Capire che nel lavoro le persone con disabilità sono spesso un valore aggiunto

«È tempo di imparare, una volta per tutte, che le persone con disabilità inserite nel mondo del lavoro molto spesso sono un valore aggiunto»: lo scrive Maurizio Zerilli, soffermandosi sul convegno “Un altro punto di vista: la persona con disabilità come valore aggiunto nel mondo del lavoro”, promosso recentemente a Pianoro (Bologna) dalla CEI, la Conferenza Episcopale Italiana

Persona con sindrome di Down al lavoro (©AIPD-Associazione Italiana Persone Down)

©AIPD (Associazione Italiana Persone Down)

Si è tenuto il 28 novembre scorso a Pianoro, nei pressi di Bologna, il convegno denominato Un altro punto di vista: la persona con disabilità come valore aggiunto nel mondo del lavoro, promosso dalla CEI, la Conferenza Episcopale Italiana.
All’incontro erano presenti anche i soci del Rotary Roberto Urbanis e chi scrive [Maurizio Zerilli, N.d.R.], in rappresentanza del Gruppo “Durante e Dopo di Noi” del Distretto Rotary 2060 Nordest (Triveneto)*, per ascoltare con attenzione gli interessanti temi del convegno e per individuare progetti di servizio da proporre agli stessi Club Rotary. Da anni, infatti, il Rotary Distretto 2060 Nordest è fortemente impegnato nel sostegno al mondo della disabilità e organizza annualmente sette HappyCamp per ospitare persone con disabilità e loro familiari in soggiorni estivi e autunnali. La costituzione del Gruppo “Durante e Dopi di Noi” del Rotary costituisce un ulteriore salto di qualità per progettare sostegni a quest’area d’intervento.

I lavori del convegno di Pianoro sono stati aperti dal prezioso contributo dell’arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, cardinale Matteo Maria Zuppi e sono proseguiti con le relazioni di autorevoli e qualificati relatori. Si è notata a tal proposito una nuova visione sul tema, con il passaggio da un assistenzialismo generalizzato a quello strettamente necessario, promuovendo possibili inserimenti di persone con disabilità nel mondo del lavoro, come opportunità di miglioramento della qualità della vita aziendale e di utilizzo di peculiarità specifiche; una straordinaria forma d’integrazione e inclusione sociale, questa, che agevola le condizioni di autonomia delle persone con disabilità.
In particolare, sono state molto apprezzate le presentazioni di varie esperienze dirette (Case Histories), che hanno confermato la capacità e volontà delle persone con disabilità nell’inserirsi in attività lavorative tradizionali, garantendo dedizione, professionalità, autonomia e una capacità innata di generazione di armonia nell’ambiente di lavoro.
È stato certamente importante poter ascoltare i positivi, e per certi versi inaspettati, risultati, sia dal punto di vista strettamente economico che da quello della qualità del lavoro svolto in tali realtà lavorative, che possono contare su un contributo importante, anche dal punto di vista numerico, delle persone con disabilità.

E allora è tempo di imparare, una volta per tutte, che le persone con disabilità inserite nel mondo del lavoro molto spesso sono un valore aggiunto. Un sincero ringraziamento, pertanto, va a chi ci ha dato la possibilità di conoscere “un altro punto di vista”.

*Il Gruppo “Durante e Dopo di Noi” del Distretto Rotary 2060 (Triveneto) ha avviato già dall’inizio di quest’anno un monitoraggio sulle iniziative italiane in essere per quanto riguarda sia l’associazionismo esistente sul mondo della disabilità, sia per ciò che concerne l’aumento della capacità di vita autonoma, al fine di garantire il superamento delle criticità dovute al naturale venir meno dell’assistenza genitoriale (caregiver) perché mancanti o perché essi stessi bisognosi di assistenza.

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