La terribile vicenda di Hasib Omerovic: la sordità ulteriore discrimine?

È ancora tutta da chiarire la vicenda di Hasib Omerovic, persona sorda di etnia rom, in coma da fine luglio, dopo essere precipitato dalla finestra della propria casa di Roma, durante una perquisizione delle Forze dell’Ordine, a quanto pare svolta senza mandato della Procura di Roma. Attendendo gli esiti delle indagini, che si spera saranno risolutive, l’ENS (Ente Nazionale Sordi) chiede anche «di accertare se la sordità dell’uomo abbia rappresentato un ulteriore discrimine, vista la forte lacuna che ancora si registra nella formazione delle Forze dell’Ordine in tema di disabilità sensoriale»

Foto in bianco e nero di uomo che rifletteA fine luglio a Roma Hasib Omerovic, trentaseienne persona sorda, di etnia rom, è precipitato dalla finestra della propria abitazione nel corso di una perquisizione delle Forze dell’Ordine, a quanto pare svolta senza mandato di perquisizione della Procura di Roma. Attualmente Omerovic è in stato di coma a seguito dei gravissimi danni riportati.
Fin qui le cronache di una terribile vicenda, tutta ancora da chiarire, che ha già portato a un’Interrogazione Parlamentare nei confronti del Ministero degli Interni e alle necessarie e si spera risolutive indagini.
In attesa di ulteriori sviluppi, registriamo quanto dichiarato in una nota da Angelo Raffaele Cagnazzo, presidente nazionale dell’ENS (Ente Nazionale Sordi), che in merito ai fatti così come raccontati dagli organi d’informazione, esprime «forte preoccupazione e sgomento», chiedendo di «accertare, tra le altre cose, se le modalità di intervento nei confronti dell’uomo e la sua sordità abbiano rappresentato un ulteriore discrimine, vista la forte lacuna che ancora si registra nella formazione delle Forze dell’Ordine in tema di disabilità sensoriale e di comunicazione con le persone sorde».
A tal proposito, dunque, l’ENS ha dato mandato al proprio legale di tutelare gli interessi della propria organizzazione, in qualità di persona offesa dal reato, oltre a chiedere un incontro a Luciana Lamorgese, ministro degli Interni, per fare chiarezza sull’accaduto. (S.B.) 

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa ENS (Lorenzo Pellas), lorenzopellas@gmail.com.

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