Opinioni

Perché impugneremo quella Legge sul reddito di cittadinanza

Realizzazione grafica curata da ENIL Italia

«La Legge sul reddito di cittadinanza – scrivono da ENIL Italia (European Network on Independent Living) – tratta meno favorevolmente i nuclei familiari poveri in cui sia presente una persona con disabilità rispetto alle altre famiglie. Per questo abbiamo intenzione di impugnare quella norma, che riteniamo discriminante e incostituzionale, per rilevarne in sede giudiziale l’illegittimità ed imporre al Governo il risarcimento dei danni che saranno procurati ai cittadini già esposti all’esclusione sociale e a quotidiane violazioni dei loro diritti umani»

Un vero capolavoro di ingegneria… peccato che discrimini!

Il nuovo Planetario "Giovan Battista Amico" di Cosenza, inaugurato nei giorni scorsi

«Inaugurato nei giorni scorsi, il Planetario “Giovan Battista Amico” di Cosenza – denuncia Nunzia Coppedé – è un capolavoro di ingegneria innovativa, ma è anche un “capolavoro di discriminazione” delle persone con disabilità. Ancora una volta, infatti, assistiamo alla realizzazione di un’opera nuova, compiuta con i soldi di tutti, in cui non sono stati rispettati i princìpi di uguaglianza, pari opportunità, autonomia, accessibilità, dignità e progettazione universale, enunciati dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che da dieci anni è Legge dello Stato Italiano»

Lavoro e disabilità: è grave non disporre di dati aggiornati e attendibili

Colloquio di lavoro di una persona con disabilità motoria

«Il mondo del lavoro – scrive Marino Bottà – è in rapida trasformazione. È quindi molto grave non disporre di dati aggiornati e attendibili, volendo avviare una riforma dei Centri per l’Impiego e dei Servizi per il Collocamento Disabili. È pertanto urgente e indispensabile realizzare quella fantomatica Banca Dati Nazionale di cui si parla da anni, riformare le modalità di raccolta dati ed elaborazione delle statistiche. In attesa di questo, però, i soggetti sociali interessati dovrebbero cominciare a chiedere, almeno a livello locale, dati oggettivi, chiari e facilmente decodificabili»

Il concetto di vita indipendente e quel “sadismo istituzionale”

Il concetto di vita indipendente e quel “sadismo istituzionale”

«Quella Delibera – lungi dal voler sollevare i cittadini con gravissime disabilità dalla loro pesante situazione – aggiunge burocrazia che a sua volta crea “sadismo istituzionale”, perché sottrae agli operatori sanitari e sociali la possibilità di interagire con l’utenza con spirito di servizio e li costringe, invece, a ostentare l’arroganza del potere»: la testimonianza diretta dell’odissea vissuta da Ida Sala è più efficace di tante disquisizioni, nel rendere conto dei disagi causati alle persone con disabilità e gravissima, da una recente Delibera della Giunta Regionale della Lombardia

Quando le persone con disabilità diventano un “costo”

Bumikka Suhinthan, la ragazza irlandese con sindrome di Down cui è stato rifiutato il visto per trasferirsi in Nuova Zelanda, insieme alle sorelle Tanya e Saumia e alla madre Nilani

«La discriminazione di Bumikka – scrive Domenico Massano – quindicenne ragazza irlandese con sindrome di Down che si è vista rifiutare il visto per trasferirsi in Nuova Zelanda, perché non dimostrerebbe uno “standard di salute accettabile” e potrebbe “caricare di costi significativi” il sistema sanitario ed educativo del Paese, mette in luce sia le molte facce del razzismo, sia l’illimitata violenza discriminatoria insita in ogni discorso in cui si riduce la persona a “costo”, così com’era accaduto negli anni scorsi per vicende analoghe»

L’autistico di Schrödinger, una “miniera di insegnamenti” per tutti

«Ci auguriamo – scrive Daniela Mariani Cerati, a proposito del libro di Simonetta Chiandetti “L’autistico di Schrödinger. Il racconto di una ‘madre frigorifero’” – che ci sia una prossima puntata in cui si racconti che anche nella vita adulta il giovane abbia proseguito per la strada dell’autonomia. Nel frattempo, però, si può consigliare a tutti questo libro, e in particolare ai professionisti della Scuola e della Sanità, nonché ai decisori politici, in quanto se dalle criticità si impara, le storie narrate da Simonetta Chiandetti sono una vera e propria “miniera di insegnamenti”»

