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Noi vogliamo!

Raffaele GorettiPer la prima volta le persone con disabilità e le loro famiglie, prendono parte attivamente e in maniera organizzata alla Marcia per la Giustizia e la Pace Perugia-Assisi di domenica 11 settembre.

Il tema affrontato dalla marcia, oltre alla solita e attualissima questione della promozione di una cultura di pace nella risoluzione dei conflitti fra Popoli e Nazioni e a quello della giustizia equa e solidale, quest’anno è anche quello della lotta alle povertà.

Le persone con disabilità e le loro famiglie – provenienti da un variegato universo associativo – si uniranno con l’unico scopo di ribadire al mondo intero i dati drammatici dalla situazione di estrema povertà, disagio ed emarginazione cui sono sottoposte circa 600 milioni di cittadine e cittadini del mondo che vivono con diverse disabilità.

Alcuni dati: l’82% di queste persone vivono in Paesi in cerca di sviluppo, nei quali il 98% di esse non ha accesso a servizi riabilitativi e ad appropriati servizi di base. Inoltre, il 98% dei minori con disabilità non ha potuto accedere ad un’educazione formale. A questi dati, già di per sé impressionanti, si aggiunga che l’80% delle persone con disabilità nel mondo non hanno un impiego e spesso sono segregate in istituti e centri speciali. Si pensi solo che nell’Unione Europea con 25 Stati membri, un’inchiesta recente ha messo in evidenza che vi sono 2.500 grandi istituti che racchiudono circa 500.000 persone.

La condizione di disabilità è causa ed effetto di povertà, perché le persone con disabilità sono soggette a discriminazioni e a mancanza di pari opportunità che producono una limitazione alla partecipazione sociale e violano i diritti umani.

È per tutti questi motivi – non più tollerabili – che le persone con disabilità e le loro famiglie vogliono marciare per ribadire l’estrema necessità di dare piena attuazione alle politiche lanciate dall’Assemblea dell’ONU nel 2000 e denominate come gli otto obiettivi di sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals – MDGs):

1. Sradicare la povertà estrema e la fame.

2. Conseguire l’educazione primaria per tutti.
3. Promuovere l’eguaglianza di genere e il rafforzamento delle capacità delle donne.
4. Ridurre la mortalità infantile.
5. Accrescere la salute materna.
6. Combattere HIV e AIDS.
7. Assicurare la sostenibilità ambientale.
8. Far crescere un partenariato globale per lo sviluppo.
Tutto ciò per superare le situazioni discriminatorie cui sono sottoposte le persone con disabilità che sono i più esclusi fra gli esclusi, i più discriminati fra i discriminati e i più poveri fra i poveri.
Con queste aspirazioni le persone con disabilità e le loro famiglie chiedono ai Governi e al Governo Italiano:
l’inclusione delle persone con disabilità all’interno di tutti gli obiettivi del Millenium Devolopment Goals;
– una politica economica e sociale basata sull’inclusione sociale e il rispetto dei diritti umani, che tuteli i più discriminati e i più poveri;
che l’ONU avvii una riforma che consenta alla società civile di partecipare alle decisioni mondiali;
il sostegno ad una rapida approvazione della Convenzione Internazionale integrale e comprensiva sulla promozione e la tutela dei diritti e della dignità delle persone con disabilità e il suo rapido recepimento in Italia.
In conclusione vogliamo anche noi esserci, per dire forte e chiaro:
IO POSSO-TU PUOI-NOI VOGLIAMO.

Perugia, 9 settembre 2005

*Presidente FISH Regione Umbria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
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