Ottanta giorni in giro per l’India
Quattro persone con disabilità indiane, due uomini e due donne, sono di recente rientrate da un viaggio affrontato insieme all’interno del loro enorme Paese. Ottanta giorni a grandi altitudini, nelle metropoli o sulle spiagge, soprattutto per verificare il grado di accessibilità dei luoghi e stimolare interventi di abbattimento delle barriere e di sensibilizzazione culturale
Il piacere di indossare un abito di alta moda
Presentiamo un’intervista con il presidente della Fondazione Vertical, Fabrizio Bartoccioni, a proposito di un’iniziativa dedicata alle donne con disabilità organizzata dalla sua fondazione durante questo mese di dicembre: una sfilata dal titolo “Modelle e Rotelle” che ha visto in passerella indossatrici professioniste accanto a donne in carrozzina, che per la prima volta hanno calcato le scene presentando abiti di alta sartoria
Che nel 2012 nessuno dimentichi mai questi princìpi
Sono i princìpi contenuti nel “Preambolo” della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che dall’inizio del 2009 è anche Legge dello Stato Italiano, con i quali auguriamo a tutti i nostri Lettori un nuovo anno nel segno di un maggiore rispetto dei diritti umani di tutti e con qualche buona notizia in più, rispetto al 2011, per le persone con disabilità e le loro famiglie
Per il benessere ambientale
Nato nel 2000 in Emilia Romagna, come Centro Regionale d’Informazione sulle Barriere Architettoniche e diventato poi Centro Regionale d’Informazione sul Benessere Ambientale, il CRIBA – modello diffusosi in seguito anche in Friuli Venezia Giulia e più recentemente in Toscana – lavora per una nuova cultura dell’accessibilità. Cerchiamo di tratteggiare il bilancio di questo primo decennio di attività
Immaginarsi «liberi» di scegliere
Uno studio voluto per valutare il bisogno reale di autonomia della persona con disabilità, dove per autonomia si intende la necessità, la voglia e il desiderio di “staccarsi” dal legame familiare, ma anche l’opportunità di sperimentarsi e di immaginarsi appunto “liberi” di scegliere. Lo ha realizzato la UILDM Lazio (Unione Italiana Lotta per la Distrofia Muscolare), che lo presenterà il 19 dicembre presso la propria sede di Roma
L’importanza di un progetto emancipativo
In India in questi giorni si sta svolgendo una riunione per aggiornare lo stato dei lavori di un progetto condotto dall’AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau) in collaborazione con l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Arrivata alla sua fase conclusiva, l’iniziativa ha avuto come oggetto l’analisi scientifica dell’impatto dell’offerta di riabilitazione su base comunitaria in un distretto dello Stato del Karnataka. La sua particolarità sta nell’aver dato ampio spazio all’approccio qualitativo della ricerca emancipativa, che prevede il diretto coinvolgimento delle persone con disabilità nel ruolo di ricercatori. Ne parliamo con il responsabile del progetto stesso Sunil Deepak
Il lavoro è un diritto. Per tutti!
«Il messaggio che proviene dal Diritto Internazionale – scrive Antonio Papisca, commentando il 23° articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani – è chiaro: il settore del lavoro non può essere lasciato al libero arbitrio del mercato, ma deve costituire oggetto di politiche pubbliche, nel quadro di una più ampia programmazione di Stato Sociale». E questo, aggiungiamo, dovrebbe assolutamente riguardare anche il lavoro delle persone con disabilità, solo il 3% delle quali, in Italia, ha come fonte principale un reddito da lavoro. Continuiamo dunque la rilettura della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, grazie alla bella iniziativa della Tavola della Pace, denominata “10 giorni x i diritti umani”, promossa in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani del 10 dicembre e sempre commentata da Antonio Papisca, direttore della Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace”, presso il Centro Interdipartimentale sui Diritti della Persona e dei Popoli dell’Università di Padova
Ora tantissime agevolazioni sono davvero a rischio
Non tarda ad arrivare la reazione della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) al nuovo testo di quell’articolo del cosiddetto “Decreto Salva-Italia”, prodotto nell’ambito del maxiemendamento governativo presentato in queste ore. E denuncia, la Federazione, il rischio concreto che vengano messe in forse, con i nuovi criteri, quelle poche misure che oggi sostengono tante persone con disabilità e le loro famiglie
Cambia quell’articolo sull’ISEE del «Decreto Salva-Italia»
Ma le prospettive, per le persone con disabilità e le loro famiglie, restano sempre quanto mai incerte, come ben dimostra un ampio approfondimento curato dal Servizio HandyLex.org, che analizza appunto la nuova formulazione dell’articolo 5 del cosiddetto “Decreto Salva-Italia”, dopo il maxi-emendamento governativo presentato in queste ore
Vietato discriminare!
