La Vita Indipendente in Abruzzo: i progetti e le promesse

«Dopo oltre quattro anni di incontri e di convegni tenutisi in Abruzzo sulla Vita Indipendente – dichiara Nicolino Di Domenica – siamo riusciti a diffondere sempre più questa filosofia di assistenza anche nella nostra Regione, pur sapendo che c’è ancora un muro enorme da varcare, un muro fatto anche di interessi economici che girano intorno alla disabilità e che solo persone dotate di spirito innovativo e senza coinvolgimenti economici possono mettere in pratica questa vera e propria “rivoluzione culturale” dell’assistenza alle persone con grave disabilità». In questa direzione marciano ad esempio gli ottimi progetti attuati dall’Ambito Sociale EAS Aventino n. 20, dei quali si parlerà anche durante il convegno-incontro di Teramo del 29 ottobre, chiedendo una volta ancora che la Regione mantenga il proprio impegno di emanare una legge sulla Vita Indipendente

Rosella Travaglini, responsabile dell'Ufficio di Piano dell'Ambito abruzzese EAS Aventino n. 20C’è un Ambito Sociale dell’Abruzzo, esattamente l’EAS Aventino n. 20, che sembra avere perfettamente capito l’utilità dei progetti di Vita Indipendente per le persone con disabilità e il merito di questo va riconosciuto alla bravissima responsabile dell’Ufficio di Piano di tale ambito Rosella Travaglini e ai sindaci che hanno saputo  assecondarla nei progetti da lei presentati.
Il primo progetto, esclusivamente  per l’assistenza, è stato assegnato l’anno scorso a Severino Mingroni e i risultati sono stati pienamente soddisfacenti, con un notevole vantaggio economico per l’Ente e assistenziale  per la persona.
Il secondo progetto, invece, assegnato solo recentemente, riguarda un trentottenne con grave disabilità di Torricella Peligna (Chieti) per il quale – pur disponendo di una buona  rete familiare – è stata studiata un’iniziativa finalizzata alla socializzazione, che gli permetterà di avere un assistente personale. Quest’ultimo, pertanto, lo aiuterà, dopo il grave incidente subìto, a reinserirsi nella società, ricominciando ad esempio ad andare a vedere una partita di calcio, a iniziare un nuovo lavoro, a uscire da casa per una passeggiata e altro ancora.

Del resto è proprio questo lo spirito della Vita Indipendente e oggi possiamo affermare con soddisfazione che dopo oltre quattro anni di incontri e di convegni tenutisi in Abruzzo su questo argomento, si è riusciti a diffondere sempre più questa filosofia di assistenza anche nella nostra Regione, seppure un po’ più in alcuni Ambiti rispetto ad altri.
Sappiamo bene, comunque, che c’è ancora un muro enorme da varcare, un muro fatto anche di interessi economici che girano intorno alla disabilità e solo persone dotate di spirito innovativo e senza coinvolgimenti economici possono mettere in pratica questa vera e propria “rivoluzione culturale” dell’assistenza alle persone con grave disabilità.

Ora auspichiamo da parte dei nostri politici il rispetto della promessa di approvare già entro la fine di quest’anno la nostra proposta di legge regionale sulla Vita Indipendente, in modo da estendere a tutte le persone con disabilità grave dell’Abruzzo un diritto sancito da leggi e convenzioni, che purtroppo nella nostra Regione, a differenza che in altre, si continua ancora a ignorare.
Da segnalare in tal senso anche il convegno-incontro di Sabato 29 ottobre a Teramo (Sala Consiliare, Piazza Orsini, ore 15.30), organizzato  dalla locale Associazione A Ruota Libera, in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato, dove si parlerà appunto di Vita Indipendente in Abruzzo e dei progetti sperimentali in corso, proprio con Rosella Travaglini, insieme a chi scrive e a Camillo Gelsumini, disability manager e presidente della UILDM di Pescara (Unione Italiana Lotta allla Distrofia Muscolare), alla presenza dei Sindaci della Provincia.

*Responsabile del Movimento per la Vita Indipendente dell’Abruzzo e vicepresidente dell’AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) di Lanciano (Chieti). 

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