Prosegue costante l’attività di progettazione e consulenza di Tecnothon, il laboratorio di ricerca tecnologica della Fondazione Telethon, che ha presentato nei giorni scorsi alcuni dei suoi ultimi progetti all’interno di SMAU 2005, l’Esposizione Internazionale delle nuove tecnologie, giunta alla quarantaduesima edizione, tenutasi a Milano, dal 19 al 23 ottobre.
Fondato nel 1994, con sede a Sarcedo in provincia di Vicenza, Tecnothon nasce per sviluppare una ricerca tecnologica che favorisca l’autonomia delle persone con disabilità motoria e dei loro familiari in tutte le attività del vivere quotidiano.
Il laboratorio progetta e realizza prototipi funzionali di ausili, creandone di nuovi e cercando di migliorare gli esistenti. I brevetti realizzati vengono ceduti gratuitamente alle imprese che si impegnano a vendere gli ausili prodotti a un prezzo “etico”, pattuito con la Fondazione Telethon.
La ricerca di Tecnothon vuole quindi offrire soluzioni che portino innovazione, che siano in grado di stimolare dibattiti culturali, di sensibilizzare sulla realtà e sulle esigenze delle persone con disabilità.
«L’usabilità di un oggetto o di un servizio – racconta Francesco Miotto, coordinatore generale di Tecnothon – nasce in fase di progettazione e dipende dalla capacità di pensare agli utenti e di interpretarne le esigenze. Tecnothon crede fermamente nella valenza culturale e pratica del progettare per tutti, disabili e non, e intende adoperarsi per diffondere sempre di più questo approccio».
Infatti, l’esperienza ormai decennale del laboratorio è anche disponibile per attività di consulenza ad aziende e istituzioni desiderose di iniziare un cammino reale di progettazione per tutti, con soluzioni pratiche e pensate ad hoc.
In particolare, a SMAU 2005, Tecnothon ha presentato un prototipo e un progetto, tra gli ultimi nati nel laboratorio. Il primo di essi è GOMMORANO, il catamarano per tutti, prototipo che rappresenta una vera e propria sfida, ovvero la progettazione tecnologica intesa come frutto dell’ascolto reale delle esigenze dell’utente, con la realizzazione di un catamarano a vela semplice – affidabile e armabile in pochi minuti – fornito di un kit di motorizzazione che consente al conduttore di comandare randa e timone attraverso un semplice joystick.
Questo significa che anche la navigazione su un’imbarcazione come questa – attività dedicata per definizione ad un “tempo libero di nicchia” – può diventare accessibile a chiunque e permettere anche a persone con disabilità esperienze ed emozioni oltre la quotidianità.
Eppure, allo stesso tempo, ci sono spazi e ambienti quotidiani – per molti quasi scontati – che continuano ad essere inaccessibili alle persone con disabilità.
Un esempio molto evidente di questo paradosso è il bagno pubblico. In questo settore, infatti, ciò che ad oggi la normativa vigente intende come “accessibile”, per la maggior parte dei casi non rispetta affatto le reali necessità delle persone con disabilità, limitando nei fatti l’accesso.
A questo problema Tecnothon offre una risposta concreta con il progetto unBAGNOperTUTTI, «accessibilità totale nel rispetto delle esigenze di tutte le persone con o senza disabilità».
unBAGNOperTUTTI è stato pensato per gli spazi pubblici e studiato elaborando diverse proposte di tipo tecnico-progettuale e di natura giuridico-amministrativa. Ma il suo aspetto più innovativo è la tipologia di ricerca che sta alla base, aderente alla stessa vocazione di Tecnothon, vale a dire la progettazione partecipata.
Tale progetto è infatti il risultato di un confronto tra produttori, utenti e progettisti, ottenuto attraverso un percorso di ascolto attento alle esigenze dell’utente. Per comprendere le problematiche connesse al superamento delle barriere fisiche e psicologiche nei vari ambienti, si sono realizzati laboratori di progettazione partecipata e comunicativa, in altre parole dei gruppi di approfondimento, dove diversi esponenti con disabilità, distanti tra di loro, si sono confrontati sull’utilizzo dell’ambiente.
Si è arrivati quindi ad una serie di elaborati (testi, disegni, videoriprese, questionari) in grado di rappresentare tutto ciò che i diversi utenti pensano e desiderano per gli ambienti.Due nuove dimostrazioni, quindi, di quanto Tecnothon cerca di dimostrare, ovvero che l’accessibilità non può ridursi all’adattamento degli oggetti o dell’ambiente, all’abbattimento delle barriere: «è necessario infatti – secondo le parole dello stesso Francesco Miotto – rovesciare la cultura, partire dalla progettazione, “ri-pensando” alle necessità di tutti e non di pochi».
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Comunicazione Tecnothon: IKON Comunicazione (Marta Giacometti)
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