Continuiamo a proporre i contributi elaborati dalla Tavola della Pace, nel quadro dell’iniziativa “10 giorni x i diritti umani”, che in vista del prossimo 10 dicembre, Giornata Internazionale dei Diritti Umani, ha invitato tutti a rileggere con attenzione la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, proclamata appunto dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. I vari articoli – oggi presentiamo il secondo, dedicato alla discriminazione – sono commentati da Antonio Papisca, direttore della Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace”, presso il Centro Interdipartimentale sui Diritti della Persona e dei Popoli dell’Università di Padova
Tra interrogativi e prospettive non troppo rosee
Un’ampia ed esaustiva analisi curata dal Servizio HandyLex.org esamina nel dettaglio gli aspetti di maggiore rilevanza, per le persone con disabilità e le loro famiglie, contenuti in quello che lo stesso presidente del Consiglio Mario Monti ha definito, in fase di presentazione, come “Decreto Salva-Italia”. Le questioni principali riguardano la compartecipazione alla spesa sociale, le agevolazioni fiscali e assistenziali e le provvidenze agli invalidi civili. E i dubbi non mancano di certo
Farsi un book fotografico
L’iniziativa, stimolata da Cinzia Rossetti, donna con disabilità motoria che qualche tempo fa ha promosso con successo il suo primo book fotografico, e da Paolo Ranzani, il fotografo che ha realizzato gli scatti, è proposta dall’agenzia di moda torinese Fashion Team. Chiunque fosse interessato a vivere un’esperienza simile a quella di Cinzia e a venire immortalato da un professionista del settore, può rivolgersi all’agenzia, chiedere informazioni e prendere appuntamento. L’obiettivo è quello di stimolare il mercato dell’immagine a interessarsi a volti e corpi di persone con disabilità
Come combattere la solitudine e l’impoverimento dei familiari assistenti?
Ci prova in Italia, già da un po’ di tempo, l’Associazione Co.Fa.As. “Clelia” (Coordinamento Familiari Assistenti “Clelia”), che lavora in rete con altre analoghe organizzazioni europee, dalle quali è scaturita anche, qualche anno fa, una Carta Europea del Familiare Assistente. Per porre dunque all’attenzione dei soggetti istituzionali e socio-sanitari, il lavoro silenzioso e i bisogni dei familiari assistenti, in modo da prevenirne la povertà, l’abbandono e la solitudine, Co.Fa.As. “Clelia” ha organizzato per il 25 novembre una tavola rotonda a Roma
Difendere l’esistente e proporre pezzetti di riforma
«Temo che il mondo del sociale – scrive Franco Bomprezzi, pensando al nuovo Governo che Mario Monti sta tentando di formare – arrivi a questo appuntamento storico del nostro Paese in una situazione di massima stanchezza, di logoramento, di sfiducia quasi rassegnata nel funzionamento delle Istituzioni Pubbliche, specialmente statali. E invece è proprio adesso che dobbiamo, tutti quanti, trovare la forza e la lucidità delle proposte migliori. Non solo la difesa, ovvia, dell’esistente, per quando riguarda i diritti essenziali delle persone più deboli, ma anche l'”attacco”, ossia la proposta attiva di pezzetti di riforma possibile, di miglioramento della qualità della spesa, di individuazione dei percorsi virtuosi, di azzeramento di tavoli di discussione ridicoli (penso alla Legge Delega sulla riforma dell’assistenza). Dobbiamo sforzarci, in sostanza, di evitare che l’agenda di un governo tecnico di emergenza sia dettata solo dagli euroburocrati che hanno messo in un angolo Berlusconi e soci»
Andrea Diomede, un equilibrista dei nostri tempi
