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ISEE: che succederà dopo quelle Sentenze?

Stabiliscono certamente alcuni princìpi rilevanti, tre recenti Sentenze del TAR del Lazio, ma presumibilmente porteranno anche a numerosi contenziosi

L’11 febbraio scorso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio si è pronunciato con tre Sentenze su altrettanti ricorsi relativi all’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente richiesto per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate. Tali Sentenze sottolineano alcuni princìpi rilevanti, ma gli effetti di esse, almeno nell’immediato, non sono quelli sperati. Vediamo perché

Un po’ di chiarezza sul nuovo ISEE

Un po’ di chiarezza sul nuovo ISEE

A chiarire nel migliore dei modi il quadro attuale riguardante il nuovo ISEE – l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente richiesto per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate, che com’è noto, è stato recentemente oggetto di una nuova regolamentazione – vi è un ampio dossier prodotto dal Servizio HandyLex.org, arricchito anche da alcune simulazioni e da una serie di sintetiche domande/risposte. Ne suggeriamo senz’altro la consultazione

Servono altri passaggi per l’applicazione del nuovo ISEE

Servono altri passaggi per l’applicazione del nuovo ISEE

Alcune doverose precisazioni – rispetto a una serie di notizie non vere, circolate nei giorni scorsi – per spiegare perché nessun Ente, di fronte alle richieste di prestazioni sociali agevolate, potrà ancora richiedere il nuovo ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), fin quando il procedimento regolamentare non sarà completato. E a tutt’oggi mancano alcuni passaggi di portata non certo trascurabile

Interventi immediati ed efficaci per un reale diritto all’autodeterminazione

La ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli tra Germano Topsi e Rosaria Duraccio, presidente e vicepresidente di ENIL Italia

«In occasione di “EXPO AID 2023” di Rimini – scrivono da ENIL Italia – abbiamo sottolineato alla ministra per le Disabilità Locatelli, ideatrice dell’evento, la necessità di mantenere alta l’attenzione sui contenuti dei prossimi Decreti Attuativi della Legge Delega 227/21, che dovranno avere puntuali riferimenti all’autogestione dei piani personalizzati, alla portabilità degli stessi su tutto il territorio italiano e alla necessità di risorse finanziarie adeguate ai costi reali sostenuti per l’assistenza indiretta»

Protesi acustica e processore dell’impianto cocleare: e se li perdo o li rubano?

Una persona con impianto cocleare

«La mancata menzione nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) – scrive Paolo De Luca – della sostituzione alle persone adulte della protesi acustica o di un processore esterno di impianto cocleare per causa di smarrimento o furto, è un fatto molto grave e nemmeno tutti gli utilizzatori di tali ausili ne sono consapevoli, prendendone coscienza con incredulità, quando si ritrovano a vivere appunto una situazione di smarrimento o furto, dando per scontato che succeda come per i minori i quali ne hanno invece diritto»

Serve passare dalla frammentazione all’integrazione dei servizi territoriali

Richard Dubure, "Fragmentation" ("Frammentazione"), 2022 (©Artmajeur)

«Serve con urgenza – scrive tra l’altro Fausto Giancaterina – una coraggiosa riorganizzazione del welfare territoriale che da frammentato (per norme e logiche operative e soprattutto per sistemi separati come il sanitario e il sociale), diventi finalmente un sistema integrato e condiviso di servizi: sanitari, sociosanitari e sociali, per garantire alle persone che fanno fatica a tenere il passo l’esigibilità di quei diritti sociali ascritti nella nostra Costituzione, sempre puntualmente enumerati e proclamati in convegni, riviste e studi e, purtroppo, ancora difficilmente esigibili»

Diritti delle persone autistiche: la Giustizia ha dato un segnale forte e chiaro

"Lady Justice" (©Canvas Prints)

«Quando assunsi la difesa di Antonio Riggio – scrive l’avvocata Ivana Consolo -, per una vicenda riguardante suo figlio autistico Gaetano e tutta la sua famiglia, ho fortemente voluto credere che questa volta la Giustizia avrebbe dato un segnale forte e chiaro… e fortunatamente così è stato! Volevamo che dalla disavventura di una famiglia potesse alzarsi forte un monito per chiunque calpesti i diritti dei ragazzi autistici; volevamo che da una spiacevole vicenda potesse nascere qualcosa di buono per tutti. Ebbene, ci siamo pienamente riusciti!»

