Quel Forno che sarà “lievito” per il benessere di tutti e tutte

È un lungo percorso, quello del Forno di Vincenzo a Eboli (Salerno), ma nemmeno la pandemia è riuscita a fermare «questa sperimentazione sociale – come era stata definita – volta a sostenere un nuovo modello di protagonismo attivo e di autodeterminazione delle persone con disabilità». Ora, dunque, vi è un passaggio decisivo, ovvero la posa della prima pietra, avvenuta nei giorni scorsi, per una realizzazione che sarà uno spazio aperto a tutti i giovani in condizione di fragilità, fornendo letteralmente il “lievito” alla crescita e allo sviluppo dell’intera comunità

3 dicewmbre 2022, Bardascino,m Conte, Eboli

Vincenzo Bardascino (a sinistra) insieme al sindaco di Eboli Maio Conte, durante la cerimonia del 3 dicembre, con la posa della prima pietra per Il forno di Vincenzo

Era il 2017, quando ci eravamo occupati per la prima volta dell’Associazione Il forno di Vincenzo e dell’omonimo progetto promosso a Eboli (Salerno), che il suo ideatore e primo sostenitore, Vito Bardascino, aveva definito come «una sperimentazione sociale volta a rimodulare welfare e criteri assistenziali, sottolineando un nuovo modello di protagonismo attivo e di autodeterminazione delle persone con disabilità».
Ne era protagonista Vincenzo Bardascino, trentenne che non ha mai accettato la propria condizione di fragilità, legata alla sindrome dell’X Fragile, come un limite insormontabile per raggiungere i suoi obiettivi e i suoi desideri, perseguiti anche attraverso un percorso scolastico che grazie soprattutto agli ultimi anni nell’Istituto Alberghiero Ancel Keys di Castelnuovo Cilento (Salerno), gli hanno consentito di diplomarsi felicemente e successivamente di specializzarsi nella realizzazione del pane e delle pizze.

A quel punto, dunque, Vincenzo aveva bisogno della struttura fisica necessaria ad operare, ovvero di quello stesso forno che dà il nome all’intero progetto. E nel 2019, come avevamo raccontato, l’allora Sindaco di Eboli aveva assegnato all’Associazione Il forno di Vincenzo un locale comunale da ristrutturare, nel quale Vincenzo, nonché altri giovani con e senza disabilità, potessero realizzare il loro sogno. Anche il Piano di Zona del territorio si era impegnato, con una Deliberazione approvata all’unanimità, a sostenere la costruzione e la realizzazione di quel Progetto di Vita, come da Legge 328/00 (articolo 14).

All’inizio del 2020, com’è purtroppo ben noto, è arrivata la pandemia da Covid che anche in questo caso ha rallentato, se non bloccato, il percorso del Forno di Vincenzo, senza però fermare in alcun modo il cammino e la determinazione di Vincenzo.
E così arriviamo all’oggi, con gli ultimi positivi sviluppi che proprio il 3 dicembre scorso, in coincidenza con la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, hanno portato alla posa della prima pietra per la ristrutturazione dei locali del Forno di Vincenzo, nel corso di una cerimonia cui hanno partecipato anche il sindaco di Eboli Mario Conte e gli assessori Damiana Masiello e Salvatore Marisei.

«Ora possiamo veramente dire – commentano lo stesso Vincenzo Bardascino, che è il presidente onorario dell’Associazione, insieme a China Scolastica Aresu, attuale presidente – che Il forno di Vincenzo costruirà comunità attraverso la condivisione del pane, bene essenziale e sacro. Una comunità capace di prendersi cura e, nel prendersi cura, ritrovare il proprio valore fondante, solidale, nella costruzione del benessere di tutti e con tutti, rappresentando letteralmente il “lievito” per la crescita e lo sviluppo della comunità stessa».
«Il forno di Vincenzo – aggiungono – sarà la sede per sperimentare, insieme alle famiglie e alle Associazioni, uno spazio di condivisione aperto a tutti i giovani interessati che vivono una condizione di fragilità, nuovi modelli di welfare per il miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie nella propria comunità».
«Ringraziamo tutti i soci e gli amici della nostra Associazione – concludono – che in questi anni hanno sostenuto e continueranno a sostenere le attività laboratoriali per la realizzazione di questo progetto, da aprire nel centro antico di Eboli».

Fin troppo spesso, sottolineiamo in conclusione, si parla di buone prassi da prendere ad esempio: ebbene, in questo caso tali termini sono certamente appropriati. (S.B.) 

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: vito.bardascino@gmail.com.

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