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La competenza di Gerard Quinn per i diritti delle persone con disabilità

Gerard Quinn, nuovo Relatore Speciale delle Nazioni Unite per i Diritti delle Persone con Disabilità

Le Nazioni Unite nominano “Relatori Speciali” (“Special Rapporteurs”) in tutte quelle aree dove si ritiene necessario disporre dello sguardo di uno specialista per monitorare situazioni di rischio di violazione dei diritti umani. In questi giorni l’irlandese Gerard Quinn, esperto di grande autorevolezza e competenza a livello internazionale, in àmbito di diritti umani e in particolare di quelli delle persone con disabilità, è diventato il nuovo Relatore Speciale delle Nazioni Unite per i Diritti delle Persone con Disabilità, su incarico del Consiglio sui Diritti Umani dell’ONU

Come il “sistema Nazioni Unite” sta includendo le persone con disabilità

Un'elaborazione grafica dedicata alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, che dal 2009 è Legge dello Stato Italiano

A tredici anni dall’approvazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, vediamo come le Nazioni Unite hanno finora affrontato la questione del cosiddetto “mainstreaming della disabilità”, ovvero dell’inserimento di tale tema in tutti i propri documenti e nel proprio assetto organizzativo e pratico. «L’impegno dell’ONU in questo àmbito – scrive Giampiero Griffo – è chiaro e trasparente, specie se confrontato con quanto avviene nel nostro Paese, ove siamo purtroppo ancora lontani da una linea coerente nell’attuare gli impegni assunti con la ratifica della Convenzione»

Donne con disabilità: la prima opportunità di essere riconosciute come persone

Immagine scelta per la copertina della traduzione italiana del “Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea”. La donna con disabilità motoria ritratta al centro è Santina Pertesana, campionessa di tiro con l’arco. La foto è stata scattata a Bergamo da Annalisa Benedetti, il 9 luglio 2010, in occasione di una manifestazione contro i tagli al Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze

«Se la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità rappresenta un traguardo storico per il movimento delle persone con disabilità di tutto il mondo – scrive Luisella Bosisio Fazzi – nel riconoscimento dei loro diritti umani, per le donne con disabilità ha rappresentato la prima opportunità di essere riconosciute come persone, fissando il punto di partenza per la rimozione delle discriminazioni multiple che esse affrontano nella loro vita quotidiana e in ogni àmbito»

Una buona cooperazione allo sviluppo fa bene a tutte le persone con disabilità

Immagine tratta dalla mostra “Diritti accessibili. La partecipazione delle persone con disabilità per uno sviluppo inclusivo"

«Se con i progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo – scrive Giampiero Griffo, concludendo la sua ampia analisi sulle azioni in questo settore – verrà rafforzata la voce delle persone con disabilità, per tutelarne i diritti umani nelle politiche nazionali e internazionali, ne beneficeranno anche le persone con disabilità in Italia. Essere infatti consapevoli che il movimento mondiale delle persone con disabilità opera in tutti i Paesi dà maggiore consapevolezza anche al movimento italiano, che dalle esperienze di azioni maturate in altri Stati può trovare nuove idee e motivazioni»

La crisi mondiale e le politiche di inclusione: i servizi di sostegno

25 agosto 2006: tutti in piedi ad applaudire, nel momento in cui venne approvata a New York, dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità

Dopo la povertà e il welfare, sono questa volta i servizi di sostegno al centro del nuovo approfondimento curato in esclusiva per il nostro sito da Giampiero Griffo, per diffondere una nuova cultura sulla disabilità, basata sui diritti umani e sulla Convenzione ONU, partendo dallo scenario determinato dalla crisi economica mondiale e dal rischio, per le persone con disabilità, di tornare ad essere “cittadini invisibili”

La crisi mondiale e le politiche di inclusione: il welfare

Dopo l'approvazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, avvenuta il 13 dicembre 2006 da parte dell'Assemblea delle Nazioni Unite, è il 30 marzo 2007, quando a New York l'allora ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, affiancato da Giampiero Griffo, sottoscrive il Trattato per l'Italia

Diffondere una nuova cultura sulla disabilità, basata sui diritti umani e sulla Convenzione ONU: è l’obiettivo principale di questi nostri approfondimenti, ove si parte dallo scenario determinato dalla crisi economica mondiale, con il rischio, per le persone con disabilità, di tornare ad essere “cittadini invisibili”. Abbiamo già parlato di povertà, questa volta tocca al welfare, anzi al “nuovo welfare” che sarebbe certamente indispensabile

La crisi mondiale e le politiche di inclusione: la povertà

La crisi mondiale e le politiche di inclusione: la povertà

Diamo il via a una serie di nostri approfondimenti, con i quali esaminare alcuni elementi essenziali del nuovo scenario determinato dalla crisi economica mondiale, dove le persone con disabilità rischiano di ritornare ad essere “cittadini invisibili”, quasi “usurpatori di politiche”. E per incominciare, tentiamo di approfondire il tema della povertà

Bene i nuovi treni con l’elevatore incorporato, meglio ancora se funzionasse…

Un disguido che riteniamo tanto semplice quanto grave, a tre mesi dall’inaugurazione, riguarda l’ETR 600, uno dei nuovi fiori all’occhiello della flotta di Trenitalia, ribattezzato “Freccia Argento”. Infatti, sui percorsi Roma-Napoli e Napoli-Lamezia Terme, l'”elevatore incorporato” alla carrozza dedicata alle persone con disabilità c’è, ma non funziona ancora. A questo punto è lecito quanto meno attendersi che si provveda in tempi rapidi