi il perché delle parole “nonostante tutto”, dalla Fondazione aggiungono che «da quando abbiamo immaginato e poi pianificato questi progetti, è successo di tutto, o meglio sono successe cose altamente improbabili: la pandemia prima, con i suoi strascichi ancora presenti, e la guerra dopo. Elementi, questi, apparentemente estranei, ma che hanno rallentato e reso molto difficile l’iter necessario per arrivare a questo punto che segna l’avvio del cantiere».

Ma cosa concretamente si costruirà? Il piano terra dell’edificio costituirà la citata Unità di Urgenza e Prevenzione per le persone con Autismo, ma non solo. Sarà infatti anche una piccola struttura sanitaria collegata con il vicino Ospedale di Pordenone, ove si potranno accogliere persone con autismo e altri disturbi del neurosviluppo in stato di agitazione, evitando accessi impropri al Pronto Soccorso, realizzare i “bilanci di salute”, eseguendo anche esami che questi pazienti solitamente non fanno perché ritenuti “casi” troppo complessi e non collaboranti, oltreché ospitare pazienti con autismo, dopo interventi chirurgici in ospedale per la fase post-operatoria di convalescenza prima del rientro nella propria residenza, e altro ancora. Verrà inoltre assicurata nella struttura la presenza del caregiver, che potrà essere ospitato nella medesima camera e interpellato come prezioso esperto della disabilità del proprio congiunto. Sarà infine centrale la presenza di operatori e medici esperti, in grado di gestire al meglio questo tipo di pazienti.

Al “piano alto”, invece, verrà costruita la casa modello per il “Durante e Dopo di Noi”, dedicata a cinque persone con autismo severo, struttura indipendente e con ingresso diverso rispetto a quella precedente. Essa si affaccerà su un giardino pensile e si svilupperà su due piani, il primo dei quali ospiterà le parti comuni, mentre in quello superiore vi saranno cinque camere con bagno proprio, oltre a quella per l’operatore di turno. Dal punto di vista architettonico, essa disporrà di tutti gli accorgimenti necessari a renderla una casa ideale per coloro che abbiano una sensorialità alterata.
«Questo tipo di “casa” – sottolineano dalla Fondazione pordenonese – rappresenta ciò che il Legislatore ha previsto con la Legge 112/16, meglio nota come “Legge sul Durante e Dopo di Noi”, ovvero una residenza che ricordi una casa di famiglia, quando la famiglia non c’è più. Ebbene, nonostante questa Legge abbia ormai sei anni, l’applicazione di essa è praticamente nulla nel Paese perché in termini di gestione si pensa che con una capienza di pochi posti non vi siano le risorse economiche per gestire la struttura. Noi la pensiamo diversamente e pensiamo anche di realizzare un modello sostenibile». (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: relazioniesterne@bambinieautismo.org.

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