Sembrano sport fuori portata e invece…

L’Associazione Puravida di Cattolica (Rimini) si interessa in particolare a una serie di discipline sportive apparentemente “proibite” a persone in carrozzina, non vedenti o amputate e tra i suoi obiettivi vi è anche quello di abbattere l’ostacolo dei costi e delle necessarie attrezzature specifiche. La più recente iniziativa è un corso di vela su imbarcazioni 2.4 open, una disciplina che proprio a Cattolica, nel giugno scorso, ha visto confrontarsi felicemente atleti normodotati e atleti con disabilità

Giugno 2009: sulla darsena di Cattolica in attesa che inizi il campionato nazionale di vela 2.4 open (foto di Cinzia Aze)Emanuele “Meme” Pagnini, il presidente, Alessandro Lana, il vicepresidente, Ivan Catapano, il consigliere e Cristiano Savioli, il segretario: sono un gruppo di amici di Cattolica (Rimini), sulla Riviera Romagnola, che si sono uniti e hanno dato vita all’Associazione Puravida Extreme Disable Sport, allo scopo di organizzare e proporre attività sportive ai ragazzi con disabilità del loro territorio, cercando di abbattere l’ostacolo dei costi e delle necessarie attrezzature specifiche.
In particolare Puravida ha voluto specializzarsi in un segmento delle discipline sportive che non sembrano alla portata di persone in carrozzina, non vedenti o amputate, quali lo sci alpino, lo sci nautico, le immersioni subacquee, l’apnea, i lanci con il paracadute, l’handbike, la vela e altro ancora. Donde appunto il nome “Extreme Disable Sport”.

La più recente iniziativa promossa dall’associazione è un corso di vela per imbarcazione 2.4 open, rivolta ai ragazzi con disabilità, presso la Società Marina di Cattolica, nuova darsena a mare da centoquaranta posti barca. E il successo è stato già notevole, con numerosi ragazzi disabili della provincia di Rimini che si sono sentiti nuovamente al centro di un progetto di vita, rimettendosi in gioco nonostante le loro tante difficoltà, psicologiche e motorie.
«Per noi – dichiara “Meme” Pagnini – è importante avere il sostegno di tutti, ma spesso non è facile, anche perché in genere ci sentiamo sottovalutati dagli organi d’informazione. Attorno a questa iniziativa, invece, ci sono tante persone che si danno da fare e che credono in un mondo migliore, capace di aiutare e dare fiducia a chi magari ha perso la propria consapevolezza di potercela fare».
«Noi crediamo molto in questo progetto – continua il presidente di Puravida – così come nel Campionato Nazionale 2.4 open, svoltosi alla metà di giugno e che ha visto la collaborazione di tante realtà come lo Yatch Club Marina di Cattolica, la Capitaneria di Porto di Cattolica e Gabicce e l’Amministrazione Comunale. In quell’occasione, infatti, atleti normodotati e con disabilità si sono confrontati e sfidati a bordo delle medesime imbarcazioni a vela. Una sensazione davvero ineguagliabile».

Il corso che è stato ora avviato darà ulteriori possibilità anche nel campo della ricerca. Infatti, un istruttore a bordo della sua imbarcazione segue e istruisce l’allievo con disabilità a bordo di un altro natante attrezzato per i suoi problemi.
«Proprio le attrezzature specialistiche – conclude Pagnini – sono il maggiore ostacolo da superare per chi vuol fare sport tra disabili e tra i principali obiettivi della nostra associazione vi è proprio quello di riuscire ad abbassare tali costi». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Associazione Puravida Extreme Disable Sport, meme@cattolicapc.com.
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