Persone con autismo, una diversa dall’altra

«Si parla tanto di autismo – scrivono dall’Associazione Spazio Autismo -, ma non di Persone autistiche e loro sono talmente differenti le une dalle altre che il tentativo di fornire informazioni generiche sull’autismo, accomunando tutta una serie di caratteristiche, il più delle volte appare retorico, superficiale o superbamente scientifico. E in ogni caso una reale inclusione delle Persone autistiche potrà avvenire solo se i Comuni, le Persone e le Associazioni si attiveranno nell’affrontare concretamente l’autismo come una priorità sociale e culturale»

Aiutateci a fare uscire di casa tante persone con disabilità intellettiva

«Ci sono ancora tante persone con disabilità intellettive che non sanno di avere l’opportunità di fare sport, di migliorare sensibilmente la propria vita. Aiutateci a trovarle, a farle uscire di casa, a far loro scoprire ciò che voi avete vissuto sulla vostra pelle. Scriviamo insieme la storia di tante famiglie e tentiamo di voltare pagina anche per loro, perché il finale, voi lo sapete, può ancora cambiare e sorprendere»: lo ha scritto Alessandra Palazzotti, direttore nazionale di Special Olympics Italia, alla delegazione italiana che ha partecipato ai Giochi Mondiali di Abu Dhabi

E ora la vita: i diritti delle persone con autismo

«C’è grande entusiasmo fra noi – scrive Marino Lupi, a proposito della grande manifestazione per i diritti delle persone con autismo, promossa per il 2 aprile a Firenze dalle Associazioni toscane – e mai come quest’anno ci accingiamo a celebrare la Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo con determinazione e forza. “E ora la vita” è lo slogan che ci siamo dati per questa Giornata, perché, parlando dei nostri figli, non si pensi più a «dove lo metto» quando diventa grande e i genitori invecchiano, ma «cosa potrà fare» insieme a noi, con noi. Quale sarà la sua vita»

“Dopo di Noi” tra luci, ombre e prospettive

«Se pure fossero state attuate correttamente le Leggi 328/00 (“Sistema integrato di interventi e servizi sociali”) e 112/16 (“Dopo di Noi”), le sole risorse pubbliche – scrive Guido Trinchieri – quand’anche più significative, non potrebbero soddisfare i bisogni di una platea che i mutamenti sociali, in particolare quelli della famiglia, rendono sempre più esposti e fragili. Sono allora necessari ulteriori strumenti, che vedano anche un diverso coinvolgimento delle famiglie e delle comunità. Si pensi ad esempio alle Fondazioni di Partecipazione Territoriali (o Fondazioni di Comunità)»

Non “guerrieri”, ma semplicemente lavoratori

«Nelle scorse settimane – scrive Gianfranco Bastianello – ci hanno fatto vedere in TV giovani con disabilità definiti “guerrieri”, perché hanno guidato la macchina in carrozzina, hanno “fatto il salto mortale” con la carrozzina o hanno battuto il bullismo stando in carrozzina. Onore al merito a tutti! Non si è fatto però notare che il 99% di questi “guerrieri” non ha un lavoro. Credo dunque che il premio di “Alfiere della Repubblica” dovrebbe andare a quegli imprenditori che accettano la sfida di dare una possibilità a questi ragazzi, che non vogliono essere “guerrieri”, ma lavoratori»

Il filo rosso è la libertà delle donne con disabilità

«Non si pensi alla rinnovata sezione del sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, dedicata al tema “Donne e disabilità”, come ad uno spazio triste, nel quale si parla solo di problemi – scrive Simona Lancioni, che ne è la responsabile -; se esiste infatti un filo rosso che attraversa tutti i testi di quella sezione in modo più o meno esplicito, questo è la libertà delle donne con disabilità. Desiderarla, rivendicarla, inseguirla, lavorare per costruirla non è per niente triste. È triste che, ad oggi, qui in Italia, solo poche persone lo facciano»

La Legge 68 è la base, ma deve cambiare ed evolversi

«La Legge 68/99 sul diritto al lavoro delle persone con disabilità – scrive Daniele Regolo – deve certamente restare e tuttavia deve cambiare ed evolversi, guardando anche a modelli come quello anglosassone, che fa leva sulla non discriminazione piuttosto che sull’obbligo. Anche lì, infatti, esiste una serie di norme molto stringenti per evitare che si creino discriminazioni, e tuttavia, un patto tra Governo e Aziende, riassunto nel cosiddetto “Disability Confident”, ha portato risultati inattesi, con un aumento sensibile dell’occupazione delle persone con disabilità»

Disabili non si nasce, ma lo si diventa!

