Come comunicare l’astronomia alle persone con disabilità in modo inclusivo

Condividere e discutere le buone pratiche già acquisite nell’àmbito delle attività divulgative sull’astronomia e sulla scienza in generale, rivolte a persone con disabilità sensoriali, motorie e intellettive/cognitive: è il principale obiettivo del secondo convegno nazionale dedicato alla “Divulgazione inclusiva dell’astronomia”, iniziativa unica nel suo genere nel nostro Paese, in programma per il 24 e 25 settembre a Verona, a cura di “Divulgazione inclusiva”, programma nazionale dell’UAI (Unione Astrofili Italiani), con il supporto del CAV (Circolo Astrofili Veronesi)

Logo del programma nazionale "Divulgazione inclusiva" dell'UAI (Unione Astrofili Italiani)

Il logo del programma nazionale “Divulgazione inclusiva” dell’UAI (Unione Astrofili Italiani)

Come comunicare l’astronomia e in generale la scienza alle persone con disabilità, anche alla luce dell’esperienza vissuta con la pandemia? Si partirà da questo quesito al secondo convegno nazionale dedicato alla Divulgazione inclusiva dell’astronomia, iniziativa unica nel suo genere nel nostro Paese, in programma per il 24 e 25 settembre al Centro Congressi del DB Hotel di Verona, organizzata da Divulgazione inclusiva, programma nazionale dell’UAI (Unione Astrofili Italiani), con il supporto del CAV (Circolo Astrofili Veronesi), il patrocinio dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e dell’IRIFOR (l’Istituto per la Ricerca la Formazione e la Riabilitazione dell’UICI) e il contributo del Comune di Verona.

Dopo due anni di attività ridotta, dunque, a causa della pandemia, il convegno di Verona vedrà riunite in presenza le Associazioni astrofile dell’UAI impegnate appunto nella divulgazione inclusiva dell’astronomia, ma sarà aperto alla partecipazione di tutti gli astrofili, delle persone con disabilità e degli esperti del settore, oltreché di rappresentanti di Enti di Ricerca e Università, nonché di tutti coloro che siano interessati all’argomento.
È del resto già da alcuni anni, come abbiamo anche di volta in volta riferito sulle nostre pagine, che il programma Divulgazione inclusiva dell’UAI si adopera per rendere l’astronomia accessibile a tutti, sviluppando anche contatti e collaborazioni con enti istituzionali, associazioni di categoria e organizzazioni internazionali, allo scopo di creare e diffondere un approccio consolidato all’inclusione.

«Il taglio del convegno di Verona – spiega Andrea Alimenti, referente del programma Divulgazione inclusiva – sarà spiccatamente operativo. Esso è stato infatti organizzato con l’obiettivo di condividere e discutere le buone pratiche acquisite nell’àmbito delle attività divulgative rivolte a persone con disabilità sensoriali, motorie e intellettive/cognitive. In tal senso i lavori includeranno una speciale sessione dedicata alle attività inclusive sperimentate durante il periodo di forzato distanziamento. Si passerà poi a sviluppare nuove metodologie e strumenti e a definire gli obiettivi operativi del prossimo anno».

Coinvolgendo poi la comunità locale, nel pomeriggio del 24 settembre vi sarà la conferenza intitolata Pianeti, asteroidi e meteoriti, aperta ad adulti e bambini, e totalmente accessibile alle persone con disabilità, a cura dell’ACA (Associazione Cernuschese Astrofili) e del CAV. «Chi vi parteciperà – sottolinea ancora Alimenti – potrà manipolare la collezione di meteoriti dell’ACA e del CAV. L’intera conferenza, inoltre, vedrà la partecipazione di interpreti LIS (Lingua dei Segni Italiana). La due giorni di Verona sarà insomma anche un’occasione per mettere in pratica le buone prassi di divulgazione inclusiva e per offrire alle persone con disabilità la possibilità, normalmente preclusa, di provare l’emozione della scoperta del cielo».

E da ultima, ma non ultima, è prevista anche la visita guidata inclusiva al Museo Civico di Storia Naturale di Verona, ospitato all’interno di Palazzo Pompei, e in particolare alla ricca collezione di fossili di Bolca, risalenti a 50 milioni di anni fa. «Avremo l’opportunità – conclude Alimenti – di visitare la famosa collezione Baja di pesci e piante fossili di Bolca, raccolta formata da 239 pezzi alcuni dei quali unici, non pochi rari, tutti in ottimo stato di conservazione». Tale iniziativa è stata organizzata grazie alla collaborazione di Laura Agostini e Susanna Brugnoli dell’Associazione OltreMagis. (S.B.)

Il programma completo e ogni altra notizia sul convegno del 24 e 25 settembre a Verona sono disponibili a questo link.

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