Un’utile e interessante panoramica sui diritti delle persone con disabilità

Una maglietta dedicata ai diritti delle persone con disabilità, prodotta dalla Federazione FISH Veneto

Recentemente ristampato, il libro di Giuseppe Arconzo “I diritti delle persone con disabilità” «è un’opera – scrive Giovanni Merlo – che ricostruisce la storia e l’attualità delle norme che regolano gli interventi in favore delle persone con disabilità, la cui lettura e analisi è oggi particolarmente preziosa, nel momento in cui vi è in atto un tentativo di riordino ed evoluzione della normativa stessa, grazie all’approvazione, nel dicembre dello scorso anno, della Legge Delega al Governo in materia di disabilità»

La Legge Delega e una concreta vita indipendente per le persone con disabilità

La Legge Delega e una concreta vita indipendente per le persone con disabilità

«La Legge Delega sulla disabilità – scrivono da ENIL Italia, in occasione dell’odierna Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità – è una grande possibilità di svolta in direzione del “cambio di paradigma” stabilito dalla Convenzione ONU e per le persone con disabilità significa mantenere ancora più alta l’attenzione, per arrivare a una vera inclusione e a una vita indipendente concretamente realizzata, ponendo fine al sistema tortuoso ed egemone dei portatori di interessi sopra i portatori dei diritti, che ha finora impedito l’eguaglianza stabilita dalla nostra Costituzione»

Calabria: “Nulla su di Noi senza di Noi”, ora più che mai

In primo piano Nunzia Coppedè, presidente della FISH Calabria

«Noi, persone con disabilità, chiediamo un rinnovamento profondo, dicendo con convinzione “Nulla su di Noi senza di Noi”, perché non vogliamo delegare ad altri le soluzioni ai nostri bisogni, progetti di vita, sogni e desideri»: lo scrive Nunzia Coppedé, presidente della Federazione FISH Calabria, rivolgendosi direttamente a tutti i candidati della propria Regione alle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre, elencando in particolare una serie di punti (scuola, lavoro, vita indipendente, “dopo di noi”, diritto alla salute, servizi e famiglie) sui quali si chiede un impegno concreto e reale

L’indennità di accompagnamento non fa reddito

L’indennità di accompagnamento non fa reddito

«Abbiamo ottenuto la rassicurazione che in nessun modo l’indennità di accompagnamento sarà rivista modulandola sul reddito»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a conclusione di un incontro avuto con il presidente dell’INPS Pasquale Tridico, durante il quale altre rassicurazioni sono arrivate anche sul tema della Disability Card e sui diritti delle parti di unione civile, manifestando la volontà dell’Istituto di facilitare l’accesso alle prestazioni assistenziali in maniera più lineare e non frammentata

La relazione Annuale dell’INPS e la disabilità

Il presidente dell'INPS Pasquale Tridico

Vengono analizzati punto per punto, in un approfondimento del Centro Studi Giuridici HandyLex.org, i vari aspetti della Relazione Annuale dell’INPS, presentata alla Camera dal presidente dell’Istituto Tridico, sottolineando anche i passaggi più strettamente concernenti la disabilità. Dal canto suo la Federazione FISH, pur apprezzando quanto espresso nella Relazione in termini di volontà semplificatoria, esprime la propria ferma opposizione all’idea «di rivedere l’assegno di accompagnamento, modulandolo sul reddito»

Quel Fondo sull’autonomia possibile da adeguare ai tempi

Quel Fondo sull’autonomia possibile da adeguare ai tempi

Funziona bene, in Friuli Venezia Giulia, il FAP (Fondo per l’Autonomia Possibile e per l’Assistenza a lungo termine), ma è necessario anche modificarlo e migliorarlo, per metterlo al passo con i tempi e con le nuove esigenze delle quasi 2.000 persone con disabilità che ne usufruiscono: è quanto scaturisce da un’indagine della Consulta Regionale delle Associazioni delle Persone con Disabilità e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia, che ha coinvolto 185 soggetti, tra persone con disabilità, assistenti sociali, direttori di ambito, direttori di distretto e altri “addetti ai lavori”

Piano per la Non Autosufficienza della Lombardia: così non va!

Piano per la Non Autosufficienza della Lombardia: così non va!

La Federazione lombarda LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), insieme ad altre dieci organizzazioni, ha inviato una lettera all’Assessore competente, chiedendo una profonda revisione del Piano Regionale per la Non Autosufficienza della Lombardia 2019-2021, approvato alla fine di dicembre, «per garantire alle persone con disabilità “grave e gravissima” i sostegni indispensabili a vivere un’esistenza dignitosa, nel rispetto dei loro diritti fondamentali»

Ai Comuni della Lombardia: evitiamo di dover tornare alle azioni legali!

