Opinioni

Chiodi, veli pietosi e “miracoli al contrario”

Chiodi, veli pietosi e “miracoli al contrario”

«La prima sensazione, di fronte al modo con cui vengono date certe notizie – scrive Franco Bomprezzi -, è che anni di onorate battaglie per cercare di favorire una comunicazione normale e corretta sulla disabilità finiscano nella spazzatura al primo caso di cronaca». Poi, fortunatamente, tra persone «inchiodate su una sedia a rotelle» e «disabili miracolati da Satana», qualcuno sa anche rapidamente emendarsi

Annusate, toccate, ascoltate: Roma è pronta a parlarvi!

La statua del Nilo in Piazza del Campidoglio a Roma (foto di Giovanni Dall'Orto)

Ha certamente “lasciato il segno”, a giudicare dai commenti dei nostri Lettori, la riflessione da noi pubblicata qualche giorno fa, con il titolo “Tornare a vedere il mondo”, scritta da Rosa Mauro, una donna diventata gravemente ipovedente, in età già adulta, che raccontava con quale metodo sia tornata a “immaginare il mondo”. E in una grande città come Roma, quali sono le sensazioni?

Notizie di sterilizzazione forzata: un pugno allo stomaco

Oriella Orazi, "Stati d'animo" (particolare)

Infatti, è proprio come un «pugno allo stomaco», secondo Lelio Bizzarri, quanto da noi riferito nei giorni scorsi, rispetto all’Australia, dove una Commissione del Senato ha confermato che la sterilizzazione forzata di donne e ragazze con disabilità «non è vietata». «Ma se l’intento fosse davvero di proteggere quelle persone da abusi e malattie – scrive Bizzarri -, non sarebbe certo la sterilizzazione uno strumento idoneo»

Salute mentale: combattere quella controriforma in atto

Persone in situazione di contenzione meccanica

«Anni di politiche dissennate di tagli e impoverimento dei servizi – scrive Girolamo Digilio, presidente dell’UNASAM (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale) – hanno devastato e devastano un sistema di tutela della salute mentale che, pure, aveva raggiunto traguardi eccellenti e prodotto esperienze altamente positive. È contro questa perversa e sotterranea controriforma che bisogna impegnarsi»

Il calcio che vorrei, più povero e più pulito

Il calcio che vorrei, più povero e più pulito

È giusto dare spazio, talora, anche ai “sogni” o meglio a quei desideri che vanno in totale controtendenza, rispetto a quanto accade nella realtà, di avere un calcio – lo sport più popolare e diffuso del mondo – ove “girino meno soldi”, ma che sia più trasparente, onesto e senza violenza negli stadi e fuori. Ed è ancor più giusto per chi, come il nostro giornale, deve sempre ricordare che una pensione di invalidità ammonta a 275 euro al mese…

Un crimine contro tutte le donne con disabilità

Tale viene considerata, dal Gruppo Donne UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), la sterilizzazione forzata, pratica ancora sin troppo diffusa nel mondo e della quale si è tornato a parlare in queste settimane, dopo che in Australia una Commissione del Senato ha confermato che essa «non sarà vietata»

“Falsi invalidi”: l’informazione che diventa “pornografia”

Come giudicare altrimenti, infatti, un’informazione che continua a chiamare “falsi invalidi” dei truffatori, rendendo addirittura quelle parole “l’icona dello spreco e della truffa” e presentando ogni volta i dati come “nuovi”, senza considerarne l’evoluzione storica, come si fa appunto nella pornografia? «E la mancanza di storia – scrive Andrea Pancaldi – è il furto più dannoso perpetrato sulla pelle delle persone con disabilità e a danno della cultura della disabilità»

All’Arena, libero di comportarmi come gli altri

«In quell’emozionante serata all’Arena di Verona – scrive Simone Fanti – per la rappresentazione della “Traviata” di Verdi, ho vissuto un momento di vera inclusione, libero di comportarmi come gli altri, senza che barriere di qualche sorta ti limitino, turista tra i turisti, molti dei quali persone con disabilità, quasi tutte straniere»

Qualche utile chiarimento su quel contributo unificato

«Se si vogliono davvero aiutare quei genitori – scrive Alessandra Corradi – che non sono in grado di affrontare le spese di un ricorso per ottenere le giuste ore di sostegno, è opportuno dare molte altre informazioni, e anche più precise, rispetto a quanto scritto in quell’Interpellanza Parlamentare riguardante il cosiddetto “contributo unificato” di 650 euro, richiesto alle famiglie stesse. Ed è anche bene parlare dei ricorsi collettivi»

Lo spread della semplicità

«C’è uno spread crescente – scrive Franco Bomprezzi – tra la nostra sciatteria, il nostro arretramento culturale, persino nelle relazioni umane, e quanto ho potuto constatare in Francia, un Paese che ci assomiglia, e che non è certo l’esempio rigoroso tipico del Nord Europa». Un racconto di viaggio, all’insegna della semplicità e della normalità dell’accoglienza

Un anno dopo Londra 2012

«Ma davvero – si chiede Claudio Arrigoni – lo sport praticato da atleti con ogni tipo di disabilità può far cambiare il modo di vedere ciò che ci circonda, l’uomo e l’universo nella sua interezza?». Un’ampia riflessione che arriva a un anno esatto dall’apertura di quelli che sono stati considerati i più belli, partecipati e significativi Giochi Paralimpici di sempre

“Normalità” è la parola chiave

«Ai nostri ragazzi con disabilità – scrive Giuseppe Felaco – non pesano tanto le problematiche della disabilità in sé, quanto le difficoltà che incontrano nell’habitat in cui vivono e nella costruzione dei rapporti con gli altri. Realizzare quindi un habitat di normalità nell’ambiente in cui si vive e costruire i rapporti interpersonali sono i due punti fermi sui quali lavorare, magari iniziando dal vicino di casa, nel proprio condominio»

Quel brutto mondo sommerso, che non fa mai notizia

Un mondo fatto di dignità calpestata e di assistenti domiciliari noncuranti – la cui imperizia può causare gravissime conseguenze fisiche a una persona con disabilità -, un mondo in cui una burocrazia odiosa può rallentare o addirittura impedire gli interventi dei vari assistenti sociali, «un mondo però – scrive Alberto Coppini – nel quale se non si soccombe, si diventa più forti e combattivi di prima, uscendo allo scoperto»

Libertà di scelta, senza colpevolizzazioni

Diamo spazio a un ulteriore contributo sul dibattito in tema di bioetica, aborto e disabilità, avviato da qualche settimana sul nostro giornale. «Se vogliamo liberare veramente la donna nello scegliere la maternità – scrive tra l’altro Katia Pietra – occorre liberarla anche dai pregiudizi, dagli stigmi negativi e dai sensi di colpa per quel “potenziale essere” magari imperfetto»

Tornare a vedere il mondo

A scegliere questo titolo – in modo volutamente provocatorio – è stata la stessa Autrice della presente riflessione, una donna diventata gravemente ipovedente, in età già adulta, che prova a raccontare con quale metodo sia tornata a “immaginare il mondo” e ad apprezzare in modo nuovo fenomeni come la pioggia e il vento, grazie a uno stimolante intreccio di tutti gli altri sensi

Sino alla fine Stefano Borgonovo

La battaglia di Stefano Borgonovo, il celebre ex calciatore scomparso qualche mese fa a causa della sclerosi laterale amiotrofica (SLA), è «“sangue nelle vene” – scrive Alessandro Pecori – per tutte quelle persone affette da malattie degenerative, che vogliono gridare la loro presenza e per dare voce a un mondo che per molti e per troppi è ancora sconosciuto»

Quelle omissioni a scapito degli alunni con disabilità

Non sono nuove, da parte dell’Autore della presente nota – e anche il nostro giornale le ha già riprese più di una volta – le denunce riguardanti una grave situazione di mancato rispetto dei diritti degli alunni con disabilità e delle loro famiglie, nella Provincia di Pavia. Una situazione documentabile, dati alla mano, che non sembra poter migliorare nemmeno in vista del prossimo anno scolastico

Ma l’aborto è una discriminazione verso i disabili?

Grazie al prezioso contributo di Chiara Lalli, nota filosofa e giornalista, si arricchisce ulteriormente il dibattito da noi lanciato qualche settimana fa, riferito alla parte concernente l’aborto, all’interno del documento intitolato “L’approccio bioetico alle persone con disabilità”, recentemente prodotto dal Comitato Nazionale di Bioetica della Repubblica di San Marino

La violenza silenziosa sulle donne con disabilità

«Leggendo dei casi ripetuti di violenza – scrive Franco Bomprezzi -, spesso clamorosi e crudeli, riportati dalle cronache recenti, sentivo che mancava sempre qualcosa, qualcuno. Le donne con disabilità, e le donne che accudiscono persone con disabilità grave. Il loro silenzioso rapporto con l’universo maschile è spesso un muro dietro il quale si vivono piccole e grandi violenze, non soltanto affetto e comprensione, riconoscenza e rispetto»

Il Volontariato, oggi

«Oggi – scrive Cira Solimene – il Volontariato, per passare ad azioni efficaci, ha bisogno di conoscenze e cultura specifica, di strumenti adeguati, di alleanze all’esterno e all’interno. Deve cioè acquisire la capacità di esprimere e promuovere i diritti, con la presenza nelle Consulte e nei Tavoli di Concertazione Politica e controllando che gli impegni vengano mantenuti»