«È sempre opportuno ricordare – scrive Gianluca Rapisarda, commentando le parole ingiuriose nei confronti delle persone con disabilità, usate da una Consigliera Regionale della Lombardia – che disabili non si nasce, ma lo si diventa ogniqualvolta la società non ci fornisce i giusti strumenti, le opportune strategie e i servizi efficaci per rimuovere gli ostacoli che ci impediscono di avere una vita autonoma e indipendente e sono causa di discriminazione. Non siamo noi quelli “sbagliati”, ma è la società a dover essere “riabilitata”, quando emargina, si dimentica di noi, quando ci esclude»

2 Aprile: le ragioni che mi porteranno a Firenze

«Chi vive quotidianamente questo dramma sa di non avere nulla da festeggiare, né il 2 Aprile né i restanti 364 giorni dell’anno: l’autismo “abita” tutto l’anno, tutti gli anni, nelle nostre case e nei nostri cuori! Il 2 Aprile, semmai, deve essere una giornata di lotta, perché in gioco sono i diritti dei nostri figli, il loro presente e soprattutto il loro futuro»: Gianfranco Vitale, padre di una persona adulta con autismo, spiega perché il 2 Aprile sarà a Firenze alla manifestazione «esterna, colorata, visibile», voluta dal Coordinamento delle associazioni toscane di familiari con autismo

Quell’Unità Spinale che non riesce ancora a decollare

«Le Marche – scrive Roberto Zazzetti – vantano un servizio di eccellenza per la cura delle persone con paraplegia o tetraplegia conseguente a una lesione del midollo spinale, dalla fase acuta al ritorno in famiglia: è l’Unità Spinale a Valenza Unipolare presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, avviata nel 2010. E tuttavia quella struttura non riesce ancora a decollare, restando un servizio sottodimensionato rispetto ai bisogni e alla degenza media, con pochi posti letto, un numero di infermieri non appropriato e i rinnovi contrattuali incerti»

Maria Giovanna Maglie e la patente di guida

«È con una profonda indignazione – scrive Vittorio Pavoncello -, da qualunque parte se ne vogliano vedere le parole, che bisogna reagire e controbattere a quanto detto dalla giornalista Maria Giovanna Maglie nei confronti di Greta Thunberg, la giovane svedese con sindrome di Asperger, che ha dato il via al movimento internazionale “Friday for Future”, per il diritto di dare un futuro al nostro pianeta. E forse il problema non è il rinnovo del tesserino di giornalista scaduto della Maglie, ma una patente di guida, in tutti i sensi, che sarebbe più conveniente ritirarle»

Le speranze deluse da quel Decreto

«Numerosi cittadini con disabilità avevano riposto molte speranze sul Decreto riguardante il reddito di cittadinanza, ai fini di una politica maggiormente inclusiva, ma sono andate deluse. Ancora una volta, quindi, si può solo registrare l’ennesima sconfitta sotto tutti i punti di vista»: così scrive Andrea De Chiara, che ha affidato le sue riflessioni anche a un video diffuso in YouTube

Vita indipendente: la realtà è un po’ più contraddittoria

«Bene quel progetto sperimentale del Comune di Asti – scrive Marco Castaldo – che permette di accendere una luce nella vita di persone con disabilità intellettiva che per troppo tempo hanno dovuto credere che il loro futuro sarebbe stato di dipendenza istituzionalizzata. E tuttavia la realtà è un po’ più complessa e contraddittoria e soprattutto un’Amministrazione Comunale non può da una parte togliere dignità e risorse economiche ai progetti di vita indipendente, mentre dall’altra parte, e al tempo stesso, si fa promotrice di buone prassi per gli stessi progetti!»

Sanità: alla ricerca di un’umanità (quasi) perduta

«A volte – scrive Stefania Delendati, riflettendo sul caso di una diagnosi infausta comunicata negli Stati Uniti a una persona tramite un robot – la medicina s’arrende e diventi un malato cronico. Da quel momento devi augurarti di trovare professionisti che non abbiano perso la volontà di andare oltre l’oggettività della malattia e considerino il paziente nella sua soggettività. Nel Preambolo della costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute viene definita come “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale”. La salute, quindi, non è solo assenza di malattia»