È una bella e giusta definizione quella di “equilibrista dei nostri tempi”, usata da Dario Lo Scalzo nei confronti di Andrea Diomede, una persona che con la sua forza d’animo e la sua tenacia è riuscita a ripartire più volte, anche con il sorriso e l’ironia, di fronte ad ostacoli del suo vivere all’apparenza insormontabili, ultimo dei quali una malattia gravemente invalidante come la SLA (sclerosi laterale amiotrofica). Ed è bello raccontare la storia di chi si è impegnato a fondo in questioni ecologiche, che successivamente è stato nominato sottotenente commissario della Croce Rossa Italiana, dal presidente della Repubblica, e che oggi si appresta a inaugurare il sito “Striscia la schifezza”, oltre ad auspicare – provocatoriamente – che siano in tanti, ad ammalarsi di SLA, in modo tale che la ricerca finalmente se ne accorga in modo concreto…
La favola di Salvatore e di un «ponte costruito» in Nuova Zelanda
È la favola di un nuotatore amputato della gamba destra, che in 8 ore e 18 minuti ha attraversato per trenta chilometri le gelide acque dello Stretto di Cook in Nuova Zelanda, primo nuotatore con disabilità ad avere tentato e concluso l’impresa nel periodo invernale australe. Lo ha fatto, racconta, «per costruire un nuovo ponte, per dare la speranza, alle tante persone con disabilità, di raggiungere una vita indipendente: istruzione, lavoro, famiglia, in una parola un mondo a misura di tutti. E per questo non mi avrebbe fermato nessuno, neanche l’ipotermia!». E lo ha fatto anche per contribuire a realizzare un centro protesi in Africa, dove tenterà la sua prossima sfida. Per noi è un piacere e un privilegio poter pubblicare la storia di questo suo viaggio “ai confini della realtà”, come lui stesso lo ha definito
Calcio balilla, che passione!
Chi ha trascorso gran parte dell’infanzia al bar, all’oratorio o in spiaggia sa bene cosa significhi “calcio balilla”. Sfide che rappresentavano molto di più di un passatempo. Quando invece il livello agonistico si alza, il gioco allora si trasforma in attività sportiva, riconosciuta a livello internazionale e accessibile a tutti, normodotati e persone con disabilità. E a questo punto è necessario parlarne con Francesco Bonanno, persona paraplegica, che nel calcio balilla è stato cinque volte campione italiano e tre volte campione mondiale, nella categoria dei normodotati
DPI vuole costruire società inclusive, accessibili e partecipate
Diamo spazio a un nuovo reportage inviatoci dal Sudafrica da Giampiero Griffo, membro del Consiglio Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International) e nostro “inviato” molto speciale all’Ottava Assemblea Mondiale di questa organizzazione, svoltasi a Durban in Sudafrica, con decine di incontri durante i quali si è avuto un confronto continuo tra punti di vista del Nord e del Sud del mondo, con diverse prospettive di genere e tra Paesi con risorse, culture religioni e storie assai differenti tra di loro
Perché continuare con quella disinformazione sui «falsi invalidi»?
È motivo di grande conforto sapere che quanto espresso più volte in questi mesi nel nostro sito – ovvero che il cosiddetto fenomeno dei “falsi invalidi” si nutre di dati spesso falsi ed esagerati ad arte – può contare ora anche sulle solide basi di una ricerca condotta all’Università di Torino, ove testualmente si scrive di «una montatura mediatica che ha travisato gli elementi caratteristici ed esagerato le dimensioni del fenomeno dei “falsi invalidi”». Non può dunque stupire che la stessa autrice di quel lavoro, Natascia Curto, dopo aver letto l’ennesimo articolo basato su dati errati e non verificati, abbia preso carta e penna e abbia scritto al Direttore della «Stampa»
Assemblea Mondiale di DPI: dal nostro «inviato» in Sudafrica
Si è aperta a Durban, in Sudafrica, l’Assemblea Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International), alla presenza di mille congressisti provenienti dai cinque continenti. L’applicazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, la crisi mondiale e le soluzioni utili a includere le persone con disabilità in tutte le politiche di sviluppo: questi i temi “forti” dell’importante evento, che ci verrà raccontato da Giampiero Griffo, membro del Consiglio Mondiale di DPI, nostro “inviato” molto speciale