Opinioni

Proposte sull’inclusione scolastica contrarie alla pedagogia e alla Costituzione

Proposte sull’inclusione scolastica contrarie alla pedagogia e alla Costituzione

«Gli articoli di queste settimane del professor Galli della Loggia – scrive Salvatore Nocera – hanno scatenato un dibattito culturale che mi ha rimandato indietro di oltre 50 anni, quando si cominciò a parlare di inserimento e di integrazione scolastica. Ma se egli avesse tenuto conto del valore costituzionale del diritto all’inclusione degli alunni e delle alunne con disabilità, non avrebbe avanzato le sue proposte anacronistiche, almeno per l’Italia, ma avrebbe potuto e dovuto formulare delle proposte coerenti col dettato costituzionale e con le più avanzate conquiste della pedagogia»

Quella replica non è una “toppa” e non è “peggio del buco”: è il buco stesso!

Quella replica non è una “toppa” e non è “peggio del buco”: è il buco stesso!

«Le tante critiche suscitate dal primo intervento di Ernesto Galli della Loggia sulla scuola e l’inclusione scolastica – scrive Fabio Bocci – lo hanno spinto a pubblicare, sempre sul «Corriere della Sera», un nuovo articolo, questa volta più lungo e articolato, ma ci viene da dire che la sua risposta a chi lo ha criticato non sia una “toppa” e che non sia “peggio del buco”, in quanto rappresenta ciò che è: il buco stesso»

Quell’accessibilità alle mostre che lascia assai perplessi

La complicata ascesa di Valeria Alpi sulle scale di Palazzo Pallavicini

«Nessuno nega – scrive Valeria Alpi – che Palazzo Pallavicini sia un bellissimo edificio storico di Bologna, né che magari per motivi burocratici o strutturali, sia impossibile installarvi un ascensore. Può essere, anche nel 2024, che in certi palazzi l’accessibilità non possa essere per tutti e tutte. Bene, la persona con disabilità lo sa, lo mette in conto, ma allora non ci apri le mostre al pubblico! Se le mostre, infatti, non possono essere accessibili a tutti, cambi la sede, per quanto sia bella. E l’accessibilità tramite un montascale a cingoli non è proprio garantita a tutti e tutte»

Un doppio debito con i genitori che lo sono stati prima di noi

Due genitori insieme al figlio con disabilità

«La generazione dei genitori di figli con disabilità, alla quale appartengo – scrive Orlando Quaglierini -, ha un doppio debito da saldare nei confronti di quella che l’ha preceduta. Il primo è ascrivibile al fatto che la stragrande maggioranza dei beni e dei servizi di cui oggi beneficiano le persone con disabilità la si deve a quei genitori. Il secondo attiene alla generosità con la quale gli stessi hanno perseguito quegli obiettivi: di una parte di quelle conquiste, loro non hanno fatto in tempo a godere»

Maddia, una Bella Persona, che sapeva guardare al futuro con lucidità

Maddia Tirabassi insieme al marito Mauro, scomparso due mesi prima di lei

La UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) è stata la sua seconda famiglia fin dal 1980, quando venne fondata la Sezione di Modena dell’Associazione, intitolata a Enzo e Dino Ferrari. Maddia Tirabassi, scomparsa proprio nel primo giorno dell’anno, ha poi ricoperto importanti incarichi a livello nazionale nella stessa UILDM, ma soprattutto era una Bella Persona che «fino all’ultimo – come scrive Franca Barbieri, presidente della UILDM di Modena – è stata in grado di guardare al futuro con lucidità»

Perché l’inclusione è un processo irreversibile

«In questi ultimi anni – scrive Francesca Palmas – l’evoluzione dei concetti di “disabilità”, “normalità”, “inclusione educativa” e i progressi della tecnologia hanno trasformato il nostro modo di vivere e di pensare la diversità. Questo è il fine della Scuola, “formare e formar-SI” autonomo per una reale convivenza sociale. La gestione efficace delle differenze e dei diversi livelli di competenza è il cuore della questione didattica, poiché mira a valorizzare ogni diversità e a rendere il sapere accessibile a tutti gli alunni in classe, con bisogni educativi speciali, con disabilità e non»