Ai Comuni della Lombardia: evitiamo di dover tornare alle azioni legali!

«I Comuni e le Aziende Socio Sanitarie Territoriali devono garantire alle persone con disabilità il diritto alla presa in carico e alla costruzione di un progetto per la vita indipendente. Tutte le risorse disponibili (pubbliche e private, personali, sociali e familiari) vanno utilizzate per raggiungere gli obiettivi indicati nel progetto individuale e le richieste di compartecipazione alla spesa per i servizi devono essere ragionevoli»: lo ha scritto la Federazione LEDHA in una lettera inviata a tutti i Sindaci lombardi, «per evitare di dovere ancora una volta ricorrere ai Tribunali»

Avviato il percorso verso il Piano Nazionale sulla Non Autosufficienza

Avviato il percorso verso il Piano Nazionale sulla Non Autosufficienza

Un Fondo per la Non Autosufficienza notevolmente ampliato nella sua entità, che sia integrativo e non sostitutivo di servizi non resi a livello regionale e che sappia individuare le persone con le maggiori necessità di sostegno. E, non ultima, l’esigenza che i piani per la vita indipendente diventino un’opportunità continua e certa in tutto il territorio nazionale: sono alcune delle considerazioni espresse dalla Federazione FISH al Tavolo con cui il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha avviato il confronto per la definizione di un Piano Nazionale sulla Autosufficienza

Decisi a combattere la latitanza colpevole sul tema della disabilità

Decisi a combattere la latitanza colpevole sul tema della disabilità

«Nel novembre dello scorso anno, di fronte al Parlamento, abbiamo gridato “Basta alle offese, Basta alla latitanza colpevole sul tema della disabilità” e oggi ripetiamo ancora quel grido, decisi a combattere i fattori di esclusione sociale che persistono nella scuola, nella mobilità, nel lavoro, nell’involuzione culturale, nell’ignoranza diffusa»: è questo uno dei passaggi più caratterizzanti della mozione conclusiva approvata nei giorni scorsi all’unanimità dall’Assemblea dell’ANIEP (Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti delle Persone Disabili)

L’autismo, il sostegno alle famiglie e quelle risorse da usare meglio

Un ragazzo con autismo davanti a un tablet

«Tanti piccoli errori e passaggi inappropriati – scrive Stefania Stellino, nella sua analisi del “Regolamento per la disciplina degli interventi a sostegno delle famiglie dei minori in età evolutiva prescolare nello spettro autistico”, prodotto dalla Regione Lazio – potevano essere evitati, se ci fosse stato un confronto con le Associazioni che di autismo si occupano». E rispetto ai contenuti, conclude poi pungolando la Regione a fare meglio e dichiarando: «Non possiamo più accettare come risposta alle nostre domande che mancano i fondi. I soldi ci sono, ma spesso vengono investiti male»

La sostanza non cambia: le famiglie con disabilità trattate peggio delle altre

La sostanza non cambia: le famiglie con disabilità trattate peggio delle altre

«Non eravamo soddisfatti alla pubblicazione del Decreto Legge e nemmeno dopo le modifiche al Senato. Lo siamo ancora meno dopo l’approvazione, presso le Commissioni della Camera, dell’emendamento di origine governativa. La sostanza, infatti, non è cambiata ed è che i nuclei familiari in cui sia presente una persona con disabilità sono trattati in modo meno favorevole di tutti gli altri nuclei»: così dalla Federazione FISH viene commentato l’emendamento di origine governativa, riguardante il Decreto Legge su reddito e pensioni di cittadinanza, attualmente in dirittura d’arrivo alla Camera

Quel Decreto non garantisce certo le pari opportunità, anzi…

Quel Decreto non garantisce certo le pari opportunità, anzi…

«Il diritto di pari opportunità dell’individuo – scrivono da ENIL Italia, contestando in vari punti il Decreto sul reddito di cittadinanza in discussione alla Camera – rappresenta lo scopo, la sintesi, di ogni Trattato che ne sancisce i Diritti Umani. Ed è in questo principio che una politica che si propone come cambiamento verso una maggiore giustizia sociale, dove “nessuno deve più rimanere indietro”, dovrebbe veicolare le proprie energie nel garantire a tutti i cittadini, persone con disabilità comprese, il diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza»