Il supermercato dell’accoglienza – come è stata denominata l’iniziativa – consiste in una struttura costruita nel rispetto dei principi fondamentali della progettazione universale. Non si tratta, quindi, di un edificio che abbia subìto una semplice ristrutturazione mirata all’abbattimento delle barriere – ciò che teoricamente dovrebbe essere realizzato ormai ovunque – bensì di un progetto di totale ricostruzione basato su determinati criteri universalmente riconosciuti e accettati.
Ma in cosa consiste concretamente la particolare “accoglienza” del supermercato?
Prima di tutto in un’isola pedonale protetta e in un percorso tattile che dall’esterno continua fino all’interno della struttura. Inoltre, corridoi più larghi, bilance più basse, scaffali con angoli smussati, effetti cromatici di grande contrasto ed eliminacode in Braille.
Un progetto unico, dunque, utile non solo per le persone con disabilità, ma anche per anziani e bambini.
L’11 giugno, nel corso dell’incontro di presentazione con la stampa, erano presenti a Bagno di Gavorrano (Grosseto) i rappresentati dei gruppi, due associazioni e un’impresa, che hanno collaborato a questa realizzazione, attuando in sostanza quello che molto spesso si sente solo definire come concetto astratto: un programma di responsabilità sociale d’impresa.
Vi erano infatti Marco Lami, vicepresidente di Unicoop Tirreno, Adriano Amadei, segretario regionale di CittadinanzAttiva Toscana e Fabrizio Mezzalana, architetto della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
(C.N.)