L’abilismo del professore

«Nelle parole di Ernesto Galli della Loggia – scrive Silvia Cutrera -, si denota una mentalità abilista riferita all’idea che le persone con disabilità siano viste come inferiori rispetto alle persone senza disabilità, e che quindi meritino un trattamento diverso o addirittura negativo, ma, attribuendo alle persone con disabilità caratteristiche negative, si aggiungono pregiudizi a gruppi già marginalizzati. In tal modo, infatti, le idee relative al dis-valore delle persone con disabilità continuano a circolare e alimentare i discorsi d’odio contro individui e gruppi»

L’inclusione delle persone con disabilità nella scuola non è un mito, è civiltà

Continuiamo a dare spazio ai commenti su quanto recentemente scritto da Ernesto Galli della Loggia in tema di inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità, ciò di cui ci siamo già occupati in altre parti del nostro giornale. Questa volta diamo spazio all’opinione di Giovanni Marino, presidente dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori di perSone con Autismo), che scrive tra l’altro: «L’integrazione delle persone con disabilità nella scuola non è un mito, è civiltà. Non si tratta di tornare all’esclusione, ma di applicare bene leggi avanzate»

Ma il ricambio di quell’autoveicolo era facilmente reperibile…

«Il quadro comandi del nostro autoveicolo – raccontano Anna Franca Battista e Salvatore Scarpato -, essenziale per la qualità del nostro percorso di vita e per garantire la nostra autonomia, ha improvvisamente smesso di dare segnali. Risposta della Filiale Renault di Napoli: guasto non riparabile e ricambio irreperibile. Abbiamo allora condiviso “in rete” il problema e in meno di 48 ore l’introvabile ricambio viene facilmente trovato online al costo di 60 euro! E quindi?». Le pagine di «Superando.it», naturalmente, sono aperte come sempre ad ogni motivata replica a quanto raccontato

L’inclusione scolastica è un valore irrinunciabile

Continuano le prese di posizione rispetto a quanto recentemente scritto da Ernesto Galli della Loggia sul «Corriere della Sera», in tema di inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità, ciò di cui abbiamo già avuto modo di occuparci in altre parti del nostro giornale. Oggi diamo spazio alle riflessioni di Marco Rasconi, presidente della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), del Comitato Disabilità Municipio X di Roma e di Federico Girelli e Giulio Iraci, presidente e segretario generale del Comitato Siblings – Sorelle e fratelli di persone con disabilità

Un tratto di penna per accantonare sessant’anni di inclusione

Continua a far discutere quanto recentemente scritto da Ernesto Galli della Loggia sul «Corriere della Sera», ciò di cui abbiamo già avuto modo di occuparci in altre parti del nostro giornale. Riceviamo ora e ben volentieri pubblichiamo il contributo di riflessione di Fabio Bocci, personalità quanto mai autorevole nel mondo della Didattica e della Pedagogia Speciale, che scrive tra l’altro: «Con un breve tratto di penna Galli della Loggia mette in discussione sessant’anni di conquiste democratiche del sistema formativo italiano»

Il prezioso lavoro di Aldina Venerosi Pesciolini sui temi dell’autismo

«Con lei perdiamo una ricercatrice seria e competente, una grande amica delle nostre Associazioni e una cara amica personale»: con queste parole Giovanni Marino, Carlo Hanau e Daniela Mariani Cerati salutano Aldina Venerosi Pesciolini, recentemente scomparsa, già ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità, molto impegnata anche sui temi dell’autismo nei suoi vari aspetti: preventivo, epidemiologico, abilitativo e sociale

Cosa puoi fare in sei minuti?

La storia della recensione della pizzeria Le Vignole a Sant’Angelo Lodigiano e della morte di Giovanna Pedretti, la proprietaria, ha lasciato sgomento chiunque si sia imbattuto in questa notizia. «C’è però un elemento – scrive Silvia Lisena – completamente trascurato in tutta la vicenda: la voce delle persone con disabilità. Tra chi le ha (falsamente) offese e chi si è sbracciato per difenderle, nessuno ha mai manifestato l’intenzione di chiedere anche un generico parere a chi, indirettamente, è stato coinvolto. Ed è l’ennesima sconfitta di un sistema non ancora pronto a una reale inclusione»

