Le discriminazioni basate sulla disabilità: istruzioni per l’uso

Come prevenire e contrastare una discriminazione basata sulla disabilità? È una delle domande su cui si è basato il progetto ANFFAS “AAA – Antenne Antidiscriminazione Attive”, così come la consultazione pubblica a esso legata. Da quest’ultima sono arrivate varie risposte significative, che verranno illustrate nel convegno “Imparare a riconoscere e contrastare ogni forma di discriminazione – Istruzioni per l’uso”, proposto dalla stessa ANFFAS per, domani, 29 novembre, in presenza e in diretta streaming, a pochi giorni dalla Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre

Disegno di una mano che sollevo un omino tra tanti omini. Rappresenta la discriminazione

Una realizzazione grafica dedicata alla discriminazione delle persone con disabilità

Cos’è una discriminazione? Come si riconosce? Cosa si può fare per contrastarla e prevenirla? Quali sono le normative al riguardo? Le persone con disabilità riescono a riconoscere una discriminazione e sanno, in questo caso, cosa possono fare e a chi possono rivolgersi per chiedere aiuto e supporto? Cosa possono fare i genitori e familiari? E quanto sono conosciute dalla comunità le discriminazioni di cui possono essere vittime le persone con disabilità e i loro familiari?
Sono tutte queste le domande cui il progetto dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) denominato AAA – Antenne Antidiscriminazione Attive, già da noi ampiamente presentato a suo tempo, ha voluto dare risposta, attraverso un percorso formativo volto a promuovere sia maggiore consapevolezza sul tema appunto della discriminazione basata sulla disabilità, sia sugli strumenti per contrastarla, fornendo anche un’analisi del fenomeno e delle conseguenze di esso sulla Qualità di Vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, tramite una consultazione pubblica.
Proprio da quest’ultima sono arrivate una serie di risposte significative ai quesiti iniziali, che verranno compiutamente illustrate in uno specifico intervento all’interno del convegno Imparare a riconoscere e contrastare ogni forma di discriminazione – Istruzioni per l’uso, proposto dall’ANFFAS per il pomeriggio di domani, 29 novembre (ore 14.30-18), in presenza a Roma (Hotel Eurostars Roma Aeterna, Via Casilina, 125/Piazza del Pigneto, 9), ma anche in diretta streaming sulla piattaforma Zoom e sulla propria pagina Facebook (a questo link), nell’imminenza della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre.

«Seguendo la premessa centrale dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile di “Non lasciare indietro nessuno” – spiegano dall’ANFFAS, presentando il convegno del 29 novembre – e l’obiettivo primario con cui nasce la Giornata Internazionale del 3 dicembre di promuovere una riflessione su tutti gli aspetti che riguardano la disabilità e allo stesso tempo la tutela dei diritti e del benessere delle persone con disabilità di tutto il mondo, abbiamo deciso di trattare l’importante e fondamentale tema della non discriminazione. Infatti, nonostante la normativa, sia nazionale che internazionale, sia chiara ed esplicita, permangono forti criticità nel rendere concretamente attuate tali norme, garantendo alle persone con disabilità di non essere più vittime di discriminazione né in forma diretta né indiretta».

Tornando alla citata consultazione pubblica, promossa nel quadro del progetto AAA – Antenne Antidiscriminazione Attive, l’ANFFAS fornisce un’anticipazione delle risposte avute, sottolineando come «esse, purtroppo, rispecchino un quadro decisamente non ottimale per un Paese che, in teoria, a livello normativo è tra i più avanzati: il 64% delle persone con disabilità, infatti, ha risposto in maniera affermativa alla domanda relativa all’avere avuto difficoltà nell’ottenere il rispetto dei propri diritti di cittadino/a, e di questi, il 29% ha dichiarato di avere avuto difficoltà perché non è stato ottenuto ciò che veniva chiesto con un’annessa rinuncia; il 33%, invece, ha dichiarato di non avere ottenuto ciò che veniva chiesto, ma di avere insistito, mentre il 38% ha risposto di avere ottenuto solo in parte ciò che era stato chiesto».
«Anche per quanto concerne i familiari – proseguono dall’ANFFAS – le risposte sono state estremamente indicative di un contesto difficile: infatti, alla domanda relativa all’avere riscontrato o all’avere assistito ad episodi/comportamenti/atteggiamenti discriminatori a danno delle persone con disabilità care, il 63% dei familiari ha risposto affermativamente, attestando tuttavia anche un 18% di “non so/ non sono in grado di dire se si tratta di discriminazioni” e riguarda alla circostanza in cui c’è stato l’episodio discriminatorio, il 60% dei familiari ha indicato la scuola e l’università».

Durante il prossimo convegno, dunque, verranno affrontati in particolare i temi legati ai modi con cui le persone con disabilità intellettive possano essere aiutate a percepire e contrastare la discriminazione, come prevenire le discriminazioni stesse e come supportare le persone con disabilità nel reagire, oltreché al ruolo dei genitori in presenza di comportamenti discriminatori.
Particolarmente significative, inoltre, saranno le testimonianze video in tema di discriminazioni di Silvia, Pierantonio, Aly, Giuseppina e Cristina, autorappresentanti dell’ANFFAS di Cesena che con le loro voci faranno realmente capire cosa si provi ad essere discriminati e come possa essere terribile questa esperienza.
Altri importanti argomenti del 29 novembre saranno anche quelli relativi al procedimento giudiziario avverso le discriminazioni e all’analisi di un caso concreto, interventi cui seguiranno, come detto, quelli relativi alla restituzione dei dati della consultazione pubblica, nonché i nuovi elementi qualificanti la discriminazione sulla base della disabilità secondo la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. «A tal proposito – ricordano dall’ANFFAS – i dati della consultazione contribuiranno alla stesura di un’analisi a cura dell’ISGI, l’Istituto di Studi Giuridici del CNR, volta ad individuare i punti di forza e di debolezza della Legge 67/06 (Misure per la tutela giuridica delle persone con disabilità vittime di discriminazione) e dell’applicazione di essa, nonché la definizione e l’introduzione nel sistema italiano del concetto di “accomodamento ragionevole”, anche rispetto al contesto europeo e internazionale».

Rimandando Lettori e Lettrici al programma completo degli interventi previsti (a questo link), ne segnaliamo qui una serie di autorevoli ospiti, vale a dire Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), Daniela Bonfirraro dell’Ufficio Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà, Benedetta Demartis, vicepresidente dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori di perSone con Autismo), Alessandro Manfredi, presidente della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH), Salvatore Nocera, presidente del Comitato dei Garanti della FISH, Nazaro Pagano, presidente nazionale della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone co Disabilità), Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la Tutela delle Persone, dei Minorenni e della Famiglia, Maria Sciarrino dell’Ufficio Inclusione Sociale e Invalidità Civile dell’INPS e, in rappresentanza del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, Cleia Caiazza, dirigente dell’Ufficio IV presso la Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento Scolastico dello stesso Ministero dell’Istruzione e del Merito. (S.B.)

Ricordiamo ancora il link al quale è presente il programma degli interventi del convegno in programma per il 29 novembre. Per ogni ulteriore informazione: comunicazione@anffas.net.

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