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Meridiana, la storia si ripete

Sono ancora molto recenti le denunce della Federazione Italiana per il Superamento dell’HandicapFISH (Meridiana: così si violano i diritti umani!) e del Consiglio Nazionale sulla DisabilitàCND (Quando una compagnia aerea perde credibilità), riprese da Superando.it nella seconda metà di giugno.
Un comportamento – quello della Meridiana – definito «discriminatorio» nei confronti delle persone con disabilità, ciò che era stato del tutto avallato dalla stessa compagnia con un’affermazione come la seguente: «l’operazione di imbarco di un disabile impedisce sempre più di frequente il rispetto degli orari di partenza, creando ritardi operativi e quindi nocumento al resto dei passeggeri in partenza e a quelli in attesa dell’aeromobile in arrivo»…

Aereo in voloEbbene, come si poteva immaginare, la storia si ripete, nonostante quelle dure prese di posizione. Un nostro lettore di Torino, infatti, ci scrive: «Sono un disabile cinquantottenne, e da anni mi reco a Catania con la famiglia, nel periodo luglio-agosto, usufruendo del volo diretto, di andata e ritorno. Un’opportunità, quella del volo diretto, sempre più limitata, in quanto eliminata sia da Alitalia che da Air One. Non resta quindi che la Meridiana.
La mia invalidità è certificata al cento per cento – con impossibilità di deambulazione senza l’aiuto di un accompagnatore – e per questo ho sempre usufruito del servizio di accompagnamento con carrozzina, fino all’ingresso dell’aereo.
Innanzitutto segnalo che da quest’anno non c’è alcuna scelta, in quanto l’unico volo diretto diurno Torino-Catania è quello della Meridiana, volo IG 194 delle 9,40.
E così, dopo aver fatto la prenotazione in tempo, per il 23 luglio,  sono stato informato dall’agenzia di viaggi che la Meridiana non consente il volo diurno per Catania da Torino Caselle a tutti i disabili: infatti, non solo viene eliminato il servizio di accompagnamento, ma non è nemmeno consentito portare la propria carrozzina, per potere tranquillamente recarsi tramite il tunnel consueto, fino all’ingresso dell’ aereo, aiutato da un parente.
Faccio presente che poi in aereo la carrozzina non mi serve più e che essendo pieghevole, essa può essere considerata come bagaglio a mano. Inoltre, una volta seduto, non ho più bisogno di alcuna assistenza.
Chissà poi con quale criterio è stato scelto per l’eliminazione del servizio un orario diurno (9,40) più comodo alle persone invalide, di quello serale, quasi notturno, scomodissimo, con arrivo a Catania alle ore 23 circa. Per fortuna al ritorno da Catania, l’unico aereo dotato del servizio disabili, ancora accessibile per la mia patologia, parte alle 18,40».

Ci risiamo, quindi con le discriminazioni e le scelte senza giustificazioni da parte di Meridiana, ciò che fa dire al nostro lettore: «I signori che hanno preso questa decisione certamente non sono informati del fatto che malattie come la mia (la distrofia muscolare-miastenia) man mano che si avvicina la sera fanno diventare i muscoli via via sempre più deboli, tanto che in genere, alla sera tardi, io sono impossibilitato ad uscire da casa. Ma è possibile che nel nostro Paese non venga rispettato il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione? Come si può privare una persona con disabilità del diritto di fare l’unico viaggio che compie in un anno? E di poter scegliere, come tutte le persone normali, l’orario più comodo alle proprie esigenze?».

Attendiamo i prossimi eventi, per capire se queste nostre segnalazioni e denunce sortiranno qualche effetto concreto.
(S.B.)

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