Un’idea ben misera di scuola e di civiltà

«Quello che, nonostante tutto, persiste – scrive Giovanni Merlo, a proposito di un recente articolo di Ernesto Galli della Loggia, che imputa i mali della scuola italiana alla convivenza nelle aule tra i ragazzi “normali” con quelli con disabilità – non è il mito dell’inclusione, ma quello della separazione e quello dell’esclusione. Quello che, nonostante tutto, qualcuno si ostina a pensare è che si crescerebbe meglio stando solo con quelli che ci assomigliano, soprattutto se apparteniamo ad un gruppo forte e vincente. Un’idea ben misera di scuola e un’idea ben misera di civiltà»

Quando la voce “Servizi Sociali” scompare dai Bilanci Comunali

«Da una lettura delle delibere di approvazione dei Bilanci Comunali della nostra città – scrivono dall’ANFFAS di Modica (Ragusa) – risulta essere scomparsa dai capitoli di spesa la voce “Servizi Sociali”, che pure sono (o dovrebbero) essere una voce importante e considerevole per far fronte ai bisogni dei cittadini, soprattutto dei più fragili». «E a chi potrebbe invocare la mancanza di risorse – aggiungono dall’Associazione – ribadiamo ancora una volta che l’assistenza ai cittadini non è subordinata alla disponibilità delle risorse pubbliche»

Per un futuro lavorativo da protagonisti

«Per affrontare seriamente la questione del lavoro delle persone con disabilità – scrive Marino Bottà – servono servizi territoriali che diventino un modello nell’affrontare l’inserimento degli iscritti al Collocamento Disabili (circa l’80%) che necessitano di una mediazione e di un accompagnamento al lavoro personalizzato. Perché dobbiamo trovare la forza di superare la sfiducia, di uscire dal ghettizzante silenzio che ci circonda, e trovare il piacere di essere protagonisti del nostro futuro»

Per l’autonomia e l’autodeterminazione di chi ha una disabilità motoria grave

Diamo spazio alla lettera inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella da Paola Tricomi, ricercatrice dell’Università per Stranieri di Siena e donna con disabilità motoria, in occasione della recente Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, una lettera divenuta successivamente una petizione. «Più volte – conclude Tricomi – è stato detto: abbattere le barriere che limitano la vita delle persone con disabilità vuol dire un mondo più civile e democratico per tutti. Io, che ho avuto sempre molta fiducia nelle Istituzioni, auspico che questo non resti soltanto uno slogan»

Le disabilità in una Puglia sempre più deserta di cure

«Vorrei parlare di situazioni e dati a me molto vicini – scrive Ivana Palieri -, per evidenziare le criticità e alcune buone pratiche (poche per la verità) in una Regione come la Puglia, per quello che concerne la Sanità per le persone con disabilità, ma anche il lavoro e i sostegni oggi presenti per queste stesse persone. Un mondo, questo, che per me costituisce la quotidianità, essendo io stessa una persona con disabilità»

“Tinteggiare” la scuola, ossia essere protagonisti di un nuovo bene

«Raschiando il fondo del barile di qualche esangue capitolo di spesa – scrive Orlando Quaglierini -. la professoressa Canfora, che dirige l’Istituto Morano di Caivano presso Napoli, ha comprato tinta e pennelli e, coinvolgendo studenti e genitori, ha riverniciato l’intera scuola dentro e fuori, ottenendo così tre risultati, il più importante dei quali è stato quello di ristabilire un patto educativo venuto meno negli ultimi anni. Grazie Eugenia! Non saranno i soldi o i progetti che cambieranno quell’istituto di scuola secondaria superiore, ma la voglia di essere protagonisti di un nuovo bene»

Quel pomeriggio di un giorno con il cane

«Bisogna porre attenzione a quei progetti – scrive Agostino Squeglia, riferendosi a un recente episodio di discriminazione avvenuto in un cinema – che producono immediatamente cultura del cambiamento, affinché nel prossimo futuro si consideri assolutamente normale che un essere umano con disabilità, alla pari di tutti gli altri, un pomeriggio decida di andare autonomamente con il proprio cane guida al cinema o a teatro o ad un festival, trovando non solo persone di un “villaggio” accogliente, ma anche i necessari ausili per poterne fruire