Risposte e schemi per la sicurezza

Verranno presentati nel corso della conferenza conclusiva del progetto europeo “Esondazioni fluviali: risposta rapida e schemi di simulazione per la sicurezza delle persone con disabilità”, che si svolgerà a Verona dal 23 al 25 febbraio. La tre giorni, tra presentazioni, interventi di esperti e workshop, offrirà l’occasione sia per fare il punto su questo tema, sia per aprire un confronto e un dibattito che vedranno direttamente e attivamente coinvolte le persone con disabilità e le Associazioni che le rappresentano

FSD – Flooding: Rapid Response and Simulation Schemes for Safety of Disabled è la denominazione originale di un progetto europeo dedicato alla risposta rapida e agli schemi di simulazione per la sicurezza delle persone con disabilità, in caso di esondazioni fluviali. Fiume in piena Un tema, questo, che da alcuni anni viene affrontato sempre più frequentemente e che nel 2007 ha portato alla realizzazione della Carta di Verona, un importante documento incentrato su questi aspetti con il quale, però, la prospettiva e l’attenzione si sono spostati sul rispetto dei diritti umani e sui principi di non discriminazione e pari opportunità.

Da lunedì 23 a mercoledì 25 febbraio, dunque, avrà luogo a Verona la conferenza conclusiva del progetto FSD, nel corso della quale esperti e rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni e delle associazioni interessate faranno il punto della situazione e presenteranno i risultati raggiunti dallo stesso FSD, in particolare in ambito di raccomandazioni per la promozione di buone pratiche. Parallelamente, nel corso di alcuni workshop che avranno luogo in particolare martedì 24, i rappresentanti delle associazioni di persone con disabilità avranno l’occasione di confrontarsi con quelli di realtà quali la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco o altri importanti servizi di soccorso, fornendo così al dibattito e alla discussione ulteriori punti di vista e contributi costruttivi, basati su esperienze dirette.

Obiettivo principale di FSD era favorire lo scambio di conoscenze tra le varie Protezioni Civili europee e tra ricercatori, studiosi e reti già esistenti e preparate, in particolare relativamente alle esigenze e bisogni delle persone con disabilità e alle tecniche di pronto intervento e agli schemi di simulazione per il loro salvataggio in caso di esondazioni. Fenomeni naturali, questi, che rappresentano la più comune forma di calamità naturale in Europa e la cui frequenza in futuro, dicono gli esperti, continuerà a crescere.
Rientravano sempre tra gli obiettivi del progetto, poi, la conseguente creazione di una rete europea e di protocolli per il salvataggio, l’elaborazione di raccomandazioni che considerino le persone con disabilità nella costituzione di tecniche di pronto intervento, e la realizzazione di questa tre giorni veronese, che non vuole rappresentare tanto un momento di chiusura, quanto piuttosto una necessaria occasione di verifica e magari il punto di partenza per nuovi progetti o iniziative sull’argomento. (C.N.)

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